Consideriamo questo un fatto preoccupante, atto a inibire il libero pensiero.
Ci auguriamo che "chi parla di azioni legali" non intenda passare alle vie di fatto; se ciò dovesse accadere siamo certi che saranno molte le persone (non solo "gli animalisti") pronte a dare sostegno al duo comico.
Riteniamo che il tentativo di bollare il forfait dei Papu come frutto di atti intimidatori e minacce ricevute tramite i social network offenda l'intelligenza di persone mature e consapevoli quali sono Andrea Appi e Ramiro Besa, ai quali rinnoviamo la nostra più calorosa solidarietà.
Da parte nostra respingiamo al mittente l'accusa d'aver fatto pressioni e minacce al duo comico. Invitarli a non partecipare con il loro show alla Sagra dei Osei di Sacile, appellandoci al loro buon senso (buon senso che hanno dimostrato e per il quale speriamo non debbano essere "puniti"), altro non è che l'usuale scambio di idee e opinioni che qualsiasi persona democratica, che abita un paese che si dichiara civile, dovrebbe considerare normale. Siamo perfettamente consapevoli di quanto quest'annuncio disturbi gli organizzatori della sagra, non tanto per il danno economico - assurdo pensarlo, infatti hanno già trovato un sostituto - ma per il danno d'immagine.
Pesa come un macigno dover ammettere che le persone che scelgono di prendere le distanze per motivi etici dalla sagra dei osei sono tante.
La realtà e le sensibilità delle persone stanno cambiando, sarebbe ora che anche gli organizzatori di questa sagra millenaria ne prendessero atto.
Ci è stata preclusa la possibilità di manifestare in Piazza del Popolo per unire la nostra protesta al canto di migliaia di uccelli prigionieri e di altre migliaia che moriranno nelle pentole.
Incredibilmente, affianco a questo fatto senza precedenti, dovremmo anche essere compiaciuti poiché- con immensi giri di parole- il sindaco Ceraolo e la Pro Sacile dichiarano che loro ci avrebbero pur voluti in piazza. Oltre il danno, la beffa.
Di fronte a ciò riteniamo sia legittimo conoscere le reali motivazioni che hanno spinto il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica a negare l'autorizzazione allo svolgimento dell'annuale presidio in Piazza del Popolo.
Chiediamo di essere informati circa le dinamiche e le modalità che hanno portato a una decisione così pesante che ci riguarda da vicino, in netta controtendenza con quanto avvenuto nelle passate edizioni della Sagra dei osei.
Invitiamo il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica a rendere pubblica la posizione assunta dalla Pro Sacile al tavolo aperto in Prefettura venerdì 08 agosto.
Qualora la decisione di allontanarci da Piazza del Popolo non sia stata raggiunta all'unanimità, chiediamo infine di conoscere quali membri componenti il Comitato si sono espressi a favore di questo diniego.
Il Sindaco di Sacile, etichettandoci come minoranza, ci invita al rispetto di "8 secoli di storia".
Approfittiamo per ricordargli che la gara canora, momento clou di questi 8 secoli di storia, vede impiegate centinaia di esemplari di "richiami vivi" (uccelli utilizzati come richiamo per la caccia).
Alla luce delle 120mila firme di cittadini recentemente consegnate al Ministro per l'Ambiente a sostegno dell’abolizione dei richiami vivi, e considerato che il comune di Sacile conta poco più di 20mila abitanti (fortunatamente non tutti appassionati sostenitori della sagra) ci sarebbe da chiedergli di quale minoranza egli stia parlando.
Concludiamo dicendo che la defezione dei Papu dovrebbe, a nostro avviso, far riflettere su quanto sia necessario isolare dal punto di vista culturale una sagra che, anno dopo anno, si dice rinnovata solamente a parole.
Chi ama gli animali e la natura non dovrebbe collaborare nel vestire a festa una fiera ornitologico-venatoria e tutto ciò che essa rappresenta, condendola con riferimenti alla bellezza della natura e alla salvaguardia dell’ambiente.
A chi, come il sindaco Ceraolo o il presidente dei Naturalisti Sacilesi Mario Fregoli, si preoccupa per la biodiversità e le “culture intensive nelle nostre campagne, che distruggono l’habitat naturale delle specie selvatiche” rispondiamo che queste culture intensive in grandissima parte forniscono mangime per allevamenti intensivi di maiali e vacche da carne e latte.
Se proprio la Sagra dei Osei volesse diventare veramente una festa della natura, si dimentichino le gabbie una volta e per sempre.
Animalisti FVG
LAV Lega Anti Vivisezione Onlus
ottimo comunicato
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