lunedì 29 settembre 2014

VII° Festival di Beneficenza all' EZ's Place - Rifugio del Cavallo onlus


Sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 19.00, si terrà all' EZ's Place - Rifugio del Cavallo onlus di Montereale Valcellina (PN) - il VII° Festival di Beneficenza.
La festa d'autunno sarà, come ogni anno, una splendida occasione per stare assieme, divertirsi, danzare attorno al fuoco sotto le stelle e mangiare un buonissimo chilli vegano, accompagnato da birra e vin brulè.
Sarà anche l'occasione per conoscere ed aiutare gli ospiti del Rifugio.
L'EZ's Place è un'associazione che, con il tempo, sempre più si è specializzata nella cura di cavalli che, arrivati a fine carriera, dopo anni di abusi e sfruttamento, necessitano di trattamenti  e attenzioni quotidiane.

Al rifugio, in questi anni, non sono arrivati solo cavalli maltrattati nel corpo, ma anche, e forse principalmente, nella mente.
Creature sfruttate in ogni modo possibile (corse, ostacoli, traino, dressage, endurance, pony games... per poi finire i loro giorni - prima della "destinazione macello" - in qualche maneggio a far passeggiare perfetti sconosciuti, o nei circuiti dell’ippoterapia, ultima spiaggia per i cavalli che ormai non possono più essere “usati” in nessun altro modo), individui che avevano scelto di opporsi alla loro condizione di "non vita", scegliendo di adottare la forma di ribellione più tragica e difficile: rinchiudendosi in se stessi, e a volte, scegliendo di non vivere oltre.

Ricordiamo che tutti i proventi dell'associazione arrivano da piccole offerte di privati - come voi e noi - e dal ricavato del 5 per mille.
Donazioni che consentono di mantenere gli ospiti del rifugio garantendo loro una vita dignitosa, tranquilla, curati e accuditi, senza dover dare, finalmente, nulla in cambio, se non - e non è poco - la gioia di vederli rinascere, magari un po' acciaccati, ma vivi nello spirito.

Tutto questo avviene grazie alla sua fondatrice, Evelyne Zedan, una donna forte e coraggiosa che ha scelto di non smettere mai di crescere, una persona che, con caparbietà non si arrende davanti alle quotidiane difficoltà.
La "pazza donna dei cavalli", come qualcuno la definisce?
No, una signora sempre alla ricerca di cure, spesso anche all'avanguardia, che possano aiutare i membri della sua numerosa famiglia (composta non solo da cavalli, ma anche da asini, capre, cani, gatti e galline) ...e di fondi.
Perciò non prendete impegni, vi aspettiamo numerosi (non dimenticate gli amici a casa!).


Per maggiori informazioni: zedanranch@yahoo.it
www.zedanranch.de
cell. 360593236

venerdì 26 settembre 2014

Presentazione del libro "Veganesimo e famiglia" a Pordenone



Domenica 26 ottobre alle 17:30, alla Sala Conferenze Teresina Degan della Biblioteca Civica di Pordenone, presenteremo insieme all'autore Rodrigo Codermatz il libro "Veganesimo e famiglia", un viaggio tra le dinamiche interpersonali che si innescano quando c'è un vegano in famiglia. 

L'evento è organizzato da Animalisti FVG in collaborazione con l'Associazione Culturale LOVEG di Udine 

Seguirà rinfresco vegan 
ingresso gratuito 
per info e contatti: animalistifvg@gmail.com , loveg@loveg.it 
segui l'evento Facebook

Il primo libro di Rodrigo Codermatz è una lettura scorrevole e appassionante che vuole rispondere principalmente alla domanda “perché, in genere, la famiglia è contro il veganesimo?”, ma che finisce per analizzare in modo approfondito, sagace e a volte feroce, molti aspetti della nostra società, secondo un'analisi critica che trova le sue radici nella Scuola di Francoforte, nel revisionismo marxista e nello strutturalismo francese. 
Il saggio, nel panorama filosofico-animalista di discussioni sull'antispecismo, sui diritti animali, ecc., si pone come un unicum in quanto, con un'ardita e originale operazione, l'autore riprende la terminologia della teoria interpersonale in psichiatria e dell'antipsichiatria inglese, per analizzare i comportamenti degli individui, le dinamiche familiari e le reazioni, i rapporti, tra il vegano e i membri della sua famiglia e della sua prima cerchia sociale. 
Non è un libro “classico” sul veganesimo: non cerca di fare proseliti né di consegnare al lettore la formula per diventare vegani perfetti dall'oggi al domani o per rendere facile e comoda una scelta etica che, nella nostra società, facile e comoda non è. E' un libro di denuncia che sbatte in faccia al lettore (onnivoro, vegetariano e vegano che sia) quanto poco peso abbia la sua volontà nell'andamento socio-politico ed economico attuale. 
Ma, nonostante lo scetticismo che percorre tutto il libro, alla fine l'autore ci propone una soluzione, difficile, ma sicuramente rivoluzionante.

Settimana Vegetariana Mondiale: cena vegan a Pnbox


Dall'1 al 7 ottobre si celebra la Settimana Vegetariana Mondiale, sostenuta da gruppi vegetariani/vegan, animalisti, ambientalisti di tutto il mondo, con lo scopo di spiegare al pubblico che con un'alimentazione a base vegetale si possono ridurre i problemi che un'alimentazione ricca di carne, latte e altri prodotti animali causa agli animali, alla salute, all'ambiente e alla società in generale.
E' stata scelta questa data perché la settimana dall'1 al 7 include varie ricorrenze associate alla scelta vegetariana, tra cui la Giornata Vegetariana Mondiale il primo ottobre, la Giornata Internazionale per gli Animali d'Allevamento e la Giornata della Non-Violenza il 2 ottobre, e la Giornata Internazionale per gli Animali il 4 ottobre, coincidente con il giorno di San Francesco.

