martedì 27 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA- no ai botti di capodanno

COMUNICATO STAMPA

Pordenone, 26 dicembre 2011


Ogni anno a capodanno assistiamo impotenti al consueto bollettino di guerra: lo scorso anno in Italia ci sono stati quasi 500 feriti, alcuni dei quali hanno dovuto subire amputazioni di mani e dita e perdita della vista, e le forze dell’ordine sono state come sempre impegnate nel sequestro di botti illegali.
Ma sono ancora una volta gli animali a dover pagare il prezzo più alto di una tradizione che sarebbe davvero il caso di vietare una volta per tutte.
L’uomo dispone di un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz.
Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
Agli animali oltretutto non è dato comprendere cosa stia accadendo e la paura, o per meglio dire il terrore, può avere risvolti drammatici.
Le tragiche conseguenze dei botti di capodanno non coinvolgono solo gli animali domestici bensì tutti gli animali, compresi quelli selvatici.
La loro agonia e morte a causa di questa assurda consuetudine non possono e non devono lasciarci indifferenti.

Pordenone è un Comune dotato di una norma che vieta l’uso di botti, petardi, mortaretti e simili nelle aree pubbliche.

Dal "Regolamento Comunale di Igiene" del Comune di Pordenone, 

articolo 38-comma 9:
"Sparo di petardi, mortaretti, e simili in luogo pubblico o aperto al pubblico:
è vietato lungo le strade, piazze e aree pubbliche e aperte al pubblico, il lancio o lo scoppio di petardi, mortaretti o simili, in particolare nel periodo delle festività natalizie, di capodanno, Epifania e carnevale"


http://www.comune.pordenone.it/comune/atti/regolamenti/urbanistica/regolamento_igiene.pdf

La nostra preoccupazione è che gran parte della cittadinanza non sia al corrente di questo divieto, e che il Comune non si adoperi a sufficienza per darne la dovuta visibilità.

Animalisti FVG si appella pertanto al Comune di Pordenone affinché sia in questi giorni dato ampio risalto alla normativa vigente, affinché la cittadinanza sia informata e sensibilizzata verso questo tema.







Roberto Marchesini


"Stop ai botti del 31 dicembre"
Articolo pubblicato sul Messaggero Veneto
Martedì 27 Dicembre 2011
http://www.flickr.com/photos/massimoedaniela/6580552287/in/photostream/lightbox/

sabato 24 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA- Campionato Italiano di Ornitologia e Regolamento tutela animali




COMUNICATO STAMPA

Pordenone, 22 dicembre 2011


Lo scorso fine settimana (17 e 18 dicembre) presso i padiglioni della Fiera di Pordenone ha avuto luogo il 47° Campionato Italiano di ornitologia.
Animalisti FVG ha effettuato un sopralluogo durante la manifestazione, riscontrando che il regolamento per la tutela degli animali del Comune di Pordenone è stato disatteso relativamente agli articoli 32 e 18.

Art. 32 - Dimensioni delle gabbie
Al fine di garantire lo svolgimento delle funzioni motorie connesse alle caratteristiche etologiche dei volatili, sono individuate le dimensioni minime che devono avere le gabbie che li accolgono:
a) per uno, e fino a due esemplari adulti: due lati della gabbia dovranno essere di cinque volte, ed un lato di tre, rispetto alla misura dell’apertura alare del volatile più grande;
b) per ogni esemplare in più le suddette dimensioni devono essere aumentate del 30%.


Dalle misurazioni effettuate sul posto nella giornata di domenica 18 dicembre le dimensioni delle gabbie standard presenti alla manifestazione sono risultate essere di circa: 29 cm di altezza - 34 cm di larghezza- 17 cm di profondità

Oltre a queste gabbie cosiddette “standard” erano presenti numerosissime gabbie dalle dimensioni ancora più ridotte e/o con situazioni di sovraffollamento e stress, come si evince chiaramente dalla documentazione video realizzata a seguito del sopralluogo:
http://www.youtube.com/watch?v=t7T83AIt2wk&feature=youtu.be

Altro punto che desideriamo segnalare è la durata dell'esposizione degli animali.
Il Regolamento per la tutela degli animali del Comune di Pordenone impone un limite di 5 ore di esposizione (articolo 18 punto 2), mentre la manifestazione in oggetto ha previsto la presenza degli animali in esposizione per più di 18 ore in due giorni di apertura al pubblico.

La nostra personale opinione è che tali violazioni fossero ampiamente prevedibili: Il Comune, la Fiera e l'ente organizzatore dell'evento non potevano non sapere che questi punti del Regolamento sarebbero stati disattesi.

Il regolamento (articolo 18, punto 3) prevede che :
Nei confronti dei soggetti che contravvengono alle disposizioni di cui ai commi precedenti, viene disposta la chiusura o la sospensione dell’attività per una intera giornata, oltre all’applicazione della sanzione amministrativa di cui al presente regolamento.

Poiché è evidente che la manifestazione non è stata sospesa e che gli organi preposti hanno effettuato i controlli come da prassi, ferma restando la nostra contrarietà a qualsiasi manifestazione che faccia uso di animali, chiediamo pubblicamente al Comune di Pordenone quale esito essi abbiano dato e per quale motivo il Regolamento non è stato applicato. 

giovedì 22 dicembre 2011

IL MENU' DELLE FESTE PER UN NATALE VERAMENTE BUONO




Per Natale è tradizione imbandire pranzi e cene con ogni "bendiddio", ma... molti di questi "cibi" in realtà non sono affatto un "bene", né sono un "cibo".
Sono pezzi di animali, uccisi brutalmente, a cui è stato fatto del male sia nell'allevarli nelle prigioni degli allevamenti intensivi, sia nel trasportarli in lunghi viaggi da incubo, sia nell'ammazzarli nei macelli, dove vengono sgozzati, fatti dissanguare, tagliati a pezzi.
Animali, esattamente come i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case: il pensiero di uccidere e portare in tavola loro, per Natale, ci farebbe - giustamente - inorridire.
Eppure, gli animali "d'allevamento" sono uguali a tutti gli altri: possono amare, soffrire, provare paura, dolore, gioia, amicizia. Proprio come gli animali domestici che conosciamo meglio.
E' irrazionale pensare che siano diversi, gli animali sono tutti uguali. Ma questi animali vengono invece uccisi a migliaia ogni giorno, e sotto Natale questa strage diventa ancora più atroce, animali di ogni specie, per la maggior parte cuccioli, vengono ammazzati per finire sulla nostra "tavola della festa".
Non abbiamo bisogno di uccidere.
Non abbiamo bisogno di far soffrire esseri senzienti, né nella vita di ogni giorno, né tantomeno per festeggiare il Natale. Per favore, pensaci...
Non festeggiare il Natale uccidendo animali.

