Ma qualcuno ha avvisato don Fort che non si dicono le bugie?
«...Quindi, al momento della corsa vera e propria, che viene effettuata da gente giovane e poco pesante, si vieta l’uso di frustini e si monta a pelo, senza briglie».
(fonte: http://goo.gl/TALVQO )
"poco pesante"?
Infatti l'anno scorso "gente giovane poco pesante" ha rischiato di spaccare la schiena (di certo procurava non pochi dolori e danni) ad un piccolo asinello; e dov'erano i veterinari che avrebbero dovuto garantire il "massimo rispetto" degli asini? (presenze che dovrebbero rassicurarci e rassicurare gli asini?).
Quel che è loro "sfuggito" però non è sfuggito a noi, fatti non parole, documentati e resi pubblici.
Da notare la "leggerezza" del ragazzo con la maglia numero 9, le salite a peso morto, la camminata barcollante dell'asinello che faticava a reggere il pesante fardello; come se non bastasse, dal momento che il giovanotto non riusciva a "dominare a dovere" l'animale, finendo con il farsi disarcionare, gli organizzatori hanno ben pensato di sostituirlo con un altro giovane (numero 6), non certo più leggero, ma di sicuro più abile nell'imporsi, governare, costringere.
Per rimanere in tema di bugie, ci chiediamo anche come don Fort possa permettersi di dichiarare che gli asini vengono montati "senza briglie", senza timore alcuno di essere sconfessato ...briglie e morso c'erano eccome, e a ricordarlo agli asini i continui dolorosi strattoni.
E comunque, fatti - gravi - a parte (troppi per essere elencati tutti in questo post), resta il fatto che, durante tutto il tempo della corsa, gli asini hanno fatto capire con tutte le loro forze che non volevano partecipare al violento gioco cui erano costretti.
Un penoso e triste spettacolo di sopraffazione che, a parere di don Fort, dovrebbe trasmettere ai giovani il rispetto nei confronti degli animali.
Sarà mai possibile? Le parole del bambino che, fuori campo grida: "Gabriele, dagli un calcio" la dicono lunga sul tipo di messaggi che queste manifestazioni trasmettono.
Le dichiarazioni di don Fort non stupiscono affatto, parole spese da chi si è ben definito "cristiano amante degli animali" (a dimostrazione di questo gli scatti fotografici del don circondato dai "suoi" tanto amati uccellini, prigionieri rinchiusi in gabbia).
Dimostrare passione e provare compassione sono concetti ben diversi, che a volte - e questo è il caso - possono risultare antitetici.
La compassione non contempla mai il possesso e l'abuso.
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