In occasione della Settimana Vegetariana Mondiale, Sabato 4 ottobre Terraè e Pnbox organizzano una cena vegan alla quale parteciperemo assieme alle altre associazioni impegnate nella tutela dei diritti degli animali, dell’ambiente o di entrambi, presenti nel territorio. 

Per prenotazioni: 0434.551.781 o prenotazionistudios@pnbox.tv
Evento Facebook: Notte Veg a Pordenone


domenica 14 settembre 2014

Nuovi libri in arrivo alla Sezione Diritti Animali della Biblioteca di Pordenone


Da oggi la Sezione Diritti Animali della Biblioteca Circoscrizionale di Torre (Pordenone) si arricchisce di 23 nuovi volumi donati da Animalisti FVG 
e reperibili anche attraverso il database del Polo SBN della Venezia Giulia, 
a cura dell'Università di Trieste, al seguente link: http://polotsa.units.it/opac_comunepn

Questa la lista dei nuovi arrivi:

Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista - Roberto Marchesini
Così parlò il postumano - Leonardo Caffo Roberto Marchesini, a cura di Eleonora Adorni
Crimini in tempo di pace - Massimo Filippi Filippo Trasatti
Emotività animali - ricerche e discipline a confronto - a cura di M. Andreozzi, S.Castignone, A.Massaro
Epifania Animale - l'oltreuomo come rivelazione -  Roberto Marchesini
Finalmente la liberazione animale! - la strategia efficace per garantire i diritti degli animali - Melanie Joy
Formaggi Veg -latte, yogurt e formaggi vegetali fatti in casa - Grazia Cacciola
Grigliate Vegan Style - John Schlimm
Il Cucchiaio Arcobaleno - Yari Prete Valerio Costanzia
Il patto tradito fra uomo e cane - Ermanno Giudici
La mente che scodinzola- storie di animali e di cervelli -Giorgio Vallortigara
Las Vegans - le mie ricette vegane sane, golose e rock - Paola Maugeri
Le parole e le cozze-Sogni, deliri e speranze del movimento animalista - Marco Maurizi
Manifesto Queer Vegan - Rasmus Rahbek Simonsen,  a cura di Massimo Filippi e Marco Reggio
Medicina Nonviolenta - scienza della nutrizione etica - Riccardo Trespidi
Penne e Pellicole - gli animali, la letteratura e il cinema - Massimo Filippi Emilio Maggio
Sapori Veg - Denise Fanry
Sidecar Smilla - viaggio nell'italia dei cani abbandonati - Paolo Susana
Sulla cattiva strada - il legame tra la violenza sugli animali e quella sugli umani - Annamaria Manzoni
The sexual politics of meat - a feminist-vegetarian critical theory - Carol J. Adams
Un'arte per l'altro - l'animale nella filosofia e nell'arte - Leonardo Caffo Valentina Sonzogni
Veganesimo e famiglia - una lettura secondo la teoria interpersonale - Rodrigo Codermatz

tesi di laurea Consumare Carne - Problematiche ambientali, sociali e di salute Marco Ciot (per consultazione)

Le rivendicazioni del movimento per i Diritti Animali spesso non vengono pienamente comprese dall'opinione pubblica,  ma è importante sottolineare che alla base di questo movimento ci sono illustri portavoce: filosofi, uomini di scienza, medici, personalità di fama internazionale, che hanno argomentato in modo ineccepibile queste tesi.

Quanti conoscono questi testi? Ancora pochi, a nostro avviso, ed è fuori dubbio che per qualsiasi rivoluzione culturale i libri rappresentano un potente e indispensabile strumento di comunicazione, un filo conduttore che traccia un percorso che, per quanto riguarda nello specifico i diritti degli animali, è ancora in divenire. 
Ad oggi la sezione Diritti Animali di Pordenone annovera quasi 200 volumi, libri che in molti casi hanno contribuito a cambiare per sempre modo di vedere le cose a quanti hanno avuto l'opportunità di leggerli.

Grazie al prestito interbibliotecario un testo può essere fatto arrivare all'utente da qualsiasi biblioteca d'Italia.
Lista completa dei testi presenti nella sezione
Per informazioni su come replicare l'iniziativa "Diritti Animali in Biblioteca" nella vostra città 
o se desiderate contribuire con una donazione di testi scrivete a animalistifvg@gmail.com
oppure visitateci su su Facebook, alla pagina http://www.facebook.com/pages/Diritti-Animali-in-Biblioteca/158302940874484


PORDENONE-BIBLIOTECA CIRCOSCRIZIONALE DI TORRE 
Via Vittorio Veneto 21 – 33170 Pordenone (presso Bastia del Castello di Torre) 
Telefono 0434/44038 
Orario: martedì, giovedì e sabato dalle 15,00 alle 18,00 

La tessera per il prestito è gratuita e può essere richiesta direttamente presso la sede della Biblioteca Circoscrizionale

giovedì 11 settembre 2014

Infanzia e circhi con animali: intervista alla psicologa Annamaria Manzoni


Documento degli psicologi su zoo, circhi, sagre con impiego di animali

Premesso
che la coesistenza con gli animali, dotati di dignità propria quali esseri viventi, è un’esigenza profonda e autentica della specie umana;che le relazioni che stabiliamo con loro, lungi dall’essere neutre, sono elementi in grado di incidere sull’emotività e sul pensiero;che il rapporto con loro è elemento di indiscussa importanza nella crescita, nella formazione, nell’educazione dei bambini;

I sottoscritti psicologi
esprimono motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali.
Queste realtà, infatti, comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie.
Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.

I sottoscritti psicologi
attenti a promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo, della comunità, auspicano e sostengono un radicale cambiamento di costume che vada in direzione della chiusura degli zoo e del divieto dell’impiego di animali nei circhi e nelle sagre.