Usando ingredienti vegetali, anziché animali fatti a pezzi, il tuo pranzo di Natale sarà più buono, in tutti i sensi.
fonte: http://www.agireora.org

MENU DI NATALE SENZA CRUDELTÀ

Antipasto: Insalata russa
Ricetta di: Lia78; 
Difficoltà: Facile; Tempo: 40 minuti
Ingredienti
150 g di patate
100 g di carote
100 g di piselli
mezzo cucchiaio di capperi

Per la maionese:
100 ml latte di soia non dolcificato
un quarto di limone spremuto
2 cucchiaini di senape
2 pizzichi di sale
olio di mais q.b.
Preparazione
Fate bollire o meglio ancora cuocete al vapore patate e carote. Una volta cotte e raffreddate, tagliatele a cubetti il più regolari possibili. E' bene che le verdure siano tagliate dopo la cottura, e non prima, altrimenti assorbirebbero troppo acqua. A parte cuocete i piselli in acqua salata, scolandoli al dente.
Nel frattempo preparate la maionese: si mettono tutti gli ingredienti, tranne l'olio, nel bicchiere del minipimer, e si inizia a frullare. Si aggiunge l'olio a filo, ma si può anche aggiungerne un po', frullare, fermarsi, aggiungerne un altro po', frullare, fermarsi (conviene fare così perché altrimenti non si riesce a tenere fermo il bicchiere mentre si frulla). Il minipimer va usato muovendolo in verticale, in modo da mixare bene. L'olio va aggiunto fino a che la maionese raggiunge la consistenza desiderata, più la si vuole densa, più si aggiunge olio. Mettendolo un po' alla volta ci si può fermare quando si vuole. In questao caso serve una maionese dalla consistenza piuttosto soda, dovrete probabilmente aggiungere più olio del normale.
Mescolate le verdure a cubetti, aggiustate di sale, condite con i capperi dissalati e finemente tritati e 3/4 della maionese. Con la maionese rimanente, ricoprite in modo uniforme la superficie dell'insalata russa. Decorate a piacere con olive, cetriolini, o altri sottaceti.
Antipasto: Strudel di carciofi
Ricetta di: CristinaM 
Difficoltà: Facile; Tempo: 30 minuti
Ingredienti
8 carciofi
un rotolo di pasta sfoglia vegan
un mazzetto di prezzemolo
uno spicchio d'aglio
una manciata di pangrattato
un limone
olio extravergine di oliva
Preparazione
Pulire i carciofi, tagliarli in 4 spicchi, togliere la peluria all'interno e metterli in acqua e limone, così non anneriscono. Scaldare l'olio e farvi saltare i carciofi per qualche minuto girandoli continuamente, bagnarli con mezzo bicchiere d'acqua, mettere il coperchio e farli cuocere per pochi minuti in modo che restino al dente.
Tritare il prezzemolo e l'aglio e aggiungerli ai carciofi prima di toglierli dal fuoco. Lasciarli raffreddare (si possono preparare anche la sera prima).
Circa tre quarti d'ora prima di andare in tavola, scaldare il forno a 180 gradi, allargare sul tavolo il foglio di pasta, spolverizzarlo con il pangrattato, mettervi i carciofi, badando di prenderli asciutti, senza il loro eventuale sugo di cottura.
Arrotolare la pasta, come per un normale strudel, bucherellare la superficie con uno stecco di legno appuntito e praticarvi due o tre tagli trasversali, spennellare la superficie con l'olio d'oliva, sistemarlo su una placca da forno ricoperta con carta forno e infornare per 20 minuti. Spegnere il forno e lasciar cuocere per altri 10 minuti. Servire a temperatura ambiente tagliato a fette.
Primo: Lasagne al radicchio
Ricetta di: fiordaliso09;
Difficoltà: Media; Tempo: 105 minuti
Ingredienti
3 cespi grossi di radicchio rosso
300 grammi di lasagne di grano duro (non all'uovo), meglio se integrali
3 cipolle medie
1 litro circa di besciamella
olio extravergine di oliva
sale e pepe
dado vegetale in polvere
pangrattato
lievito alimentare in scaglie (si trova nei negozi biologici e nelle erboristerie)
Preparazione
In una padella capiente fare stufare lentamente le tre cipolle tagliate a fettine con 3 cucchiai di olio extravergine; devono ammorbidirsi bene senza bruciacchiare, pertanto tenere la fiamma non troppo alta. Nel frattempo lavare e tagliare a listarelle il radicchio e preparare la besciamella, seguendo la ricetta riportata sotto.
Quando le cipolle sono pronte (ci vorranno 10 minuti circa), aggiungere nella stessa padella il radicchio tagliato a listarelle e girare bene finché non appassisce; aggiungere sale e pepe e un cucchiaino raso di dado vegetale in polvere, se lo si gradisce. Non esagerare con la cottura, deve solo appassire e diminuire di volume, poi continuerà la cottura in forno, l'importante è che non ci sia acqua sul fondo della padella.
Far bollire mezzo bicchiere d'acqua e sciogliervi un po' di dado vegetale in modo da costituire del brodo vegetale.
Preparare una teglia per lasagne e mettere sul fondo olio extravergine e besciamella, quindi stendere il primo strato di lasagna senza procedere con la precottura, nemmeno se integrale. Distribuire sulla sfoglia un cucchiaio di brodo vegetale in modo da inumidirla, quindi versare a cucchiaiate il radicchio distribuendolo bene e sopra questo mettere un bello strato di besciamella; proseguire in questo modo fino alla fine delle sfoglie di lasagna. Sull'ultimo strato mettere due cucchiai di brodo per inumidire anziché uno, quindi cospargere bene di pangrattato, lievito e infine un pochino di olio extravergine.
Cuocere a 200 gradi per 40 minuti,tenendo coperto con carta stagnola fino a 15 minuti prima.
Per la preparazione della besciamella fatta in casa:
Ingredienti
1 litro di latte di soia al naturale, non dolcificato
8 cucchiai di olio extravergine d'oliva (o 70 g di burro di soia o margarina vegetale)
4 cucchiai di farina
1 cucchiaino di dado vegetale in polvere
noce moscata, sale, pepe
Preparazione
Il segreto per fare la besciamella senza grumi sta nel miscelare la farina con l'olio PRIMA di aggiungere il latte.
Quindi: mettete l'olio in un pentolino, fate scaldare e poi versatevi la farina. Mescolate velocemente con un cucchiaio di legno, per circa un minuto, finché otterrete un impasto denso e omogeneo. A questo punto, lasciando la pentola sul fuoco (medio-basso) aggiungete il latte di soia pochissimo per volta, sempre continuando a mescolare. In questo modo non si formeranno grumi.
Versato tutto il latte, aggiungete il dado vegetale, 2 pizzichi di sale, un po' di pepe, e abbondante noce moscata grattugiata.
Continuate a mescolare, a fuoco basso, finche' si addensa (circa 5 minuti). Assaggiate per sentire se serve ancora sale o noce moscata. Potete anche aggiungere ancora olio, se vi piace. Quando è abbastanza densa, spegnete il fuoco e lasciate ancora 5 minuti a pentola coperta in modo che solidifichi ancora.
Secondo: Involtini di frutta secca
Ricetta di: CristinaM; 
Difficoltà: Media; Tempo: 40 minuti
Ingredienti
60 g di anacardi
60 g di arachidi
60 g di noci sgusciate
60 g di mandorle
60 g di nocciole
60 g di pistacchi
60 g di pinoli
5 cucchiai colmi di pangrattato
una cipolla bianca media
due carote medie
un cespo di lattuga "Pan di zucchero" di grandezza media
sugo di pomodoro al basilico
5 cucchiai di olio extravergine d'oliva
un dado per brodo vegetale
Preparazione
Mettere nel mixer, con il coltello per grattugiare, le carote e tutta la frutta secca. Grattugiare e mettere da parte. Pelare la cipolla, tagliarla in quarti, metterla nel mixer, con il coltello normale, aggiungere il pangrattato e frullare.
Riunire nella ciotola la frutta secca e la cipolla con il pangrattato, mescolare bene.
Mettere a bollire un litro d'acqua con il dado.
Nel frattempo staccare le foglie dalla lattuga, scegliendo le più grandi e belle, lavarle e quando il brodo bolle, tuffarle nella pentola per pochissimi minuti, solo per ammorbidirle, ma senza cuocerle. Scolare le foglie (conservando il brodo), distenderle su un canovaccio per asciugarle un po'.
Dividere il composto di frutta secca in 10 porzioni, prendere una foglia, porvi una porzione di composto; se fosse troppo asciutto bagnarlo con un po' del brodo vegetale messo da parte. Ripiegare i bordi laterali della foglia sul composto e poi arrotolare il tutto formando così gli involtini.
Scaldare l'olio nella pentola, porvi gli involtini facendoli dorare leggermente su entrambi i lati, coprirli con il brodo vegetale e farli cuocere a pentola coperta per una ventina di minuti; quando sembrano cotti sistemarli su un piatto da portata, ricoprire ogni involtino con una cucchiaiata di sugo di pomodoro un po' riscaldato e servire.
Contorno: Millefoglie di patate e funghi
Ricetta di: Lifting_Shadows;
Difficoltà: Facile; Tempo: 45 minuti
Ingredienti
450 g di patate
150 g di funghi misti surgelati
40 g di panna di soia
mezza cipolla
olio evo
20 g di prezzemolo tritato
Preparazione
Lavare le verdure e pulirle.
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Portate a ebollizione un litro di acqua salata con un cucchiaio d'olio.
Nel frattempo tagliate le patate a lamelle sottili e versatele nell'acqua bollente per un minuto. Scolatele e fatele asciugare molto bene su carta assorbente.
Scaldate l'olio in una padella, unite i funghi e la cipolla finemente tritata. Lasciate cuocere cinque minuti, quindi aggiungete sale e prezzemolo.
Ungete una pirofila e formate un primo strato di patate. Proseguite con uno strato di funghi, uno di panna e ricominciate con le patate, fino ad esaurire gli ingredienti, terminando con le patate. Infornate trenta minuti in forno caldo a 220 gradi
A scelta potete cospargere l'ultimo strato di patate con noci di margarina.
Contorno: Insalata di fagiolini e anacardi
Ricetta di: Lia78;
Difficoltà: Facilissima; Tempo: 30 minuti
Ingredienti
500 g di fagiolini
anacardi
olio extra vergine d'oliva
aceto balsamico
Preparazione
La preparazione è molto semplice: lavate e spuntate i fagiolini e lessateli in abbondante acqua salata. I fagiolini rimarranno più verdi se li immergete nell'acqua dopo averla portata ad ebollizione. Lessateli per 15-20 minuti o fino al punto di cottura desiderato (quando si spezzano facilmente con le mani, dovrebbero essere morbidi). Non lasciateli troppo croccanti.
Nel frattempo, tostate brevemente in padella gli anacardi, facendo attenzione a non farli bruciare. Condite i fagiolini con olio e sale. Prima di portare in tavola, aggiungete gli anacardi spezzettati e un filo di aceto balsamico.
Dolce: Torta cioccolato e arancia
Ricetta di: acomeassenzio;
Difficoltà: Media; Tempo: 70 minuti
Ingredienti per 8 persone
80 g di margarina non idrogenata
120 g di zucchero
un'arancia
200 g di farina rinforzata (manitoba o 00+maizena)
100 g di cacao amaro
200 g di latte di soia
una bustina di lievito vanigliato per dolci
un cucchiaio abbondante di aceto (di vino bianco o di mele)
un barattolo di marmellata di arance amare
3 cucchiai di zucchero a velo
un cucchiaio di cannella in polvere
Preparazione
Grattugiare la scorza di un'arancia, e poi spremerla e tenere da parte il succo. Montare la margarina con lo zucchero e la scorza dell'arancia a crema, poi unire la farina, il lievito, l'aceto e il cacao e iniziare a lavorare con la frusta mentre si aggiunge il latte di soia. Farsi venire un avambraccio da tennista per amalgamare benissimo il composto con la frusta. Intanto accendere il forno (se termoventilato è meglio) a 200 gradi
Ungere e infarinare una teglia, metterci il composto e mettere in forno, per i primi 10 minuti a 190 gradi poi per il resto della cottura abbassarlo a 170 gradi Per controllare la cottura infilzare la torta con uno stecchino e vedere quando è asciutto. Sfornare appena cotta e lasciarla raffreddare bene.
Quando è ben fredda tagliarla in due dischi stando attenti a non frantumarla, e farcirla con la marmellata di arance amare.
A parte in un pentolino preparare la glassa, mettendo sul fuoco il succo dell'arancia spremuta prima, la cannella e lo zucchero a velo, rimescolando di continuo, finché non si restringe e diventa colloso.
Con un pennellino ricoprire la superficie della torta con la glassa e... buon appetito!
Dolce: Biscotti alle arachidi
Ricetta di: Suffi;
Difficoltà: Facile; Tempo: 45 minuti
Ingredienti
250 g di farina
100 g di margarina
60 ml di latte di soia
2 cucchiai di burro d'arachidi
4 cucchiai di malto di mais
2 cucchiaini di lievito per dolci
30 g di cioccolato fondente
30 g di arachidi sgusciate
Preparazione
Far sciogliere la margarina e unirla alla farina e al latte; impastare bene e aggiungere il malto e il burro d'arachidi, il lievito, la cioccolata tagliata a pezzetti e 20 g di arachidi divise a metà. Con l'impasto ottenuto formare i biscotti, dando loro forma rotonda e piatta. Disporli su una teglia coperta con carta da forno, decorarli in superficie con le arachidi rimaste e cuocere in forno a 160 gradi per 20 minuti.

