Quante parole si dovranno ancora spendere perché si parli finalmente di tutela animali (perché lo scopo di un regolamento tutela animali è questo) e delle responsabilità-doveri dell'amministrazione Comunale di Casarsa? La verità è che ci ritroviamo con delle leggi nazionali che fanno acqua da tutte le parti e, si sa, non è nelle possibilità di un Comune stabilire regole che vadano in contrasto con le leggi nazionali.
Questo significa che i Comuni non possono nulla?
No, e dire il contrario significa mentire.
Molte leggi sono soggette a questioni di interpretazione ed è tra le facoltà di un Comune dare chiare indicazioni.
Un regolamento tutela animali serve anche a questo (e non è poco, dato che il margine di azione non è così limitato come strumentalmente si vuol far credere), anche se lo scopo principale resta quello di sensibilizzare i cittadini, dando in primis il buon esempio.
Da tempo stiamo chiedendo all'amministrazione comunale di farsi portavoce di un messaggio di civiltà, purtroppo, la totale assenza di volontà a cogliere questa richiesta, è oltremodo evidente.
Riteniamo inaccettabile la dichiarazione del sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto, pubblicata sul Gazzettino di Pordenone oggi 31 marzo 2015 (parole riportate tra virgolette): <<Per il sindaco, tra l'altro, l'iniziativa di quattro cittadini altro non è che uno "slogan di stampo propagandistico e politico">>.
E' chiaro che dei temi sollevati non si vuol parlare (perché?), arrivare a svilire il diritto dei cittadini di promuove una petizione, muovendo loro strategicamente accuse infamanti, significa prendere a ceffoni la democrazia e deridere una sentita causa.
Chiedendo al sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto un pubblico chiarimento rispetto a questa frase, lanciata senza essere argomentata (illazione si chiama), vorrei ricordarle che ogni azione che noi compiamo è politica, persino fare la spesa al supermercato, questo però non ha nulla a che vedere con la propaganda e gli slogan da politicanti che, si sa, hanno finalità ben diverse.
Concludo specificando che nessuno dei promotori della petizione si sarebbe mai sognato di portare come esempio di "città amica degli animali" Pordenone.
In attesa di risposta, da parte del sindaco Clarotto e della Giunta Comunale, ricordo che i diritti degli animali nel comune di Casarsa continuano ad essere quotidianamente ignorati - le segnalazioni che giungono da parte di tanti cittadini (non i soliti quattro) ne sono la riprova - laddove un regolamento comunale offrirebbe gli strumenti per intervenire.
Alessandra Cusinato
cittadina di Casarsa Della Delizia e membro di Animalisti FVG