Dott.ssa Annamaria Manzoni
Psicologa e psicoterapeuta, 
accreditata presso l’ordine degli Psicologi della Lombardia 
come Psicologa Clinica e dell’Età Evolutiva 

mercoledì 10 settembre 2014

Comunicato stampa - L'impegno del Sindaco e il presidio al circo Moira Orfei a Pordenone

le locandine del circo a Pordenone

Pordenone, 09 settembre 2014

Pordenone vede, in questi giorni, l'attendamento di un altro circo con animali.
Da sempre crediamo nell'importanza del portare all'attenzione di opinione pubblica e istituzioni questo tema così complesso e delicato, certi che la recente sentenza del T.A.R. non sposti di una virgola l'urgenza di una condanna etica di questi spettacoli, che deve essere ferma ed inequivocabile, un imperativo morale in una società che si definisce civile.

Il Sindaco di Pordenone, più volte invitato a rendere una dichiarazione pubblica sulla questione, prendendo le distanze dalla sofferenza degli animali nei circhi, ha recentemente colto il nostro appello impegnandosi a inoltrare una lettera pubblica al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sollecitando una modifica alla legge Nazionale sui circhi.
Nell'esprimere il nostro sincero apprezzamento per questa decisione, approfittiamo per rinnovare un invito fatto mesi addietro, in occasione degli incontri avvenuti tra Amministrazione Comunale e associazioni animaliste: suggeriamo infatti al Primo Cittadino di Pordenone di prendere contatto con quei Comuni che, pur avendo subito una sconfitta al T.A.R., si stanno adoperando contro l'impiego degli animali nello spettacolo viaggiante.
Crediamo i tempi siano maturi per la nascita di una sinergia fra i sindaci che hanno firmato ordinanze e regolamenti sui circhi; un lavoro di squadra atto ad esercitare un'importante pressione sul Parlamento, come avvenuto in altri paesi europei.      

Confidando che ciò avvenga e in un atto di fiducia nei confronti dell'Amministrazione (che mai abbiamo "attaccato" ma sempre e solamente sollecitato nei termini di un dialogo civile e ragionevole), comunichiamo la sospensione del sit-in previsto in settimana presso il Comune di Pordenone, certi che la lettera del Sindaco Pedrotti al Presidente del Consiglio non si farà attendere, unitamente -ce lo auguriamo- a una riflessione sulla necessità di una campagna di sensibilizzazione sulla realtà dei circhi con animali.  

Il circo di Moira Orfei rappresenta, in Italia, l'esempio più eclatante di utilizzo di animali a scopo ludico.
Negli ultimi anni l’uso degli animali negli spettacoli circensi è posto sotto accusa da una crescente sensibilità di cittadini che la considerano una manifestazione di violenza proprio per la presenza degli animali, costretti per la loro intera esistenza in gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi contrari alla loro natura.

Le associazioni Animalisti FVG e LAV hanno organizzato un presidio allo scopo di sensibilizzare e informare i cittadini sullo sfruttamento degli animali nei circhi.

Il presidio avrà luogo domenica 14 settembre, dalle 16:30 alle 18:30, nei pressi dell'area di attendamento del circo (Centro Commerciale Meduna)

Non si vuole contestare lo spettacolo circense in sé, bensì l’uso di animali che vengono costretti ad una vita davvero miserabile, forzati in condizioni completamente diverse da quelle che hanno in natura e sottoposti a spostamenti continui ed estenuanti nonché ad addestramenti duri, atti a privarli della libertà e della dignità.

lunedì 8 settembre 2014

Relazioni o dominio? La convivenza tra le specie - di Egon Botteghi


Ringraziamo Egon Botteghi per averci concesso la pubblicazione di questo interessante e importante approfondimento, tratto da Antispecismo.net

Grazie all'invito che mi è stato rivolto dall'organizzazione del Veganch'io 2014, nel cui programma è stato inserito il dibattito “Relazioni o dominio? La convivenza tra le specie”, ho potuto ulteriormente approfondire la lettura dell'articolo di Lynda Birke “Vite Intrecciate”, apparso su Musi e Muse nel Marzo del 2014 (Vite intrecciate: comprendere le connessioni umano-animali).

Questa pubblicazione era già stata oggetto di uno scambio di riflessione tra me e Marco Reggio, leggibili su Antispecismo.Net (Dialogo tra Egon Botteghi e Marco Reggio).

In quell'occasione espressi il mio “disagio” nel “leggere su quella bella rivista online, interessata ad articolare gli aspetti concreti di scambio ed empatia tra esseri umani e animali, con la prospettiva della liberazione animale, le opinioni di una etologa- sociologa che ammette la pratica del montare a cavallo come scambio “sano” interspecifico” temendo anche che, così facendo, si potesse, in qualche modo, “legittimare, nel mondo animalista, tale pratica, che io trovo invece deplorevole”

Dopo aver approfondito gli scritti di Lynda Birke mi sento di confermare le impressioni che ebbi allora e di poter riaffermare  quello che mi sembra il nocciolo della questione, e nel farlo cito la stessa fondatrice della rivista Musi e Muse, Agnese Pignataro: “ Non è sufficiente che una relazione sia in “vita” […] per provare che quella relazione è degna di continuare a “vivere”, se appare che una delle parti riceve un danno nella sua autonomia e integrità fisica” (in DEP, N°23/2013).

Dal momento che l'equitazione rientra in quest'ultimo caso, vorrei ancora spiegare perchè le relazioni che si creano in questo alveo non sono sostenibili in uno scenario di liberazione animale e di convinzioni antispeciste.

Forse questo non è un problema nell'agenda dell'autrice del saggio in questione, che non credo  si definisca antispecista e liberazionista, ma lo deve essere per quelli che in tale definizione si rispecchiano e che tale pratica politica vogliono portare avanti.

Lynda Birke è in effetti una etologa e sociologa britannica che si inserisce nel variegato universo degli HAS: “Human-Animal studies” (non è un caso, forse, che io lessi per la prima volta quella sigla, sette anni fa, ad un congresso di “barefooters” in Nevada, di persone quindi impegnate alla diffusione del “cavallo scalzo” e dell'equitazione naturale).