sabato 17 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA- il Campionato Italiano di Ornitologia a Pordenone









Il 17 e 18 dicembre la Fiera di Pordenone ospita, ad una sola settimana dal Country Christmas, il Campionato Italiano di Ornitologia.
Lo scorso settembre la manifestazione Amici Animali in Fiera aveva sollevato polemiche tali da far nascere un'interrogazione in Consiglio Comunale in merito alle irregolarità documentate all'interno degli stand, irregolarità negate in tale sede dall'Assessore Moro.
In merito al campionato di Ornitologia, ferma restando la nostra contrarietà a qualsiasi manifestazione che faccia uso di animali, chiediamo al Sindaco ed agli organi preposti ai controlli che sia applicato il Regolamento Comunale di Tutela Animali, in particolare il comma 2 dell'articolo 18 che così recita:
Art. 18 – Esposizione di animali
[…]
2. Le attività commerciali ambulanti ed occasionali, inerenti la vendita e/o l’esposizione di animali, hanno l’obbligo di tenere gli stessi in esposizione per non più di cinque ore giornaliere 
[…] nel caso che l’attività riguardi i volatili, valgono anche le disposizioni di cui al successivo art. 32 relativo alle dimensioni delle gabbie.

Ricordiamo che l'orario di apertura dichiarato dal programma ufficiale è il seguente:
(http://www.pordenone2011.it/ )
Sabato 17 dalle ore 8.30 alle ore 18.30 (per un totale di 10 ore) e Domenica 18 dalle ore 8.30 alle ore 17.00 (per un totale di 8.30 ore di esposizione degli animali)

Ed il successivo articolo 32
:

Art. 32 – Dimensioni delle gabbie
1. Al fine di garantire lo svolgimento delle funzioni motorie connesse alle caratteristiche etologiche dei volatili, sono individuate le dimensioni minime che devono avere le gabbie che li accolgono:
a) per uno, e fino a due esemplari adulti: due lati della gabbia dovranno essere di cinque volte, ed un lato di tre, rispetto alla misura dell’apertura alare del volatile più grande;
b) per ogni esemplare in più le suddette dimensioni devono essere aumentate del 30%

Nel chiedere che queste regole, facenti parte di un quadro normativo di cui il Comune fa vanto, siano fatte rispettare, ricordiamo che l'apertura alare di un canarino (solo per citare un esempio) misura 20cm e pertanto necessita, nel caso di uno o due esemplari, di una gabbia di 1 metro su due lati e 60 cm sull'altro lato.

