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Pordenone-presidio al circo di Viviana Orfei domenica 30 marzo 2014 |
Raccogliamo e pubblichiamo tre brevi testimonianze sul presidio di domenica 30 marzo contro l'attendamento del circo di Viviana Orfei a Pordenone, terminato con l'aggressione di alcuni circensi ai danni di cinque attivisti.
Crediamo sia importante non dimenticare, anche se per chi c'era- e soprattutto per i ragazzi che hanno subito questa violenza- è sempre difficile e doloroso ripercorrere quei momenti. Assieme a noi, a manifestare per la libertà degli animali, c'erano ragazzi e ragazze, donne e mamme, cittadini di Pordenone e persone venute da altre città della regione, alcune delle quali alla loro prima esperienza di presidio animalista. Desideriamo cogliere questa occasione per ringraziarle pubblicamente.
MASSIMO
Quella maledetta domenica non la scorderò mai e solo oggi, a più di due settimane dai fatti, trovo la lucidità necessaria per descrivere quanto ho visto quel giorno.
Si era trattato di un presidio come tanti altri e tutto rientrava nella routine di questo tipo di eventi.
Era bello vedere e sentire tante persone chiedere, con una voce sola, gabbie vuote e animali liberi.
Tra di noi avevo notato anche una giovane mamma in attesa, con un bel pancione, il suo compagno e un bambino che giocava nel piccolo spiazzo d’erba attiguo al luogo del presidio: l’immagine di questo bambino e della sua mamma mi avevano lasciato la rassicurante sensazione di un mondo diverso che stava arrivando.
Quel pomeriggio non erano mancati momenti di tensione: un’attivista, dopo avere ottenuto l’autorizzazione degli agenti della Questura presenti sul posto, aveva attraversato la strada per dare qualche volantino al pubblico che arrivava, in un punto distante dal circo ma visibile dalla nostra posizione. Dopo pochi minuti due circensi si muovevano con rapidità, uno in particolare verso di lei; vedendola sola, alcuni di noi si avvicinavano per darle supporto in caso di necessità, non cercando alcuno scontro ma solamente per evitare che vi potessero essere intimidazioni nei suoi confronti. In pochi attimi il circense spintonava bruscamente uno dei ragazzi intervenuti a difesa dell'attivista che volantinava e di un'altra attivista, accorsa in aiuto.
Un momento di tensione che fortunatamente era rientrato senza ulteriori conseguenze, o almeno così ho pensato.
Durante tutta la durata del presidio non sono mancate nemmeno le provocazioni dei circensi: alcuni di loro, dall'altra parte della strada, ci indirizzavano gesti offensivi con il dito medio e altri gesti, allusivi su un eventuale regolamento di conti.
Nessuno di noi dava eccessivo peso a questi atteggiamenti: dopotutto eravamo abituati a ricevere questo tipo di violenza e questo disprezzo da parte del personale dei circhi, per cui tutto ci faceva pensare che la cosa si sarebbe conclusa lì.
Purtroppo così non è stato.
Terminato il presidio ci siamo salutati e abbiamo raggiunto tutti le nostre auto.
Mi allaccio la cintura, sono seduto dietro e prendo il cellulare per vedere se nel frattempo sono arrivati dei messaggi. All’improvviso sento la ragazza alla guida gridare qualcosa che al momento non comprendo; la sento fermare l’auto con una brusca frenata e vedo scendere di corsa sia lei che mia moglie.
Scendo anch’io e vedo molta gente correre verso la strada. Mi chiedo cosa diavolo possa essere successo, la prima cosa che mi viene in mente è che possa esserci stato un incidente stradale.
Sono bastati pochi secondi per capire di cosa si trattava.
Sotto i miei occhi Daniela giaceva sull’asfalto, Nik piegato in due dal dolore era fermo sul bordo del marciapiede, Sami piangeva e si teneva il braccio, Gigi frastornato con il sangue che gli usciva dalla bocca, e Fede li vicino.
E poi ho visto loro- i circensi- che trattenuti con difficoltà dagli agenti inveivano contro di noi; ho visto l’odio nei loro occhi, una violenza che siamo abituati a vedere solo al cinema era davanti a me, e ancora non capivo il perché di tutto questo...cosa poteva essere successo se solo pochi minuti prima stavamo andando via tutti ?
Chi era al telefono cercando di contattare il 113, chi cercava di aiutare le persone aggredite, chi cercava di capire il motivo di questa inaudita violenza che si era scagliata contro di noi. Anch’io cercavo di capire e vedevo la disperazione attorno a me, senza riuscire a farmene una ragione.
Solo dopo, parlando con i ragazzi aggrediti e avuto il tempo di capacitarmi di ciò a cui avevo assistito, ho compreso la gravità di quanto accaduto. Una vera e propria spedizione punitiva ad opera dei circensi, aggravata dalla premeditazione. Hanno atteso il momento propizio, quando ormai eravamo separati e del tutto ignari del pericolo, per dimostrare la loro cieca violenza.
Violenza che nulla potrà mai giustificare- mi ero detto- ma ancora una volta mi sbagliavo. La macchina del fango era pronta con la chiave inserita nel cruscotto, ma questa è un’altra storia.