Lei stessa, in questo articolo oggetto di dibattito, fà una introduzione alla genesi degli HAS:” Lo sviluppo di uno specifico interesse per gli Human-Animal Studies (HAS), è stato d’altra parte collegato all’affermazione della difesa dei diritti degli animali e all’attivismo. In parte seguendo le varie politiche della liberazione degli anni Settanta come il femminismo, ci si è ispirati a schemi simili, specialmente dopo la pubblicazione nel 1975 di Liberazione animale, l’importante testo di Peter Singer. Gli HAS sono stati influenzati dalla messa in discussione postmoderna del confine tra natura e cultura: molti non umani sono, dopo tutto, profondamente coinvolti in una cultura condivisa.”

Poco più sotto afferma:“ inevitabile che nei nuovi campi di indagine emergenti vi siano anche degli aspetti problematici. È mia opinione, per esempio, che i women’s studies scaturiti dall’attivismo politico si siano ben presto allontanati dall’attivismo per arroccarsi negli studi accademici: esiste un certo rischio che lo stesso accada agli HAS. Personalmente troverei meno interessante occuparmi di HAS se non fossi convinta che possano avere un impatto su come gli animali vengono trattati nella società ampiamente intesa, oltre che sulle azioni politiche che si possono intraprendere per proteggere i loro interessi”.

Ecco, io mi domando come questa autrice pensi di difendere gli interessi dei cavalli continuando a sottoporli a pratiche basate sullo sfruttamento e scrivere saggi dalla groppa dei cavalli senza mettere in discussione tale pratiche e la sua stessa posizione.

Potendo fare una generalizzazione, mi viene il dubbio che Birke si trovi nella posizione di moltissimi etologi equini di mia conoscenza, quella cioè di dovere difendere il proprio campo di lavoro ed il proprio business: senza l'equitazione, senza la pratica di montare, più o meno eticamente, i cavalli, senza proprietari che hanno problemi da risolvere con il proprio cavallo, senza l'allevamento del cavallo a fini sportivi o di diporto, questi professionisti non avrebbero campi di impiego.

In più mi sembra che l'autrice faccia proprio quello che critica, cioè si inserisca in uno stile degli HAS finalizzato alla produzione accademica più che alla messa in questione della sofferenza animale.

Il pensiero corre a questo punto al veemente ed accorato articolo di Steve Best “Ascesa e caduta dei Critical Animal studies”, pubblicato in Italia nella rivista Liberazioni, dove l'autore subito afferma:  “La crescita, l'accettazione e il successo degli animal studies nello sterilizzato ambiente accademico, richiede normalmente che il professore-ricercatore si ammorbidisca, che l’antispecismo venga svuotato delle sue implicazioni sovversive e che si attenui la sfida al dualismo uomo/animale che rafforza la tirannia violenta degli esseri umani sugli altri animali. L'ambiente accademico addomestica la forza critico-sistemica del"punto di vista degli animali"

e ancora :”Considerando che gli animal studies sono talmente ampi, generici, aperti e costituiscono un campo indefinito, essi offrono possibilità a tutti. Inoltre le somiglianze tra il paradigma degli animal studies e il tradizionale umanismo, il positivismo, o le concezioni generali analitiche sono più significative delle differenze. Infatti anche negli animal studies non ci si aspetta che ci sia coerenza tra la ricerca e l'etica o tra la teoria e la pratica,cosicché l'integrità personale e accademica di chi si impegna negli animal studies difficilmente richiede di assumere gli impegni normativi e politici del veganismo, della liberazione animale e della trasformazione sociale.”

Best è davvero duro in questo articolo, ma io non penso che sia lontano dalla realtà : ”Dato l’interesse degli accademici a sfruttare le nuove tendenze per pubblicazioni, conferenze, progressi nella carriera, le ampie frontiere del “selvaggio west” dei MAS hanno un fascino seducente per arrivisti in cerca di capitali accademici, soprattutto, se uno si è liberato dell’impegno verso i diritti degli animali e il dibattito politico. Divenuti una sorta di lotteria accademica o un terreno di gioco interdisciplinare aperto a tutti, i MAS possono essere qualsiasi cosa per chiunque. Sia che l’ingenuo opportunista sia un welfarista, un allevatore, un sostenitore della vivisezione, un fautore del partito della carne o uno sfacciato sostenitore della supremazia umana, gli viene srotolato un tappeto di benvenuto per entrare nella comunità e nella professione accademica” (MAS è la sigla con cui Best indica quelli che definisce i Mainstream Animal Studies).

Perchè la lettura di Birke va incastrarsi, nella mia mente, allo spietato “J'accuse” di Best?

Perchè anch'io, come l'autrice, ho “scavallato qui e là” per più di 25 anni, sperimentando in prima persona quasi ogni utilizzo del cavallo e credo di aver imparato cosa significhi questo per la maggior parte dei cavalli e degli esseri umani.

Non ho potuto quindi leggere con neutro distacco questo che, secondo me, è un elogio molto tradizionale all'equitazione, che l'autrice fa nel suo articolo: “Cavalcare è un’abilità che si affina in molti anni; si impara a rispondere e ad anticipare, a comunicare quindi, per cinestesia. La conoscenza diventa memoria del corpo: non ho bisogno di pensare a cosa fare se un cavallo scarta di lato: il mio corpo risponde prima che l’«io» della mia mente cosciente abbia formulato il pensiero. Anche il corpo del cavallo acquisisce nuove abilità nella comunicazione tattile implicita nel cavalcare. Qualche tempo fa ero in groppa a un vecchio cavallo in pensione da anni quando ho pensato: chissà se si ricorderà l’half-pass? L’half-pass è un movimento laterale del repertorio di dressage. Non avevo neppure formulato il pensiero (e di certo non l’avevo terminato), che il cavallo ha eseguito esattamente quel movimento. I miei nervi e i miei muscoli avevano anticipato la conclusione di un lungo discorso tra me e me, e i suoi avevano risposto. I corpi ricordano.”