Gli attivisti di Animalisti FVG saranno presenti alla manifestazione per documentare le condizioni di detenzione degli animali e il rispetto del regolamento.

domenica 11 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA-GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI ANIMALI A PORDENONE


L'hamburger che mangi era una VITA.
Anche quest'anno gli attivisti sono scesi in piazza con un'iniziativa a sorpresa che non ha mancato di colpire e provocare.
In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali, sabato 10 dicembre gli attivisti di Animalisti Friuli Venezia Giulia e Venus in Fur si sono dati appuntamento in Piazzetta Cavour a Pordenone per un tavolo informativo e una performance provocatoria con lo scopo di richiamare l'attenzione della cittadinanza e far riflettere sullo sfruttamento di cui sono oggetto miliardi di animali nel mondo.
Un'attivista nuda e ricoperta di ketchup in un maxi panino vuole essere la risposta degli animalisti a una società che, con le proprie abitudini alimentari e una buona dose di ipocrisia, si fa quotidianamente complice di un sistema di schiavitù e morte che va denunciato e reso visibile a tutti.
Molta attenzione e imbarazzo ha anche suscitato l'attivista/mostro, impellicciata ma grondante sangue a significare che la pelliccia sta bene addosso solo a chi ce l’ha dalla nascita.
E' stato distribuito molto materiale di approfondimento che ha abbracciato tutte le tematiche relative alla questione animale e al tavolo sono stati proiettati filmati shock di denuncia su vivisezione, tradizioni violente, scelta alimentare e industria delle pellicce.
Tutte tessere di un unico mosaico che per molti rappresenta una scomoda realtà.
Una realtà che si dovrebbe avere il coraggio di guardare in faccia tutti i giorni.

giovedì 8 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA Giornata Internazionale per i Diritti Animali e Country Christmas




COMUNICATO STAMPA
Giornata Internazionale per i Diritti Animali 
e Country Christmas


Il 10 Dicembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali.
Lo scopo della campagna è quello di promuovere un dibattito pubblico sul loro trattamento ed ottenere il riconoscimento a livello internazionale del loro diritto base a non essere sfruttati. Non a caso è stata scelta questa data per evidenziare l’inevitabile passaggio dai diritti umani a quelli animali dato che è anche l’anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani firmata dalle Nazioni Unite nel 1948

La giornata internazionale è promossa dall'associazione inglese Uncaged Campaigns, mentre a Pordenone l’iniziativa è curata da Animalisti FVG in collaborazione con l’associazione animalista Venus In Fur di Rovigo.
Sarà allestito un tavolo informativo ricco di materiali di approfondimento sui diritti animali e sarà messa in scena una performance a sorpresa che si propone di far riflettere su come molte nostre scelte quotidiane apparentemente “normali” celino un mondo di sofferenza, la sofferenza animale.

L'appuntamento per la Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali è sabato 10 dicembre 2011, dalle ore 15 alle ore 19, in Piazzetta Cavour a Pordenone (la performance a sorpresa avrà luogo alle ore 17).

Sempre restando in tema di diritti animali, Animalisti FVG promuove, domenica 11 dicembre, un presidio di protesta contro l'impiego di animali al Country Christmas.
Il presidio avrà luogo di fronte alla Fiera di Pordenone domenica 11 dicembre, dalle ore 15 alle ore 17.

Animalisti FVG coglie l'occasione per invitare pubblicamente gli organizzatori del Country Christmas a eliminare gli spettacoli con animali.
Siamo certi che questa manifestazione, giunta alla sua terza edizione, non ne risentirebbe in quanto a successo e richiamo di pubblico.

Le strutture alberghiere sarebbero comunque piene e agli animali sarebbero restituiti la dignità e il rispetto loro dovuto.

Pordenone 7/12/2011

mercoledì 7 dicembre 2011

AL COUNTRY CHRISTMAS UN BUON NATALE...MA NON PER GLI ANIMALI



La Fiera di Pordenone ospiterà anche quest’anno, dall’8 all’11 Dicembre 2011, la manifestazione Country Christmas.
Se "cultura Country" fosse semplicemente sinonimo di canzoni e balli non ci sarebbe alcunché da eccepire.
Ma la manifestazione "Country Christmas" porta in scena anche quest'anno gli animali (pony, cavalli, vitelli), impiegandoli in spettacoli che riteniamo in netto contrasto con le loro caratteristiche etologiche e con il rispetto loro dovuto.
Questi animali saranno sottoposti a una quattro giorni fatta di show equestri, giochi con il fuoco, acrobazie, numeri di giocoleria con bastoni e palle incendiate, solo per citare alcuni esempi.
Non vediamo molta differenza fra queste "discipline" e gli spettacoli circensi, che da sempre condanniamo.
Non capiamo quale divertimento ci sia nel rincorrere a cavallo dei vitelli impauriti e rinchiuderli all'interno di un recinto, né quale gioia possa rappresentare per dei cavalli lo stendersi a terra con un addestratore che si pone in verticale su di loro.
Nulla di tutto questo può essere realizzato, a nostro avviso, senza il ricorso alla sopraffazione e alla costrizione.
Cavalli assoggettati all'uomo, spronati a correre, a volteggiare su se stessi, a camminare all'indietro.
E vitelli, quindi cuccioli, spinti da un capo all'altro dell'arena in preda alla paura.
Per chi ama queste discipline gli animali non sono altro che strumenti di lavoro da addestrare e impiegare in spettacoli che dovrebbero addirittura divertire.
Fintanto che esisteranno reining, ranch roping, pony show e altri spettacoli del genere noi saremo sempre contrari al Country, anche a Natale.
Perché, a nostro avviso, al Country Christmas non sarà un Natale buono per gli animali. 



Manifesteremo la nostra contrarietà all'utilizzo di animali al Country Christmas con un presidio che avrà luogo domenica 11 dicembre, dalle ore 15 alle ore 17, di fronte alla Fiera.

martedì 6 dicembre 2011

ANCORA ANIMALI IN GABBIA: CAMPIONATO ITALIANO DI ORNITOLOGIA A PORDENONE


Il 17 e il 18 dicembre avrà luogo, presso la Fiera di Pordenone, il Campionato Italiano di Ornitologia.
L'evento è curato dall' Associazione Ornitologica Pordenonese.

Gabbie e ancora gabbie, prigionia e sopraffazione mascherate da tradizione e da evento per famiglie.
Sono centinaia di uccelli costretti a trascorrere la loro non-vita in gabbia.

Essendo Pordenone dotata da anni di un Regolamento di Tutela Animali, è naturale fare alcune riflessioni.

Titolo VI – VOLATILI
Art. 31 - Detenzione di volatili
1. I volatili, per quanto riguarda le specie sociali, dovranno essere tenuti possibilmente in coppia.
2. Per i volatili detenuti in gabbia, le stesse non potranno essere esposte a condizioni climatiche sfavorevoli ed i contenitori dell’acqua e del cibo all’interno della gabbia dovranno essere sempre riforniti e mantenuti puliti.

Art. 32 - Dimensioni delle gabbie
1. Al fine di garantire lo svolgimento delle funzioni motorie connesse alle caratteristiche etologiche dei volatili, sono individuate le dimensioni minime che devono avere le gabbie che li accolgono:
a) per uno, e fino a due esemplari adulti: due lati della gabbia dovranno essere di cinque volte, ed un lato di tre, rispetto alla misura dell’apertura alare del volatile più grande;

b) per ogni esemplare in più le suddette dimensioni devono essere aumentate del 30%.

2. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano nei casi inerenti viaggi a seguito del proprietario o il trasporto e/o il ricovero per esigenze sanitarie.

NOI A QUESTO PUNTO FACCIAMO UN ESEMPIO:

Canarino domestico : apertura alare intorno ai 20 cm

20x 5 = 100 cm (1 metro ) due lati della gabbia

20x 3 = 60 cm altro lato della gabbia
( fino a due esemplari )

E CHIEDIAMO: QUESTO REGOLAMENTO SARA' APPLICATO NEL CASO DEL CAMPIONATO ORNITOLOGICO A PORDENONE?

O SI FARA' FINTA CHE L'ARTICOLO 32 NON ESISTE?


Sempre dal Regolamento per la tutela degli animali del Comune di Pordenone citiamo:

Art. 18 – Esposizione di animali

1. Gli animali in esposizione detenuti all’interno dell’esercizio commerciale dovranno essere sempre provvisti di acqua e di cibo ed i gatti anche della cassettina igienica. L’esposizione degli animali in vetrina o all’esterno degli esercizi commerciali fissi non è consentita per più di quattro ore giornaliere complessive (ferme restando le disposizioni dei successivi articoli 23, 32 e 34), con unica eccezione dei pesci in acquario. A tal fine l’esercizio deve disporre di adeguati spazi o modalità per il riposo degli animali quando sia trascorso il periodo di esposizione.

