domenica 26 giugno 2011

MOBILITAZIONE IN APPOGGIO DEGLI ATTIVISTI DETENUTI IN SPAGNA



Come per il resto del mondo, anche Venezia organizza eventi in solidarietà agli attivisti spagnoli arrestati il 22 giugno.
Per chi ancora non fosse informato dei fatti, può trovare di seguito i link per i comunicati stampa e gli aggiornamenti.
L'appuntamento


LUNEDI' 4 LUGLIO:

dalle 11:00 alle 12.30 davanti al Consolato Spagnolo di Venezia, 
Sestiere San Polo, 2646




Partecipiamo numerosi per esprimere la nostra solidarietà verso chi dedica la propria vita alla difesa degli altri animali senza preoccuparsi delle conseguenze per se stesso.

Blog Ufficiale (in spagnolo):
thespanish12.wordpress.com

Petizione da firmare:
http://www.thepetitionsite.com/1/free-the-spanish-12---animal-rights-activism-is-not-terrorism-libertad-para-los-activistas/

Ccomunicato di Igualdad Animal del 22 giugno:
http://www.facebook.com/notes/matteo-cupi/comunicato-di-igualdad-animalanimal-equality-sugli-arresti-dei-12-attivisti-per-/10150284761425549

Per maggiori informazioni cliccate qui: http://laverabestia.org/read_post.php?id=1203&user=18

Invitate più gente possibile.









Per favore mandate resoconti e foto a info@animalequality.net 
Il supporto internazionale è estremamente importante per le vittime della repressione. Mostrate la vostra solidarietà, scendete in strada!
Presto sarà disponibile il sito web di supporto per le persone arrestate.

sabato 11 giugno 2011

A SAN DANIELE SI "FA LA FESTA" A...




San Daniele del Friuli. Un paese con un nome che dice molto, anche a chi non è di questa regione. 
San Daniele è, infatti, sinonimo di prosciutto, un tipo di prosciutto consumato ovunque, anche all'estero. Per celebrare questo "prodotto" friulano e nazionale la cittadina di San Daniele ogni anno, per quattro giorni, si riempie di festa; l'antica sagra medievale del prosciutto si è trasformata, nel tempo, in un festival internazionale di carattere cultuale, gastronomico e turistico.  
Il nome di questo evento è "aria di festa". 
L'aria, nel senso del microclima, la fa infatti da padrona: è proprio il microclima di questa zona che rende "unica" la stagionatura del prosciutto...frutto di una tradizione millenaria, come sottolineano gli addetti ai lavori.
Cultura, tradizione millenaria. Parole già sentite e risentite, spesso recitate come un mantra da chi giustifica lo stato delle cose. 
E lo stato delle cose, in questo caso, è la realtà di centinaia e centinaia di esseri senzienti "lavorati" per finire sulle tavole degli italiani. Macchine da carne. Fatte nascere, allevate, macellate, trasportate a San Daniele per la stagionatura. Una "catena di smontaggio" che, a volerla seguire passo passo e senza voltare ipocritamente lo sguardo, è tutto fuorché una festa. 
Eppure anche quest'anno, a San Daniele, ci sarà "aria di festa": per far festa basterà non pensare all'animale, concentrandosi solo su ciò che abbiamo nel piatto. 
Per sollevarci dai sensi di colpa sono stati (appositamente e da sempre) coniati termini innocui e neutri come "carne" "affettato" "insaccato" "prosciutto". 
Dell'animale, del suo sangue e della sua disperazione, della sua vita affettiva e dei suoi sentimenti (che esistono, è un dato di fatto e non un'ipotesi) non c'è più traccia. Il processo di mercificazione è compiuto (con buona pace delle nostre coscienze): potremo, a San Daniele come in tante, tantissime altre feste di paese, trovare questa "merce" esposta, venduta un tanto all'etto, rivendicata come identità culturale, trasformata in piatti che fanno tendenza, perfino messa in palio fra i premi della pesca di beneficenza. In quest'ultimo caso il cerchio sarà compiuto: si potrà "far del bene" e, in cambio, portarsi a casa il frutto (sapientemente stagionato) di un'agonia.