Voglio quindi parlare di cosa sia l'half pass, di cosa sia il dressage e di chi siano i cavalli da dressage.

Parlare di una relazione senza raccontare l'istituto dove questa stessa è nata, specialmente se vi sono problemi di coercizione e di mancanza di autodeterminazione, senza pensare a  denunciarli, parlando soltanto del funzionamento di tale relazione, secondo me è una grave mancanza.

L'half pass che Birke si diletta, da amazzone provetta, a sperimentare sul vecchio cavallo in pensione (in pensione da cosa, da quale disciplina, da quale impiego, da quale vita?) si traduce in italiano con appoggiata e fa parte del repertorio dei movimenti che compongono la disciplina del dressage, una delle discipline olimpiche classiche dell'equitazione.

Innanzitutto una breve riflessione sugli sport equestri e sul comitato olimpico degli sport equestri.

Tutti gli sport sono una sfida che l'essere umano lancia a se stesso, per superare i propri limiti di forza, velocità, resistenza, abilità: gli atleti sono uomini e donne.

Solo negli sport equestri questa sfida ad andare al di là dei propri limiti è richiesta ad un soggetto terzo, un essere che di sua volontà non andrebbe mai ad una olimpiade e cioè, a cavalli e cavalle. Lo sport equestre non andrebbe chiamato sport e dovrebbe essere cancellato dai programmi olimpici, perchè è uno sport parassita, parassita lo sforzo, la vita, l'impegno di un essere che non ha mai dato il suo consenso al suo ingaggio in questa sfida ed in questo assurdo “gioco”.

Tra queste il dressage, o gare di addestarmento, è una delle più odiose, con la sua derivazione militare ed il suo equipaggiamento fortemente punitivo per il cavallo.

I cavalli sono costretti ad eseguire delle arie (dei movimenti prestabiliti, molto impegnativi sul piano fisico e psicologico), a suon di musica, su di un campo rettangolare.

Nelle gare da un certo livello in poi è obbligatorio che il cavallo indossi, come imboccatura, morso e filetto, cioè una delle cose più dolorose che si possono usare per impartire le nostre volontà ai cavalli, che quindi il cavaliere o amazzoni montino con doppie redini e che indossino speroni lunghissimi, se non addirittura con le rotelle.

Sulla durezza dell'addestramento impartito ai propri cavalli dal Gotha del dressage internazionale ci sono fiumi di testimonianze ed anche un movimento di indignazione all'interno stesso dei praticanti degli sport equestri, tanto che la FEI (la federazione internazionale per gli sport equestri) ha dovuto ufficialmente bandire, nel 2010, la pratica del ROLLKUR, un metodo di addestramento per il portamento della testa del cavallo utilizzato da pluri medaglie olimpiche.

Come tacere tutto questo in un articolo di Animal Studies senza dare implicitamente ragione a Best?

In un altro articolo di Birke che ho avuto il piacere di leggere, (http://www.depauw.edu/humanimalia/issue09/birke-holmberg-thompson.html),  l'autrice, insieme ad altri studiosi, prende in esame la questione dei passaporti, che sia umani che non umani devono avere per spostarsi da uno stato all'altro.

Il caso parte dal fatto che lei stessa, ospite a Calais, aveva con sé il suo passaporto, quello del cane e quello del suo cavallo.

Così ci viene mostrato il passaporto del cavallo Tivoli, i cui timbri testimoniano, con un certo orgoglio da parte della sua umana, il suo viaggiare per gare internazionali, senza battere ciglio sugli sport equestri. E mentre i colleghi almeno si sforzano di fare un'analisi sui dispositivi di controllo dei passaporti, Birke ancora è entusiasta delle relazioni che questi passaporti testimoniano, e si rammarica solo che, nell'atto di esibirli in dogana, queste relazioni siano sospese, riducendo l'individualità ad un numero su di un documento.

Anche qui ho perso la “freddezza” dello studioso, essendo poi il problema dei documenti un problema assai sentito per una persona transessuale come me, costretta a vivere con un documento non conforme alla mia identità di genere, per non essermi ancora sottoposto all'operazione di sterilizzazione forzata.

Tornando all'articolo preso in esame dall'inizio, dopo l'elogio all'equitazione come esempio di “Embodiment” (una relazione cioè vissuta fin dentro al corpo, che cambia il corpo), il secondo esempio che Birke propone è preso dagli studi di Despret sul caso di Hans “l'intelligente” e su alcuni ratti di laboratorio.

Anche qui nessuna problematizzazione della vivisezione: “I due studi citati pongono in evidenza” soltanto “un’importante omissione in molti lavori sugli animali e i loro umani: le interrelazioni sono profondamente vissute nel nostro corpo [embodied] e portano le aspettative di tale incarnazione [embodiment]: descrivono la profondità degli intrecci che legano i due esseri viventi che compongono una relazione. “

Non è un caso che anche un'ottima autrice come Vincent Despret, di cui ho veramente apprezzato molte analisi, che mi hanno aiutato a fare molte connessione mentali, mi metta a disagio quando elogia entusiasticamente il lavoro della zootecnica francese Jocelyne Porcher (Eleveurs et animaux. Re-inventer le lien, PUF, Paris, 2003), a difesa dell'allevamento tradizionale dei bovini.

Così Birke, alla fine del suo scritto, esorta tutti i colleghi degli HAS a “continuare a fare ricerca su come gli umani e i non umani convivono, su come le nostre vite ed esperienze abitano il nostro corpo [are embodied], su come i non umani sono costruttori di relazioni tanto quanto noi (e a volte anche di più). Sono i co-costruttori dei nostri mondi reciproci”

Io, dalla mia umile posizione di attivista per la liberazione animale e dall'oppressione del genere, con una laurea in filosofia ma nessuna carriera accademica, con una vita vissuta al fianco dei cavalli, mi sento di dire che nessun cavallo da dressage vorrebbe “co-costruire” il mondo del dressage, se ne potesse avere una scelta.