2. Le attività commerciali ambulanti ed occasionali, inerenti la vendita e/o l’esposizione di animali, hanno l’obbligo di tenere gli stessi in esposizione per non più di cinque ore giornaliere, protetti dal sole e dalle intemperie, fornendo loro il cibo e l’acqua necessari nonché anche la cassettina igienica per i gatti; nel caso che l’attività riguardi i volatili, valgono anche le disposizioni di cui al successivo art. 32 relativo alle dimensioni delle gabbie.

3. Nei confronti dei soggetti che contravvengono alle disposizioni di cui ai commi precedenti, viene disposta la chiusura o la sospensione dell’attività per una intera giornata, oltre all’applicazione della sanzione amministrativa di cui al presente regolamento.



CAMPIONATO ORNITOLOGICO - Orario apertura al pubblico :

Sabato 17 dalle ore 8.30 alle ore 18.30                      Totale ore 10
Domenica 18 dalle ore 8.30 alle ore 17.00                 Totale ore 8.30


Se c'è l’obbligo di tenere gli animali in esposizione per non più di cinque ore giornaliere...
è lecito dire che anche in questo caso il Campionato Ornitologico contravviene al regolamento?

Noi diciamo di SI.

E diciamo NO al campionato di ornitologia, perché non ci sarà mai nulla di affascinante, naturale o divertente nel canto di piccoli prigionieri a vita.
L'unico vero canto è il canto libero.

mercoledì 23 novembre 2011

"AMICI ANIMALI IN FIERA" : PER L'AMMINISTRAZIONE E' TUTTO REGOLARE


Lettera aperta al Sindaco di Pordenone Dott. Claudio Pedrotti

Egregio Signor Sindaco,
 

Apprendiamo dagli organi di stampa che l'Amministrazione che Ella rappresenta, per voce dell'Assessore Moro, ritiene che in occasione della manifestazione “Amici animali in fiera” non vi sia stato nulla da eccepire dal punto di vista del benessere degli animali.
L'Assessore Moro ha dichiarato infatti che “in quella rassegna non è stata violata alcuna norma” e ha ricordato che i controlli sui presunti abusi hanno dato esito negativo.

Siamo e sempre saremo contrari a qualsiasi manifestazione che preveda lo sfruttamento di animali; essi non sono oggetti o merce da esporre, né tanto meno strumenti funzionali allo svago o al divertimento di quanti ritengono di poterne disporre a proprio piacimento.

Ci rivolgiamo direttamente a Lei, Signor Sindaco, invitandoLa a prendere visione delle immagini girate all'interno della manifestazione e a dirci con tutta sincerità se per Lei è ammissibile assistere allo spettacolo di gechi e rettili rinchiusi in piccole scatolette di plastica, maialini, cincillà, furetti, gatti, insetti, uccelli, tutti esposti e detenuti in condizioni di stress incompatibili con le loro caratteristiche etologiche.

Certo, si può sempre fare finta che sia tutto a posto, archiviando questa vicenda come una disputa politica.
Ma non ci sono parole o dichiarazioni che possano cancellare le reali condizioni di vita di quegli sfortunati animali che, nell'indifferenza generale, continueranno a passare di fiera in fiera, rinchiusi in misere vaschette, anche grazie ad Istituzioni che preferiscono voltarsi dall'altra parte, forse reputando “marginali” questioni come questa.

Pordenone si fregia del logo “città amica degli animali” e possiede un regolamento di tutela che può, senza ombra di dubbio, essere definito all'avanguardia.
Tuttavia, se per Voi quanto accaduto in fiera è assolutamente regolare, allora riteniamo lecito domandarci a cosa serva un regolamento che, nei fatti, viene applicato con i risultati che abbiamo visto.
Al di là degli aspetti normativi ci permetta, Signor Sindaco, di appellarci alla Sua coscienza e alla Sua sensibilità.
Perché quanto abbiamo visto e quanto abbiamo documentato non può in nessun caso ritenersi accettabile.

sabato 5 novembre 2011

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO MC DONALD'S A FIRENZE


Animalisti FVG sostiene la 
Manifestazione Nazionale contro Mc Donald's 

DOMENICA 27 NOVEMBRE - ORE 15 - 
PIAZZA DELLA REPUBBLICA - FIRENZE

IL CORTEO SFILERÀ LUNGO LE VIE 
DEL CENTRO FIORENTINO.
DURANTE IL SUO SVOLGIMENTO, TRAMITE L'AUSILIO 
DI UN MAXISCHERMO DI 12 METRI QUADRATI,
 VERRANNO PROIETTATI FILMATI-VERITÀ 
SULLA CONDIZIONE DEGLI ANIMALI IN QUESTA SOCIETÀ,
FILMATI ANTISPECISTI E FILMATI RELATIVI ALL'EVENTO.

Comunicato ufficiale del coordinamento organizzatore:
Ogni anno il consumismo chiede il suo tributo di corpi e violenta l’ambiente che ci circonda.
A pagarne le conseguenze maggiori sono i più indifesi.
I primi fra loro sono gli ANIMALI.
Ma i crimini perpetrati dalle multinazionali come McDonald's coinvolgono gli animali,come anche l’ambiente e la salute delle persone; incidono sulla fame nel mondo come sui diritti dei lavoratori.
McDonald's è uno dei maggiori simboli di questo sfruttamento trasversale e questa lotta fa parte di una battaglia più ampia contro le logiche di sfruttamento di tutti gli esseri viventi.
Essendo l'informazione un diritto di tutti e l'unica base legittima su cui operare una scelta, Domenica 27 Novembre sarà organizzato a Firenze un ''Corteo Nazionale contro McDonald's'' in cui,tramite un MAXISCHERMO di 12 metri quadrati,verranno proiettati FILMATI-VERITÀ al fine di dare INFORMAZIONE.

I movimenti aderenti ritenengono inaccettabile concepire come mera risorsa economica chiunque sia senziente, dunque non un oggetto ma un soggetto e rifiutano ogni discriminazione fondata sul concetto di razza, sesso o specie.
Parallelamente, reputando impossibile e incoerente una giustizia separata fra tutti coloro che abitano la terra, rifiutano ogni totalitarismo e discriminazione di qualunque provenienza ideologica, verso animali umani e non umani.

Invitiamo tutti coloro che si riconoscono in questi principi a prendere parte all'evento.

martedì 1 novembre 2011

1° NOVEMBRE, LA GIORNATA MONDIALE VEGAN


Oggi è il primo novembre, e in tutto il mondo si celebra il WORLD VEGAN DAY, una giornata interamente dedicata alla diffusione dello stile di vita vegan e promossa dal 1994 a cura della Vegan Society.

Il concetto di veganismo nasce grazie a Donald Watson nel lontano 1944, proprio con la creazione della Vegan Society, promotrice di questo stile di vita non violento che esclude qualsiasi forma di sfruttamento animale.

Per conoscere le ragioni che stanno alla base della scelta vegan vi invitiamo a "fare il collegamento" guardando questo documentario, davvero completo ed esplicativo.

Si tratta di FACCIAMO IL COLLEGAMENTO, documentario realizzato da Environment Films per la Vegan Society inglese.

Tutti i motivi per essere vegan raccontati da tante persone che hanno fatto questa scelta: per gli animali, la salute, la cucina, l'ambiente, la società, la forma fisica.

Vengono intervistate diverse persone: cuochi, un'atleta, una mamma vegan, una nutrizionista, una deputata, un direttore e un consulente di un'azienda agricola senza animali, ambientalisti, una ricercatrice, un autore e poeta.

Tutti spiegano, con dati interessanti ed esempi personali, come la scelta vegan sia vincente da ogni punto di vista: il futuro per tutti. 