  

Per condividere o scaricare il video: TV Animalista

mercoledì 8 giugno 2011

ANIMALISTI POCO ANIMALISTI- di Franco Libero Manco



ANIMALISTI POCO ANIMALISTI
di Franco Libero Manco


“La messe è tanta ma gli operai sono pochi” (Mtt 9,37)

C’è chi si rifiuta di guardare immagini di animali maltrattati, chi inorridisce alla scena di una corrida, chi rinuncia alle ferie pur di non separarsi dal suo animale, chi si priva di una cena con gli amici pur di acquistare i croccantini più costosi per i suoi gatti, e l’elenco potrebbe continuare. Ma se da una parte cresce il popolo di coloro che hanno acquisito sensibilità animalista, dall’altra il gruppo degli attivisti soffre di assenteismo cronico e succede che nelle manifestazioni di piazza si ritrovano sempre i soliti “quattro gatti”.

Nella maggior parte delle manifestazioni per i diritti degli animali organizzate dalle varie associazioni animaliste, mettere insieme 30 persone è impresa ardua. Tutti bravi a parole, tutti pronti a sdegnarsi, tutti disponibili ad aderire moralmente, ad appoggiare per iscritto e sottoscrivere le iniziative (tanto non costa nulla), tutti prodighi di consigli, di suggerimenti, di progetti e iniziative (che altri dovrebbero realizzare); ma nel momento del bisogno si assiste ad uno sconfortante astensionismo: pochi si presentano all’appello a quei sporadici appuntamenti; troppi fanno capolino solo quando non hanno di meglio da fare o arrivano abitualmente a “pietanza scodellata” perché magari non condividono alcune sottigliezze dell’associazione organizzatrice e gli organizzatori spesso subiscono una sorta di scoraggiamento e solitudine a causa della mancanza di forze sul campo. Ma quando in una battaglia uno rifiuta di portare il suo peso il carico di chi manca cade sui presenti.

Ognuno ha i suoi problemi, i suoi impegni, le sue giuste scusanti, i suoi buoni motivi: c’è chi doveva accompagnare la zia in ospedale, chi aveva un appuntamento col dentista, chi ha dovuto portare il gatto dal veterinario, chi si dimentica e chi non sapeva (?) dell’iniziativa. Certo ci sono impegni non procrastinabili e imprevisti, ma su dieci mila invitati trenta persone sono sintomo di penuria.

Manca la volontà vigorosa, forte e risoluta di chi sente e fa sua la causa del bene. Tiepidi siamo e senza la responsabilità della missione. Aspettare passivamente che siano gli altri a realizzare quel mondo che in teoria tutti vorremmo è da lassisti. Solo chi è disposto a sacrificare parte del suo tempo, dei suoi interessi personali, sente veramente la profondità, l’ampiezza e l’importanza della nostra missione, ma soprattutto percepisce il dramma, la desolazione ed il terrore degli animali che implorano inascoltati e che in ogni istante vengono trucidati dagli umani, perché il nostro movimento non ha ancora la forza necessaria per incidere in modo determinate sulla devastante cultura antropocentrica.

Avere la conferma di molti e ritrovarsi in pochi scoraggia e avvilisce, e i pochi presenti sanno che arrendersi alla voglia di mandare al diavolo tutto e tutti significherebbe abbandonare il campo nelle mani del “nemico” e che a pagarne le conseguenze sarebbero sempre gli innocenti, gli animali, e restano: urlano anche per chi manca, invece di un cartello ne portano due, invece di due ore ne restano 4 sotto il sole, rinunciando spesso ad un periodo di svago, ad una cena, ad una festa. Se fosse il loro cane o il loro gatto ad essere la vittima di turno del macellaio o del vivisettore certo troverebbero il tempo per essere presenti; ma pare che per certa gente c’è una differenza di valore e di peso tra i cadaveri. Coloro che mettono al primo posto i propri problemi non sentono veramente l’importanza della partecipazione fattiva, ed io ritengo che non ha diritto ai benefici chi non ha contribuito alla vittoria.

Alla base di ogni conquista sta il sacrificio e la rinuncia. C’è forse qualcosa di più bello e di più costruttivo della consapevolezza di aver contribuito alla realizzazione di un mondo migliore? di aver collaborato a risparmiare sofferenza agli innocenti? Nulla è al di sopra di un grande ideale.

Noi siamo portatori di una nuova etica, di un nuovo senso di giustizia. Il nostro grande progetto, che supera lo steccato antropocentrico e annuncia al mondo una nuova civiltà, la civiltà dell’amore universale, ha bisogno di gente volitiva, colma di passione ed entusiasmo, di voglia di cooperare, di lottare, di far proprio il destino collettivo, in grado di percepire il grido di dolore del bambino affamato della Nigeria come del criceto incatenato sul banco del vivisettore. Lode dunque ai pochi indomabili folli che non si stancano di operare: senza di essi nessuna associazione esisterebbe.