Fonte: www.antispecismo.net

sabato 6 settembre 2014

Il circo in città: un appello al Movimento 5 Stelle di Pordenone


Da sempre seguiamo con attenzione le notizie che circolano in rete, naturalmente e in particolar modo quelle che riguardano la sfera dei diritti animali.
Quella del circo con sfruttamento di animali è certamente una delle molte questioni aperte nel nostro paese; una questione complessa e delicata che, da qualche mese a questa parte, ci tocca da vicino come attivisti e cittadini di Pordenone.
La seguiamo con estremo interesse, nella speranza che presto si possa giungere all’abolizione dei circhi con animali anche in Italia.
A tale proposito abbiamo, nel tempo, riconosciuto la sensibilità dimostrata a livello nazionale dal Movimento 5 Stelle nei riguardi di questo argomento, apprezzandola sinceramente e riponendovi molte speranze.
Leggendo i giornali di questa mattina siamo rimasti sorpresi da un intervento del Movimento 5 Stelle di Pordenone, dal titolo : “Pordenone ? E’ deserta. Grillini contro il sindaco"
Argomenti se si vuole condivisibili, anche se- a 5 giorni dall’attendamento del Circo Orfei a Pordenone- verrebbe spontaneo chiedersi il perché di un silenzio su questo tema (silenzio che, a onor del vero, tocca la sfera politica cittadina, provinciale e regionale a 360 gradi).
Incontratili al loro gazebo in piazzetta Cavour, li abbiamo invitati a prendere una posizione pubblica- pro o contro che fosse- sull'utilizzo degli animali nei circhi e sull'arrivo degli stessi in città.
Ci è stato detto che ne stanno discutendo in questi giorni, e non abbiamo motivo alcuno di non credervi. 

Tuttavia, volendo essere sinceri, ci sarebbe da dire una cosa.
Considerato che l'attendamento del circo Orfei è notizia ormai consolidata e riportata sui media locali da oltre un mese, vista la sentenza del Tar regionale che risale al novembre 2013, considerata la grave aggressione da parte degli addetti del circo Millenium avvenuta (sempre a Pordenone, nel mese di Marzo) ai danni di cinque attivisti, ci chiediamo quanto ancora vi sia da discutere per giungere a una nota ufficiale del movimento.
Ci pare, oltretutto, che nel resto d’Italia il Movimento 5 stelle si sia espresso in modo molto esplicito nei confronti del circo con animali: qui riportiamo solo una piccola parte di un ampio dibattito che non dovrebbe lasciare alcun dubbio sulla posizione del Movimento 5 Stelle.
Ci auguriamo che tutto questo possa servire da stimolo a una discussione in seno al movimento di Pordenone, portando a una presa di posizione che in tanti si aspettano, possibilmente prima dell’arrivo del circo Orfei l’11 Settembre.

Non lascia dubbi il video caricato da Beppe Grillo sul suo Canale Youtube: "molti animali sono tenuti prigionieri per motivi di svago, per l'industria del circo. Questa crudeltà insensata è inflitta ad una varietà di specie, che sono tutte pensanti, esseri senzienti che meritano di vivere come vogliono, liberi e nel loro habitat naturale. Invece molti felini, che hanno una vita media tra i 15 e i 20 anni, sono costretti a vivere una vita di miseria, sofferenza e paura."

"Cultura vuol dire anche questo: sopprimere ogni forma di ingiusta barbarie perpetrata contro esseri innocenti. Concepire in un senso innovativo gli spettacoli circensi è possibile. Basti pensare alle numerose compagnie che pongono l'uomo al centro delle esibizioni e che puntano sulla valorizzazione e la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti."
(da M5S Camera News pubblicato il 03.10.13) 

"Far assistere un bambino alla segregazione di un animale e alla sua esibizione innaturale favorisce un atteggiamento di insensibilità nei confronti della sofferenza, ed è per questo che abbiamo presentato un emendamento al DL Cultura - bocciato oggi dal Governo - che propone lo stop al finanziamento pubblico per i circhi e per qualunque spettacolo dal vivo, utilizzi animali" dichiarano i Deputati M5S della Commissione agricoltura.
Il 10% delle risorse pubbliche dedicate vengono, infatti, erogate a circhi già condannati per reati contro gli animali o che hanno violato norme statali ed europee di protezione degli animali.
Riteniamo ignobile lo sfruttamento degli animali, spesso detenuti in condizioni disumane."
(M5S della Commissione agricoltura 03.10.13)  

La regione Emilia Romagna ha dato il via libera a una risoluzione, per limitare l’attività di tutti quei tendoni viaggianti che mettono in scena esemplari selvatici, dai rettili ai mammiferi.
Il testo, proposto dal Movimento 5 stelle, impegna la giunta ad attivarsi “affinché i comuni adottino appositi regolamenti e vietino la sosta” a chi fa esibire questi animali.
E invita i sindaci dell’Emilia Romagna a prendere esempio da alcune città, come San Lazzaro, Medicina e Bologna, che hanno già detto no alle esibizioni di categorie esotiche o in estinzione.
(Redazione Il Fatto Quotidiano- Emilia Romagna- 29.03.12)   

Torna a Forlì un circo con animali, il M5S contro Balzani: "Poteva vietarne la sosta"
"Il M5S di Forlì - evidenziano i pentastellati - è assolutamente contrario a spettacoli che utilizzino gli animali in contesti fuori dal loro ambiente e dalla loro natura"
Il Movimento 5 Stelle ricorda che "a regolamentare l’impiego di animali nei circhi di tutto il territorio nazionale è la direttiva Cites (ovvero, la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione), e che, se fosse veramente applicata per quanto riguarda l’idoneità alla detenzione degli animali (gabbie, mezzi di trasporto e cibo), le strutture circensi non sarebbero assolutamente in grado di assicurare i requisiti minimi richiesti“
(Forlì Today-16.05.14)  