Per sapere come mangiare "senza crudeltà" visita http://www.vegfacile.info 
  

lunedì 31 ottobre 2011

CENA AUTUNNALE VEGANA BY ORANGE CHEFFES AD AVIANO


CENA AUTUNNALE VEGANA 
by Orange Cheffes (Giacomo Forato e Marianne Muntendam) 

domenica 13 novembre alle ore 19.30 
Osteria dei Poeti - Piazza Duomo16, Aviano
Prenotazione obbligatoria- tel.329.2175777
prezzo: € 25,00 a persona


"Almeno per oggi, gli animali ti saranno grati"

Menù:

- insalata mista con verza, pomodori secchi, anacardi,mela/pera, uva sultanina, olive, capperi, condita con olio di oliva extra vergine e tamari;

- zuppa di zucca al latte di cocco;

- lasagne di pane azimo, spinaci;

- polpette carote/porro e tofu;

- cavolfiore e broccolo al forno con curcuma;

- patata al cartocio con speciale salsa di yogurt (veg naturalmente);

- I DOLCI DI MARIANNE (a sopresa).

Il menù potrebbe subire delle variazione in base alla disponibilità della verdura di stagione

Suoneranno i "St.John Upon the Fired House"

sabato 29 ottobre 2011

COS'È IL BAREFOOT E PERCHÉ LA LAV LO SOSTIENE



Si è diffusa da tempo immemore la scuola di pensiero secondo la quale i cavalli debbano essere ferrati, soprattutto quelli usati per le discipline sportive, tanto amatoriali quanto professionali.

Quando si affronta il discorso con cavalieri o gestori di maneggi, spesso ci si sente dire:
"Tu cammineresti scalzo sui sassi? Perché ti metti le scarpe? Ebbene, i ferri sono le comode scarpe del cavallo!"
Un'affermazione capace di fare presa e di risultare logica, tanto che la stragrande maggioranza delle persone ritiene normale la ferratura e, anzi, la considera come un importante indice di cura del piede.
Per capire la portata di questo pensiero, vi basti considerare quanti animalisti, o volontari per la protezione degli animali, segnalino alle associazioni che si occupano di tutela degli equidi cavalli che vivono in libertà, elencando, nelle motivazioni del presunto maltrattamento, anche l’assenza dei ferri.

Però il cavallo nasce scalzo. Non è stata la natura a dotarlo di ferri, ma l'uomo.

Davvero questa pratica assicura benessere al cavallo e viene effettuata a suo esclusivo beneficio?


Se i ferri sono veramente indispensabili, allora come fanno i cavalli bradi a stare senza?
C'è il rischio che sviluppino qualche patologia a carico del piede?
La loro unghia è più fragile?

La ferratura è uno dei risultati della scuderizzazione del cavallo, ovvero del suo mantenimento in condizioni oltre che innaturali anche inidonee.

Infatti, i cavalli devono vivere in ambienti ristretti, senza possibilità di muoversi e pertanto di consumare l’unghia, come avviene per i soggetti che vivono allo stato brado o semi-brado, e inoltre permangono a lungo sulle loro stesse deiezioni, quindi a contatto con le esalazioni ammoniacali prodotte dall’urina.

Possiamo ragionevolmente dire che la ferratura è un mezzo per porre rimedio al danno conseguente la stabulazione, ma oltre a non essere risolutivo e a costringere il cavallo alla continua opera del maniscalco, produce a sua volta altri danni che, ovviamente, ricadono sul cavallo.

Per correttezza di informazione, e per fornire una più ampia panoramica del tema anche ai non esperti di cavalli, elenchiamo le motivazioni a supporto della ferratura.

Il punto di vista tradizionale: perché ferrare il cavallo.
Le cause dell'indebolimento dello zoccolo del cavallo domestico, che vengono comunemente invocate per sostenere la necessità della ferratura, sono le seguenti:
Nutrimento meno sano:
Erbe verdi, rami e cespugli, consumati allo stato selvatico, sono ricchi di nutrienti come il beta carotene. I foraggi coltivati perdono una parte notevole del loro carotene entro poche ore dalla raccolta, e quindi non forniscono al cavallo questo componente vitale della dieta. Lo zoccolo è fatto di sostanza cornea, proprio come l'unghia dell'uomo, e cresce duro, robusto e flessibile solo con una nutrizione ottimale.
Terreno meno vario:
In natura i ferri non sono necessari perché il cavallo cammina e pascola continuamente su un'ampia varietà di terreni. La conseguenza di questo movimento continuo sul piede del cavallo è che i loro piedi vengono consumati fino ad assumere una forma piccola, liscia, regolare e dura. La continua stimolazione della suola la mantiene spessa e dura, proprio come un callo. Tuttavia, allo stato domestico, il normale movimento del cavallo copre una distanza giornaliera molto minore. Quindi, gli zoccoli si induriscono molto di meno e sono maggiormente soggetti a traumi.
Peso aggiuntivo:
Gli zoccoli dei cavalli si consumano rapidamente quando sono sottoposti al peso di un cavaliere o di un carico o allo stress aggiuntivo del traino di un carro.
Clima più umido:
I cavalli si sono spostati dalle steppe più aride ai climi più umidi dell'Europa settentrionale. Questo clima più umido ed i terreni pesanti hanno indebolito i loro zoccoli e li hanno resi più soggetti a rovinarsi, rendendo necessaria la ferratura; infatti, fu proprio nell'Europa settentrionale che la ferratura cominciò a venire applicata regolarmente.
Esposizione all'ammoniaca:
Gli zoccoli dei cavalli mantenuti in stalle o in piccoli paddock sono costantemente esposti all'ammoniaca prodotta dalla loro urina. La muraglia dello zoccolo, costituita da proteine, è indebolita da questa continua esposizione. L'uso dei ferri non evita o riduce il danno da esposizione all'ammoniaca. Tuttavia, riduce l'usura dello zoccolo indebolito.
In cattività, a causa dell'assenza dei fattori condizionanti presenti allo stato selvatico, gli zoccoli crescono larghi, lunghi, fragili e molli. Quindi, offrono scarsa protezione dalle rocce e dalle superfici dure e irregolari. Vi è un costante pericolo di rottura delle muraglie troppo lunghe e poco resistenti, o di ematomi dei tessuti molli all'interno del piede, a causa dell'insufficiente spessore e durezza della suola.
Ferratura correttiva:
La forma, il peso e lo spessore di un ferro possono influire significativamente sull'andatura del cavallo. I maniscalchi addestrati alla ferratura a caldo possono adattare i ferri per aiutare i cavalli con problemi alla muscolatura o al sistema osteoarticolare delle loro zampe.
Presa sul terreno:
Accessori come il vidia per il ghiaccio e i ramponi per terreni fangosi o scivolosi, sono utili per cavalli ad alte prestazioni come i cavalli da presentazione, i cavalli da salto, quelli utilizzati per il polo, e altri cavalli che devono sviluppare alte velocità in terreni vari o su superfici non ottimali.
Manipolazione delle andature:
Alcune razze come i Saddlebred, i Tennessee Walking Horse e altri cavalli sono valutati in base all'elevazione delle loro andature. Una ferratura speciale può essere d'aiuto per accentuare la loro andatura naturale.

Non bisogna essere animalisti per riconoscere il comune denominatore delle motivazioni a sostegno della ferratura, ossia l’azione nefasta dell’uomo, che priva il cavallo dei suoi elementi naturali e di alcunBAREFOOTi componenti essenziali della sua alimentazione, lo reclude in spazi ristretti in totale spregio della sua etologia, abbassa sensibilmente la sua qualità di vita, influisce negativamente sul suo benessere e sulla sua salute e poi… contrasta il danno con un ulteriore danno.