Questa nostra grande rivoluzione morale, civile e spirituale ha bisogno di gente che sia disposta non solo a sacrificare parte del proprio tempo e dei propri interessi ma, se occorre, anche la propria vita, diversamente aspetteremo che l’evoluzione compia il suo lento ed inarrestabile corso, anche senza il contributo dei tiepidi.



Franco Libero Manco

martedì 7 giugno 2011

MOBY IL 9 LUGLIO AD AZZANO DECIMO (PN)

immagine-fonte wikipedia




Una splendida notizia per chi ama la buona musica : 

SABATO 9 LUGLIO, ad AZZANO DECIMO (PN), andrà in scena l'attesissimo concerto di MOBY, artista newyorkese apprezzato anche nell'ambiente animalista per la sua scelta di uno stile di vita vegan.
L'attivismo vegan-musicale era già integrato nel suo Animal Rights (1996) ma Play - dieci milioni di copie vendute nel 1999 - non ha lasciato dubbi. Il libretto del CD riporta estesamente i principi etici dell'artista, che scrive "(...)Amo gli animali e sono convinto che un'alimentazione vegan provochi meno sofferenza".
La musica non è la sua unica passione. Infatti Moby ha anche scritto 2 libri, entrambi dedicati alla sua scelta alimentare vegana che segue da ormai 20 anni. Ha curato la colonna sonora di Earthlings, l’eccezionale film-documentario sullo sfruttamento umano degli altri animali. Ha anche aperto a New York un ristorante, il TeaNY, naturalmente rigorosamente vegano. 

per informazioni:




lunedì 6 giugno 2011

PROPOSTA PER REALIZZARE A ROMA UN MONUMENTO AGLI ANIMALI VITTIME DELL'UOMO

La statua di Balto in Central Park (New York) 
immagine-fonte wikipedia


Nel Central Park di New York vi è la statua dedicata al cane Balto, capo muta della slitta che trasportò l’antitossina tifoide da Nemana per 900 chilometri sopra il suolo ghiacciato, oltre corsi d’acqua traditori, attraverso tormente artiche, sino a Nome, nell’Alaska colpita dal flagello del tifo nell’inverno del 1925. La statua è dedicata alla resistenza, alla fedeltà, allo spirito indomabile dei cani da slitta. Anche nella maggiore stazione ferroviaria di Tokio c’è un grazioso monumento ad un cane che attese invano in quella stazione il ritorno del suo padrone fino alla fine dei suoi giorni.


E NOI, PAESE OCCIDENTALE

CON IL PIU’ ALTO NUMERO DI VEGETARIANI E ANIMALISTI?

PROPOSTA PER REALIZZARE A ROMA UN

MONUMENTO AGLI ANIMALI VITTIME DELL'UOMO
Considerato che gli animali, specialmente quelli d’affezione domestici hanno dato un contributo determinante all’uomo nel corso del suo cammino evolutivo, condividendo fatiche e sofferenze nel duro lavoro dei campi, restando spesso uccisi nella battaglie per la libertà del nostro paese durante i conflitti armati, patendo insieme all’uomo la fame, le ferite, salvando da morte sicura molte persone in innumerevoli circostanze con il trasporto, specialmente in località montane ed inaccessibili, di medicinali e viveri, sfamando gli esseri umani con il loro latte, coprendoli con la loro lana e difendendo la sua proprietà ed il suo gregge. Più di 100.000 cani sono stati impiegati dagli eserciti USA durante il 1900. Si calcola che durante la sola prima guerra mondiale siano morti 8.000.000 di cavalli e innumerevoli muli e asini.
Considerato il grande valore del loro silenzioso sacrificio a vantaggio dell’essere umano, considerata la loro, spesso, abnegazione e la loro fraterna affezione; considerato che l’animale al pari dell’uomo è in grado di soffrire, di nutrire sentimenti e quindi di avere diritto ad una giusta considerazione, si lancia il progetto per realizzare una scultura/monumento (che evidenzi la vita spezzata degli animali, il loro muto dolore, la loro bellezza profanata) da collocare, possibilmente nei pressi di un luogo simbolo di sfruttamento e sofferenza, come il mattatoio, per commemorare tutti gli animali barbaramente e sistematicamente sfruttati e uccisi dall’uomo.
          