Spoleto:  "E dobbiamo riconoscere che in Europa, ormai, vige il divieto nazionale assoluto di usare animali selvatici nei circhi in Austria, Belgio, Estonia, Malta, Slovacchia; il divieto nazionale nella maggior parte delle giurisdizioni in Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finalndia, Grecia, Polonia, Svezia, Regno Unito; in Spagna è vietato a Barcellona e Blanes. Nel resto del mondo lo vieta in modo assoluto il Costa Rica, la Bolivia, in alcune giurisdizioni Usa, Canada, Argentina, Brasile, Colombia, Australia, Nuova Zelanda, India, Israele. Cosa aspettiamo a chiedere una revisione da parte del Parlamento nella direzione che quasi tutti i Paesi del mondo hanno già intrapreso?"
(Movimento 5 Stelle- 06.04.14)   

Biella: "Mentre il circo elettorale si avvia alla sua conclusione - prosegue il comunicato -, la nostra città sta per ospitarne un altro anche peggiore. Purtroppo la legge nazionale, impedisce ai comuni di vietarne lo svolgimento. Ma non impedisce a noi di esprimere la nostra opinione. Il Movimento 5 stelle, da sempre, si batte per la tutela degli animali e contro l'assurdo mondo dei circhi che utilizzano e abusano degli animali. Lo troviamo uno spettacolo veramente diseducativo. Gli animali non sono oggetti e tantomeno attori".
(I 5 Stelle: "E uno spettacolo disgustoso", Provincia di Biella.it-31.05.14)
  
Viterbo : il Movimento 5 Stelle Viterbo vuole che le normative a riguardo siano rispettate e che, nonostante quanto precedentemente esposto, è comunque contrario all’utilizzo degli animali per spettacoli circensi, palii, mostre itineranti e simili, inoltre siamo fermamente convinti che lo snaturare, il detenere in spazi ristretti, far comportare contro natura gli animali, non solo è un segno di inciviltà ma tutt’altro che educativo specialmente per i più piccoli che assistono ad esibizioni all’apparenza divertenti ma che sono costate e costano sofferenza continua ad altri esseri viventi.
(Viterbo 5 Stelle - 09.04.14) 

Bagheria : Nei circhi la crudeltà è di casa. Il circo è lo “spettacolo” più diseducativo del mondo. Gli animali sono privati della loro dignità. Agli animali del circo non è permesso esprimere i loro comportamenti naturali.Gli animali in cattività dimostrano chiari segnali di comportamenti stereotipati anormali.Gli esperti hanno identificato un grande numero di comportamenti anormali, tra i quali i movimenti ripetitivi privi di senso, il camminare avanti e indietro, movimenti veloci della testa dall’alto verso il basso oppure in modo ondulatorio, che si sviluppano in comportamenti più radicati.
(il grillo di Bagheria - 26.09.12)  

Castellammare di Stabia : Rinchiusi in spazi angusti, sempre in viaggio, addestrati a suon di legnate e scosse elettriche. Allontanati dal loro habitat naturale, costretti a vivere per il piacere degli altri. Inoltre per nutrire le fiere, si cacciano gatti e cani randagi sul territorio circostante e quindi c’è una strage di cui nessuno si interessa. E vero che l’essere umano ha sempre sacrificato la natura ai suoi interessi, ma è anche vero che la consapevolezza di sempre più persone va crescendo e non sono più disposte a tollerare questa inutile sofferenza. Il MoVimento 5 Stelle di Castellammare ha detto no a queste barbarie medievali
(M5S Castellammare di Stabia - 04.02.13) 

Catania : i pentastellati rinnovano il proprio basta «agli inevitabili maltrattamenti degli animali nei circhi, basta lasciare che i nostri figli gioiscano della sofferenza altrui. Basta!
(CronoPolitica -13.08.14) 

Catania: Ancora oggi sul territorio siciliano vengono ospitati circhi con animali, fermiamo questo scempio!
(Sudpress- 26.01.14) 

San Benedetto del Tronto: Il Movimento 5 Stelle ritiene che il circo continua ad essere uno spettacolo molto amato, soprattutto dai bambini. Le luci, i colori, la musica, lo zucchero filato. Gli animali. Eppure se bambini e genitori sapessero cosa il circo significa per gli animali non troverebbero più lo spettacolo così affascinante. Stressati, apatici, privi di stimoli naturali, ingabbiati, gli animali del circo perdono tutte le caratteristiche naturali degli animali selvatici. Costretti ad allenamenti e a esercizi innaturali, spesso terrorizzati dalle conseguenze di una loro ribellione.
(M5S San Benedetto del Tronto -29.11.11)  

Follonica : Quindi riteniamo necessario affermare con determinazione che un’Amministrazione a 5 stelle , non permetterebbe mai l’attendamento dei circhi con animali
(Follonica Cinque Stelle -03.04.13)  

Carrara  : ogni privazione di libertà anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto” e all’art. 10 “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale".
(Il Sito di Massa Carrara- 22.11.12)  

Cesena : Siamo invece contrari ai circhi con animali. A differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi, non scelgono di sfidare i loro limiti naturali, né di vivere in gabbia. Siamo contro al finanziamento pubblici (oltre 6 milioni di euro ) che questi circhi ricevono. Gli animali nei circhi sono sottomessi al volere dell'uomo. La loro volontà viene spezzata a gli animali sono cosi ridotti a burattini nelle mani dei dominatori, con metodi molto spesso aberranti. Vivono in gabbie e spazi angusti, senza possibilità di muoversi adeguatamente e alcuni di loro, proprio come gli esseri umani, si lasciano andare a stati depressivi che spesso li portano a lasciarsi morire. Al circo gli animali sono costretti e non possono ribellarsi.
“Non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”. Anche gli animali come tutta la natura, meritano il nostro rispetto, in quanto noi stessi parte di essa. Il circo a nostro avviso non è uno spettacolo educativo, quindi il Movimento 5 Stelle Cesena non può che allinearsi a questo pensiero.
(Cesena Today -22.06.13) 

