L'estate è da sempre una "stagione d'oro" per i circhi con sfruttamento di animali, che attendano con grande frequenza nelle località balneari di tutta Italia. Lignano, per citare un esempio in regione, non è da meno, ospitando diverse realtà di questo genere, piccole e grandi.
In previsione della prossima stagione c'è chi ha deciso di non restarsene con le mani in mano, dandosi da fare per un possibile cambiamento: è così, grazie all'iniziativa e all'impegno di Elisa- attivista di Lignano, che nasce la petizione popolare per un circo senza animali, tramite la quale sarà chiesto al primo cittadino Luca Fanotto di emanare un'ordinanza che, di fatto, impedisca l'attendamento di circhi con animali sul territorio comunale.
La raccolta firme, iniziata la scorsa settimana, è ancora aperta e continua in diversi punti della città:
-Agenzia Cep Immobiliare di Via Miramare 21/23
-Bar tavernetta Vitasana di Via Porpetto 41
-Bar Netc@fe di Corso degli Alisei 11
-Ambulatorio veterinario del Dott. Roberto Bidin in Viale Europa 6
-Gli amici di Pluto in Via Latisana 194
-Centro cinofilo Zampamica
La petizione, proprio perché indirizzata al Sindaco di Lignano, sarà esclusivamente a mezzo cartaceo e a firma dei soli residenti; per quanti in zona volessero dare una mano ad Elisa nella raccolta firme, questi i contatti:
Cell.339 151 3081
elisaciaramella@libero.it
https://www.facebook.com/elisa.ciaramella
Ecco il testo della petizione:
I SOTTOSCRITTI CITTADINI
nella convinzione che
la prigionia, l’addestramento e l’esibizione in spettacoli non siano una libera scelta dell’animale ma una costrizione e che tale costrizione, comunque attuata, è necessariamente una violenza da cui derivano sofferenze la vita degli animali nel circo sia incompatibile con le loro caratteristiche etologiche al contrario, è apprezzabile e fonte di divertimento condivisibile da tutti la visione dell’espressione delle abilità umane negli spettacoli del circo, attività volontaria e non coatta
CHIEDONO VENGA EMANATA UN’ORDINANZA CHE
- vincoli l’attendamento dei circhi a criteri di detenzione e gestione degli animali che tengano conto delle loro esigenze etologiche attraverso dei controlli costanti ed approfonditi da parte delle autorità preposte alla salvaguardia e benessere animale;
- escluda, dalle specie animali autorizzate al seguito del circo, quelle identificate dalla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente come “non compatibili con la detenzione in una struttura mobile”;
- quale rappresentante della volontà popolare, concretizzi la presente istanza utilizzando l'Ordinanza del maggio 2011 del Comune di Alessandria.
Il provvedimento di Alessandria vieta l'utilizzo e l'esposizione di animali appartenenti a specie selvatiche ed esotiche in attività di spettacolo ed intrattenimento pubblico sul territorio comunale, consentendo l'attendamento esclusivamente ai circhi e alle mostre zoologiche itineranti con al seguito animali appartenenti a specie quali zebre, camelidi, bisonti, bufali, bovidi, struzzi e rettili nel rispetto di precisi requisiti strutturali. Il periodo di installazione dei circhi equestri è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno e non verrà rilasciata più di una concessione all'anno. Le strutture circensi dovranno presentare domanda di attendamento presso il Comune entro il 31 dicembre dell'anno in corso per l'attività da svolgere nell'anno successivo. Le domande prive della necessaria documentazione saranno respinte. L'ufficio comunale competente stilerà un elenco delle domande in relazione alla data di presentazione entro il primo marzo di ogni anno. I circhi attendati sul territorio dovranno assicurare che i ricoveri degli animali siano contenuti in un perimetro recintato che impedisca l'entrata di persone non autorizzate e limiti il rischio di fuga degli animali per il quale dovrà disporre di un piano di emergenza, assicurare l'assistenza veterinaria, non mantenere vicine specie fra loro incompatibili per motivi di competizione, non utilizzare il fuoco negli spettacoli con animali, e non utilizzare gli animali prelevati in natura. Qualora gli spazi a disposizione degli animali non corrispondano alle misure minime richieste o non siano conformi alle disposizioni di legge o dell'ordinanza, l'attendamento verrà vietato. Le effrazioni a tale ordinanza comportano la cessazione immediata dell'attività o l'obbligo della rimessa e ripristino dei luoghi. Gli autori delle violazioni non potranno richiedere la concessione di attendamento per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di accertamento delle violazioni stesse.