Per quest’opera è necessario avere non solo la disponibilità di un artista 
ma il supporto economico di quanti intendono aderire a questa iniziativa.

CHI FOSSE DISPONIBILE AD ADERIRE 
E’ INVITATO A FORNIRE IL SUO NOMINATIVO

Associazione Vegetariana Animalista
Associazione di Volontariato Onlus affiliata all’EVU
via Cesena 14 Roma 00182 tel. 06 7022863 – 3339633050
c.c.p.n. 58343153; c.f.n. 97365030580

giovedì 2 giugno 2011

ESCHERICHIA COLI: QUELLO CHE NON VOGLIONO DIRCI CHIARAMENTE



La variante di "Escherichia coli" che sta causando un'epidemia in Germania (17 morti) e un decesso in Svezia)  e' una forma mutante e più virulenta, che combina due diversi ceppi insieme ad altre componenti genetiche sconosciute. 

La combinazione ha dato come risultato un batterio molto aggressivo, che rimane più tempo nell'intestino e provoca danni molto più persistenti. 
E' questo l'allarme lanciato dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L'epidemia potrebbe durare mesi, ha all'attivo più di duemila contagiati e si sta estendendo al resto d'Europa. 
Sotto accusa sono ortaggi e verdure fresche, mentre per gli esperti il batterio killer non deve far paura: basta lavarsi le mani, seguendo semplici regole d'igiene e naturalmente avere buon senso.


Ma il buon senso andrebbe accompagnato da una corretta e completa informazione, che in questo caso (tanto per cambiare) manca. 
Non occorre essere medici o scienziati per capire cosa si nasconde dietro al batterio killer. 


“Il ceppo patogeno di Escherichia coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400  persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for  Desease Control and Prevention).”


Poi basta informarsi circa l'uso massiccio di antimicrobici negli allevamenti, e il gioco è fatto.
Più usiamo antimicrobici in zootecnia più aumenta la resistenza degli agenti patogeni. 
Ciò pone a serio rischio la salute umana perché ci sono sempre più infezioni con superbatteri per combattere i quali nessun farmaco potrebbe essere efficace. Lo affermano i ricercatori del National Food Institute in Danimarca che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sul British medical Journal.


Gli antibiotici sono da sempre impiegati nel trattamento delle infezioni batteriche sia negli  uomini che negli animali. Quantità enormi sono usati inzootecnia moderna e quindi, il loro uso di routine, è in grado di promuovere l’evoluzione dei batteri che diventano resistenti agli antibiotici.
Gli esseri umani possono acquisire batteri resistenti provenienti da animali attraverso la catena alimentare.
I batteri sono sempre in evoluzione, i loro geni sono in continua evoluzione e adattamento.


Anche la stupidità umana è in continua evoluzione: non finiremo mai di sorprenderci. 
Ci ostiniamo a non voler vedere che gli allevamenti intensivi (unico sistema per soddisfare il fabbisogno crescente di alimenti di origine animale) sono fabbriche di virus e batteri che mutano e che, prima o poi, saranno causa di una pandemia. 


Ne possiamo venire fuori solo smettendo di cibarci di animali.

mercoledì 1 giugno 2011

VEGGIE PRIDE, VEGETARIANI E VEGANI IN CORTEO PER GLI ANIMALI






Il VEGGIE PRIDE è una manifestazione che riunisce ogni anno in Francia, e dal 2008 anche in Italia, dei veg*ani contro lo sfruttamento animale. ("veg*ani": abbreviazione per "vegetariani o vegani".) 
Un corteo ha luogo nelle vie della città, seguito da un raggruppamento in una piazza dove vengono proposte numerose iniziative (banchetti di degustazione, d'informazione, vendita di materiale militante, musica, discorsi, ecc.). 
Questo raduno favorisce anche incontri, scambi, discussioni tra i manifestanti con esperienze ed impegni diversi.


L'obiettivo del Veggie Pride è incoraggiare i veg*ani a manifestare la propria presenza pubblicamente per diventare dei portavoce attivi della causa animale invece di cercare di passare inosservati. 


Per la quarta edizione, il corteo sarà animato da diverse rappresentazioni dello sfruttamento animale.



VEGGIE PRIDE 2011

Milano, 18 giugno 2011 ore 14, Piazza Missori


Animalisti Friuli Venezia Giulia aderisce al Veggie Pride
vi aspettiamo!!!