Latina:  Non c’è nessuna cultura nella violenza, nessuna dolcezza e soprattutto nessuna applicazione pedagogica. È una celebrazione della schiavitù». Così, una nota, del Movimento 5 Stelle. «Il circo con gli animali è crudele – aggiunge – anacronistico ed economicamente sconveniente. Se i circhi che sfruttano animali non fossero finanziati attraverso il fondo unitario per lo spettacolo, a discapito di tutte le altre realtà culturalmente valide, con ogni probabilità non se ne vedrebbe più uno in giro. In tutto il mondo i circhi più affascinanti e prolifici sono quelli senza animali. Noi del M5S stiamo presentando degli emendamenti contro i circhi equestri.
(Latina24ore -11.04.2014) 

Sardegna:  il senatore grilino Cotti: contributi azzerati entro 5 anni per chi mette in gabbia gli animali. Si tratta di un’inequivocabile bocciatura morale e sostanziale dell’uso diseducativo degli animali nei circhi, della loro prigionia e delle loro costrizioni.
(Castedduonline -25.09.13) 


Intervento in Aula sul disegno di legge di conversione 
del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, noto come "Valore Cultura".

giovedì 4 settembre 2014

Un "fuori programma" per il Sindaco di Pordenone sul circo con animali

immagine: Arlecchino Errante

Da diverso tempo cercavamo di ottenere dal Sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti una presa di posizione pubblica sul circo con gli animali. Con un po' di fantasia, sorprendendolo, ci siamo riusciti.

Mercoledì 3 settembre 2014, Loggia del Municipio di Pordenone:
il video del nostro "fuori programma"durante l'intervista dell'Arlecchino Errante al Sindaco Pedrotti.


Comunicato Stampa: circo con animali e documentazione mancante

immagine: Animal Abuse by Llamathetragon

Pordenone, 02 settembre 2014

A pochi giorni dall'arrivo del Circo di Moira Orfei (a Pordenone dall'11 al 16 settembre) apprendiamo dagli organi di stampa che manca ancora tutta la documentazione relativa alla domanda di attendamento; documentazione che, in base a quanto previsto dallo stesso Comune di Pordenone, dovrebbe essere consegnata entro e non oltre 30 giorni antecedenti l'inizio degli spettacoli.

Le norme relative alla dichiarazione di agibilità di aree e/o locali per l'effettuazione di pubblico spettacolo (riferimento normativo Art. 80 T.U.L.P.S. -R.D. 18/06/1931, n. 773), così come riportate anche sul portale del Comune, prevedono infatti che:
la domanda sia inviata al Sindaco o consegnata all'Ufficio Relazione con il Pubblico, e che la documentazione richiesta sia inoltrata alla Prefettura per il necessario parere, che verrà emesso dalla commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (CPVLPS) con le prescrizioni relative alla sicurezza per i locali cinematografici, teatrali, spettacoli viaggianti, con capienza superiore a 1.300 spettatori (il Circo di Moira Orfei, come dichiarato ufficialmente, può accogliere fino a 2100 spettatori.
Il termine di presentazione è fissato a 30 giorni prima dell'iniziativa. 

A questo punto le alternative sono due:

1) il circo di Moira Orfei non ha fatto pervenire la documentazione nei tempi previsti (30 giorni) causando, tra le altre cose, lo slittamento del tavolo fra Comune, Questura e Prefettura (in programma lo scorso 28 agosto).
In tal caso prendiamo atto che da parte dell'Amministrazione (che dichiara l'impossibilità di intervento causa la mancanza di appigli legali atti a impedire l'arrivo di circhi con animali) non vi sia una reale volontà di ostacolarne l'attendamento. La scelta di non applicare quello che dovrebbe essere, fino a prova contraria, un obbligo di legge, non lascia dubbi.
Questa sarebbe, tuttavia, una notizia che non suscita stupore: anche in occasione dell'attendamento del circo dei fratelli Coda Prim (occasione in cui 5 manifestanti erano stati brutalmente aggrediti senza che il Sindaco di Pordenone prendesse una posizione chiara e netta per condannare l'accaduto), le documentazioni complete sarebbero infatti pervenute addirittura quando il circo si era ormai insediato.

2) l'alternativa a quanto sopra esposto è che Comune, Prefetto e Questore siano a conoscenza di tutte le informazioni utili a stabilire come gestire la "patata bollente" dei presidi animalisti, scegliendo di lasciarci nell'incertezza sino all'ultimo momento (come di recente è accaduto in occasione della Sagra dei Osei di Sacile) per poter temporeggiare e, forse, nella speranza di poterci stabilizzare.

Per ora non ci è dato sapere quale tra le due alternative risponda alla realtà dei fatti; certo è che le reputiamo entrambe inaccettabili.

Non ci resta che augurarci che, in aggiunta, non si scelga di adottare nuovamente il "modello Sacile".
Se, come in questo recente caso, per motivi di sicurezza, ci dovesse essere imposto di manifestare lontano dal Circo, significherà che la violenza e la prevaricazione riservateci a marzo dagli addetti del circo avranno avuto la meglio. Oltre il danno la beffa. Non è ammissibile che, per tutelare l'incolumità di chi manifesta pacificamente (in base a un diritto costituzionale) si scelga di "zittirlo".

Considerato che, in tutta questa sconsolante situazione, il Primo Cittadino di Pordenone preferisce non rispondere al nostro appello, cogliamo l'occasione per anticipare che, unitamente al presidio al circo Moira Orfei, organizzeremo un sit-in sotto il Comune di Pordenone per esprimere la delusione nei confronti di un'Amministrazione che, nel tempo, si è dimostrata capace solo di rilasciare dichiarazioni di intenti, sempre disattese nei fatti.