Quali sono gli inconvenienti della ferratura?

limitazione del meccanismo dello zoccolo
L'abolizione dell'arco plantare anteroposteriore e la presenza dei chiodi e delle barbette concorrono a limitare l'elaterio. Ne consegue una marcata riduzione dell'efficienza del meccanismo dello zoccolo, con conseguenze particolarmente rilevanti sulla circolazione sanguigna locale ma non trascurabili anche sulla circolazione sanguigna generale (ridotto ritorno venoso).
La parte posteriore del piede (glomi-talloni-fettone), mantenuta costantemente in posizione "contratta", tende ad atrofizzarsi (i glomi e i talloni si avvicinano fra loro, il solco mediano diventa più profondo, il fettone si restringe).
limitazione o abolizione del contatto passivo della suola e del fettone con il suolo.
La suola, priva del contatto con il suolo, non si trasforma in callo; piuttosto si accumulano notevoli quantità di suola "morta", friabile, che non offre alcuna protezione alle strutture sottostanti, con aumento della probabilità di sobbattiture durante il movimento su terreni sassosi e sede di possibile invasione da germi opportunisti (vedi fettone).
Il fettone, privo di contatto con il suolo, è più facile preda di attacchi batterici e fungini (il cosiddetto "marciume", in inglese thrush).
limitazione dell'assorbimento degli shock meccanici
La funzione di dissipazione degli shock meccanici svolto dalle strutture posteriori del piede (talloni, fettone, sottostanti cartilagini laterali) è resa inefficace. Lo shock viene trasmesso direttamente dal ferro alla muraglia, e si ripercuote, senza adeguato smorzamento delle vibrazioni, al soprastante apparato osteoarticolare esponendolo a usura accelerata. Il cavallo ferrato dovrebbe essere usato il meno possibile su terreni molto duri, per evitare i danni conseguenti.
diminuzione della presa su superfici dure e lisce
La scarsa presa del ferro su superfici quali lastroni e pavimentazioni in pietra, asfalto, cemento implica la concreta possibilità che il cavallo scivoli, sia durante il movimento all'esterno che negli spostamenti all'interno della scuderia o nelle piattaforme destinate al grooming. Il rischio di incidenti con gravi conseguenze sia per il cavallo che per il cavaliere è reale e concreto, anche se può essere limitato da opportuni accorgimenti (applicazione di punte o di particelle di vidia, in inglese borium).


Negli ultimi anni il punto tradizionale di vista sulla ferratura è stato rivisto sulla base di argomentazioni scientifiche riguardanti la fisiologia dello zoccolo a seguito degli studi della veterinaria tedesca Hiltrud Strasser e delle osservazioni dei Mustang in libertà, e successive esperienze pratiche di Jaime Jackson, padre del barefoot moovement. Secondo questa scuola di pensiero, la ferratura viene eseguita per paura e per abitudine (by fear and use).

È ormai provato che i cavalli ferrati sviluppino gravi zoppie in quanto la ferratura incide sulla forma, sulla struttura, sulla funzionalità e sulla salute di ognuna delle componenti dello zoccolo, fino a livello cellulare.

È possibile sferrare un cavallo e poi tenerlo scalzo?

Questa è una domanda che non dovrete rivolgere a un maniscalco, perché troverebbe un tot di motivazioni per convincervi a non farlo. Un cavallo scalzo in più è un cliente in meno per lui, tenete sempre presente questo.

In realtà, non c’è nessuna controindicazione, anche per cavalli ferrati da molti anni. Questi dovranno necessariamente attraversare un periodo cosiddetto di transizione, affinché possano guarire le strutture interne dello zoccolo. Si può aiutare il cavallo con l’ausilio di scarpette, in commercio ce ne sono parecchie, ma vi consigliamo di farvi aiutare nella scelta da un bravo pareggiatore.

Lo zoccolo di un cavallo che per anni è stato ferrato non è sano, in più ha subito una graduale distorsione della sua forma: il periodo di transizione può durare un intero ciclo di crescita dello zoccolo, quindi all’incirca otto mesi.

Il gestore del cavallo deve fornirgli vari tipi di suolo sul quale muoversi per abituare lo zoccolo e indurirlo, creando delle zone nel pascolo con terreni diversi, ad esempio può essere utile spargere dell’acciottolato intorno al portarotolo del fieno e all’abbeveratoio, sì da essere sicuri che il cavallo ci cammini sopra con regolarità ogni volta che va a mangiare e a bere.

Terminato il periodo di transizione, si verificheranno notevoli miglioramenti nella sicurezza del piede, nell’impulso e nella resistenza (perché la flessibilità dello zoccolo sferrato agisce come una pompa ausiliaria a sostegno dell’attività del cuore) e nella qualità e agilità del movimento.

In Italia vi sono alcune associazioni aderenti al barefoot movement, la più rappresentativa è Barefoot Horse Italia, che, tra le altre cose, forma professionisti nel pareggio naturale.

Per ulteriori informazioni:
www.barefoothorseitalia.it


Nadia Zurlo
Resp. Settore Equidi LAV

lunedì 24 ottobre 2011

CAVALLI: LIBERI E MAI SOTTOMESSI. LA POSIZIONE DELLA LAV


La nostra visione del cavallo parte da un fondamento che si discosta notevolmente da quello che ispira buona parte del mondo equestre, ovvero quello del cavallo “da lavoro” o comunque da utilità, ancorché non professionale o sportiva, che vede nell’animale un mero strumento la cui vita è strettamente collegata al suo utilizzo. 
Questo approccio è sostenuto e incentivato dalle pratiche tradizionali di doma e addestramento, anche quelle cosiddette “dolci” o etologiche, perché in fondo, seppure con metodiche diverse, richiedono al cavallo una prestazione, e preparano il cavallo a fornire questa prestazione a favore dell’umano. 
La stragrande maggioranza delle persone che si avvicina a questo animale, lo fa attraverso strutture – come i maneggi – dove i cavalli vengono utilizzati per l’equitazione e dunque diventa “normale” assegnare al cavallo un ruolo di questo tipo, così come diventa “normale” la sua scuderizzazione e l’uso di strumenti (come i ferri e le imboccature) ideati con lo scopo di facilitare quanto più possibile il cavaliere nelle attività equestri, cioè per trasmettere meglio i comandi ed esercitare il massimo controllo sul cavallo.

Del resto, le parole doma e addestramento indicano chiaramente che l’azione dell’uomo sull’animale è coercitiva, tanto sotto il profilo fisico quanto sotto quello psicologico, e da questa azione l’animale non ha alcuna possibilità di sottrarsi: privato della sua natura selvaggia, asservito all’uomo, condizionato nei comportamenti, addestrato in attività che non sono affatto naturali, costretto a vivere in ambienti inidonei per la sua etologia, il cavallo diventa semplicemente uno strumento, con un compito ben preciso, e cioè quello di portare sulla sua schiena l’essere umano.

Queste azioni vengono poste in essere tanto dalla doma tradizionale, quanto da quella “dolce”, pur riconoscendo a quest’ultima un intento almeno iniziale di maggior rispetto del cavallo, ideando tecniche che non comprendessero brutali maltrattamenti fisici, ma basate sul gioco e sul condizionamento con ricompensa. Tuttavia, è opinione di molti etologi che la doma dolce metta sotto notevole pressione psicologica il cavallo ed è stato rilevato come moltissimi istruttori di queste scuole utilizzino anche metodi violenti su cavalli poco inclini a una rapida sottomissione.