Massimo Lo Scavo
YLENIA
Un giorno, quando ero piccina, stavo camminando mano nella mano con la mia nonna. Era una persona speciale, sempre ottimista, sempre operativa.. non si limitava a predicare il bene, lei lo compiva ed è stato un grande esempio per me. Le chiesi perché al mondo c’erano tante crudeltà contro chi è debole e indifeso, perché se davvero esisteva Qualcuno di buono e immenso non lo impediva, non interveniva prendendo le difese di chi non aveva voce per ribellarsi. Lei mi rispose: “non è indifferente, ha creato te perché tu possa agire, è tuo dovere ribellarti verso le ingiustizie ”.
Questo bel messaggio me lo sono tatuato nel cuore e in queste brevi righe è spiegato il motivo per cui ho deciso di partecipare al presidio contro il circo Orfei. Non per offendere, non per mancare di rispetto a nessuno (sono state dette e scritte tante idiozie contro gli animalisti da persone che hanno voluto però rimanere nell’anonimato.. non credeteci!! ), ma per cercare con i miei semplici mezzi di fare una piccola differenza, di lottare per chi per se non poteva farlo. Volevo esprimere un mio pensiero..sperando che qualcuno lo cogliesse.
La mia è stata una scelta comunque ponderata, volevo capire fino in fondo la realtà del circo e sono andata di persona a vedere gli animali nelle gabbie.. che profonda tristezza ho provato. Trovarmi occhi negli occhi con queste creature sofferenti, frustrate, castrate da una SUPERBIA che spinge l’uomo a pensare di avere diritto su tutto e tutti, soprattutto sulla vita di chi è indifeso, mi ha scosso profondamente.. Basterebbe che l’uomo avesse più buon senso: “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.. e nel nostro mondo ci sarebbe molto più rispetto. Prigionie come i circhi e gli zoo sparirebbero all’istante.
Chi vorrebbe passare la propria vita in gabbia?!?
A chi dice che gli animalisti hanno mancato di rispetto e che hanno provocato la rissa replico che MAI e ribadisco MAI ho sentito insulti e minacce.. da parte nostra la manifestazione è sempre stata pacifica. Concludo facendo un appello a tutti coloro che amano gli animali e sono contrari a queste forme di schiavitù: Fatevi sentire!
Non pensate che il vostro contributo sia ininfluente, non è così.
La realtà di oggi può cambiare, ne sono convinta.. dipende solo dalla nostra volontà e capacità di andare controcorrente. In questi giorni in tanti mi hanno criticato e deriso per aver partecipato al presidio, ma io sono felice di averlo fatto e lo rifarei cento volte.
Ero lì a lottare per ciò in cui credo e questo regala pace al cuore.
Esprimo un pensiero affettuoso verso chi è stato picchiato.. non lasciatevi atterrire e non perdete il vostro coraggio.. Amare è un verbo e richiede un’azione: voi dovete rialzarvi e tenere fede al vostro impegno. “Il diavolo fu condannato per superbia e chi monta in superbia si fa simile al diavolo, cadendo di conseguenza nella sua stessa condanna."
(Francesco Bamonte)
ELENA
Questa sera, mentre tornavo a casa, ho visto un cane ed il suo padrone che passeggiavano insieme, e quando il cane si è voltato a guardare il padrone lui gli ha fatto un sorriso a trentadue denti, e il cane dio che contento che era, era felicissimo e fiero di essere li con il suo grande amico, ecco cosa vorrei ricevessero sempre gli animali, qualsiasi animale nessuno escluso: AMORE, AMORE E SEMPRE AMOREEEEE.
Ecco perché per la prima volta ho partecipato al presidio contro il circo Orfei a Pordenone e lo rifarei un miliardo di volte ancora, e ogni sera per almeno un attimo penso che vorrei essere ancora li con il mio cartello in mano a protestare contro quella tortura, si perché reputo tale togliere ad ogni animale la propria libertà di poter essere libero nel suo habitat naturale invece che essere ridicolizzato e umiliato per nostro piacere.
Ringrazio quindi tutti i partecipanti e gli organizzatori per come hanno portato avanti un presidio pacifico e vorrei esprimere tutta la solidarietà ai ragazzi che sono stati selvaggiamente picchiati dagli addetti del circo l’ultima domenica del presidio, non voglio dire ulteriori parole in merito a quell’episodio in quanto so che sarebbero fraintese e modificate da tutti quelli che per loro interessi stanno sotterrando la cosa o peggio ancora non le stanno dando la gravità che merita.
Quello che è successo lo so perché io come tanti altri ero li a pochi metri e la RABBIA e l’ODIO che ho visto in quelle persone credo non la dimenticherò mai, CORAGGIO RAGAZZI UN’ABBRACCIO ENORME e sono sicura, anzi sicurissima, che ognuno prima o poi raccoglie quello che da, se dai amore ricevi amore, se dai odio ricevi odio.
Concludo dicendo ANIMALI LIBERI SEMPRE e OVUNQUE, e a voi del circo dico non mi siete mancati e mai- dico mai- mi mancherete.