Il problema vero e cruciale del cavallo è appunto questo: il fatto che debba essere sottomesso, in qualche modo. 
E la sua sottomissione è indispensabile perché l’uomo lo possa cavalcare e utilizzare nelle molteplici discipline equestri, professionali e non. 
Quando il nostro interesse per un cavallo nasce dall’intento di usarlo, succede che nel momento in cui l’animale non è più in grado di assolvere a questo compito diventa un peso di cui doversi liberare. 
I cavalli sportivi, ad esempio, una volta a fine carriera, vengono riciclati per altre attività meno impegnative sotto il profilo fisico, e così via al diminuire delle loro prestazioni, fino a quando non sono completamente inutilizzabili. 
Il macello è spesso la destinazione finale dei cavalli che hanno lavorato una vita intera per l’uomo, e ci riferiamo anche a quelli di privati che praticano l’equitazione e che “rottamano” il cavallo quando non è più montabile. 
Certamente esistono molte persone che continuano a mantenere per la vita il proprio cavallo, pur avendone fatto un utilizzo, ma è molto diffusa l’abitudine di disfarsi del vecchio per prendere il nuovo, con il quale continuare a praticare l’amato sport. 
Basta guardare qualsiasi sito di annunci e gli appelli che arrivano alle associazioni animaliste per rendersi conto di quanto sia radicata questa mentalità, a volte anche intrisa di ipocrisia, spacciando la cessione come un atto amorevole per evitare al cavallo di finire appeso alle gancinaie di un mattatoio, mentre invece è solo l’espressione di una mentalità egoista e indifferente. Non tutti, infatti, ritengono ragionevole spendere dei soldi per dare da mangiare e curare un cavallo che in cambio non può più offrire nulla.

In questo panorama, dovendo affidare cavalli provenienti da sequestri per maltrattamento, dati in custodia e poi in proprietà alla nostra associazione, abbiamo scelto di seguire l’approccio zoo antropologico, grazie alla preziosa collaborazione di EquinSenseExperience del dott. Francesco de Giorgio. 
La zoo antropologia si basa sulla vera relazione uomo-cavallo, diffondendo una cultura equestre che consideri il cavallo nella sua soggettività, diversità e peculiarità, e lo veda coinvolto nella relazione come partner e non come semplice mezzo da utilizzare o erogatore di performance. Nella pratica, l’approccio zooantropologico è caratterizzato proprio dall’attribuire molto meno importanza alle tecniche di condizionamento comportamentista e meccanicista, dando valore invece ad un approccio basato sull’esperienza, sulla relazione e sullo sviluppo cognitivo del cavallo.

I nostri cavalli, quindi, non vengono domati e addestrati per renderli montabili e affidati come cavalli da sella. 
Chi decide di prendere in adozione un cavallo della LAV deve innanzi tutto rientrare in una visione non utilitaristica dell’animale e avere come prima motivazione il desiderio di accoglierlo nella propria famiglia per amarlo e dargli una seconda possibilità di vita, senza considerazioni di razza, età o bellezza. Attraverso il programma di adozione, la LAV si prefigge come obiettivo un profondo cambiamento del mondo del cavallo, incentivando e sostenendo la gestione naturale, il piede scalzo, la zoo antropologia, l’adozione, e favorendo la diffusione delle corrette nozioni sul cavallo e sulla sua etologia.

Un altro elemento fondamentale che deve caratterizzare l’affidatario è il senso di responsabilità: adottare non è solo un atto d’amore, ma anche consapevolezza delle proprie scelte e determinazione nel portarle avanti. 
Purtroppo capita ancora troppo spesso che nel decidere di prendere con sé un qualsiasi animale si sia spinti da motivazioni superficiali, senza tenere in considerazione fattori che potrebbero causare problemi di convivenza, oppure pensando che, alla mal parata, la soluzione rapida sia quella di restituire al mittente l’animale. Proprio perché gli animali sono completamente dipendenti da noi e subiscono le conseguenze delle nostre scelte, dobbiamo essere maggiormente responsabili e ponderare bene le nostre decisioni.

La scoperta di un nuovo rapporto con il cavallo è possibile ed è solo così che si potrà spezzare la triste catena che tiene prigionieri migliaia di cavalli, relegandoli al ruolo di bicicletta vivente. Abbiamo il dovere di restituire dignità e benessere a questo straordinario animale, capace di accompagnarci in un percorso di crescita comune e di inesauribile amore.


Nadia Zurlo

Resp. Naz. Settore Equidi - LAV

sabato 22 ottobre 2011

COUNTRY CHRISTMAS 2011 ALLA FIERA DI PORDENONE




La Fiera di Pordenone promuove anche quest’anno, dall’8 all’11 Dicembre 2011, la manifestazione Country Christmas. 

Dal sito della manifestazione possiamo leggere che quest’anno
“Si annunciano grandi novità per l’edizione 2011 di Country Christmas.
Intensificato il programma delle esibizioni dei cavalli con nuove specialità: dal barrel racing al team penning, dal ranch roping al pole bending”


Che divertimento c'è nel rincorrere a cavallo dei vitelli impauriti e rinchiuderli all'interno di un recinto? Quale gioia per un cavallo può rappresentare il correre ad alta velocità attorno a dei barili o a dei pali con in groppa un cavaliere?

Nulla di tutto questo può essere realizzato, a nostro avviso, senza il ricorso alla sopraffazione e alla costrizione.

Cavalli completamente assoggettati all'uomo, spronati a correre a suon di frustino, a volteggiare su se stessi, a camminare all'indietro. 
E vitelli, quindi cuccioli, spinti da un capo all'altro dell'arena in preda alla paura. 
Per chi ama queste discipline i vitelli non sono altro che capi di bestame da governare in uno spettacolo che dovrebbe addirittura divertire.

In Italia siamo purtroppo all'avanguardia per quanto riguarda le tradizioni con sfruttamento di animali. Ma evidentemente a qualcuno non bastano, occorre importarne di nuove, attingendo altrove.

Cultura Country non è solo sinonimo di canzoni e balli: fintanto che esisteranno rodei, ranch roping, pole bending, barrel racing e altri spettacoli del genere noi saremo sempre contrari al Country, anche a Natale. Perché al Country Christmas non sarà un Natale buono per gli animali.

L’articolo 19 del Regolamento Comunale sulla tutela degli animali cita testualmente :
http://www.comune.pordenone.it/comune/atti/regolamenti/sociali/animali.pdf 
Art. 19 - Divieto di spettacoli e intrattenimenti con l’utilizzo di animali

1. È vietata, su tutto il territorio comunale, qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato, effettuato a scopo di lucro,che contempli, in maniera totale oppure parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche.

2. È vietata altresì qualsiasi forma di addestramento di animali finalizzata alle attività di cui al presente articolo.

3. Nei confronti dei soggetti che contravvengono alle disposizioni di cui al comma 1 del presente articolo, nel caso si tratti di forme di spettacolo o di intrattenimento pubblico, viene disposta la chiusura o la sospensione dell’attività per una intera giornata, oltre all’applicazione della sanzione amministrativa di cui al presente regolamento.

Ci chiediamo per quale motivo questo regolamento sia ancora una volta disatteso.
Disatteso poiché, anche se ufficialmente gli spettacoli con animali all'interno di Country Christmas non sono a pagamento, c'è comunque da pagare un biglietto per entrare in Fiera.
E, quanti pagheranno il biglietto in quei giorni, non lo faranno certo per ammirare dei padiglioni vuoti, bensì per vistiare il Country Christmas, manifestazione che ha fra le proprie attrazioni anche gli spettacoli con animali.
Quanto all'inserimento, nell'ambito della manifestazione, delle dimostrazioni del team Parelli, riteniamo che non esistano metodi di doma dei cavalli eticamente accettabili.
Lo stesso concetto di doma dolce è, a nostro avviso, un ossimoro. Una contraddizione in termini.
Il cavallo è un animale dotato di grande sensibilità e dignità.
Una dignità che può essere pienamente rispettata solo lasciandolo vivere senza imposizioni di alcun tipo, nemmeno la più dolce.


Scrivi per manifestare il tuo dissenso in maniera civile ma ferma, esercitando un legittimo diritto di critica, agli organi di stampa locale e al Sindaco di Pordenone


Gazzettino: pordenone@gazzettino.it
Messaggero Veneto: pordenone@messaggeroveneto.it
sindaco@comune.pordenone.it

(le lettere per la pubblicazione sui quotidiani locali devono essere firmate con nome e cognome e corredate da indirizzo e numero di telefono. La lunghezza massima è di 1.800 battute compresi gli spazi.)