lunedì 10 agosto 2015

Il contromanifesto per la Sagra dei osei di Sacile, affissione gigante a Pordenone



COMUNICATO STAMPA 

Quanto vorremmo saper volare, abbandonare il suolo, i suoi pesi e i suoi affanni, o forse, senza andarcene, trasformare tutto questo in qualcosa di più armonico.
Guardiamo il cielo e ci ritroviamo a sognare, in equilibrio, tesi tra terra e cielo, a reinventare le leggi armoniche di gravità. Su questo cielo però, pesante come un macigno, incombe un numero: 742
742 sono le edizioni della Sagra dei Osei di Sacile - da 742 anni, a Sacile, si celebra il nostro fallimento.
742 anni di sogni mancati perché, quando non siamo più in grado di percepire il nostro corpo, di godere delle tensioni che generano movimento, altro non ci resta che l'invidia.
Invidia per il volo, per la leggerezza di chi conosce la libertà. Dominare-controllare-opprimere-schiavizzare-costringere-tarpare-tagliare... le ali di chi sa e desidera volare.
Possiamo ingabbiare, e anche uccidere, ma non possiamo impedire a chi sa ancora sognare di continuare a lottare e, se solo avessimo occhi per guardare i balzi disperati degli uccelli imprigionati, orecchi per ascoltare i loro canti che, meglio delle nostre più colte parole, sanno comunicare, se solo riuscissimo a non porre innanzi a tutto i nostri interessi, non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro.
Ma così non è, e per questo - non certo da eroi salvatori, bensì come animali compagni di lotta - con tutti i nostri limiti- scegliamo di unirci al loro canto.

A spingere Eleanor Meredith, autrice del manifesto della 742esima Sagra dei Osei di Sacile, "è stato il desiderio di creare un'illustrazione colorata, spensierata e fantasiosa".
Non possiamo non ammettere che questo sarebbe stato anche il nostro desiderio; prima, però, si dovrebbe restituire loro la libertà e smetterla, una volta per tutte, di allevare sempre nuovi - pronti all'uso - prigionieri.
Sino a quando Sacile offrirà spazio ad allevatori, commercianti e cacciatori, il solo parlare di spensieratezza e fantasia va considerato uno schiaffo in faccia alle migliaia di vittime di un sistematico abuso.

Per questo, per il contromanifesto per la Sagra dei Osei 2015, abbiamo coperto il cielo con l'immagine di un uccello e tre forbici all'altezza delle ali, pronte a recidergliele.
In rappresentanza di tutti gli uccelli che durante la sagra verranno esposti e venduti a Sacile, di tutti coloro cui è stato negato il volo, la libertà e una vita degna di essere considerata tale.
A Sacile, anche quest'anno, non vi sarà alcuna festa della natura, bensì la tragica celebrazione di 742 anni di prigionia.

Il contromanifesto 2015, promosso da Animalisti FVG attraverso un'affissione gigante presente da oggi a Pordenone (Via Montereale, parcheggio Ospedale)
si avvale della collaborazione della grafica e illustratrice Giulia Spanghero.

Queste le sue parole:
"Volevo rappresentare in qualche modo la privazione della libertà senza però ricorrere all'idea della gabbia perché ritengo che sia talmente sfruttata che ormai ha perso la sua violenza concettuale ed ha bisogno - per essere incisiva - di essere rappresentata in maniera insolita ed originale. Stavo riflettendo sulla prigionia come ad uno stato potenzialmente comune a tutti gli esseri viventi, e mi è venuto in mente un modo di dire: "tarpare le ali", che di solito viene usato come metafora per indicare una situazione umana, ma che nel significato letterale indica precisamente il taglio delle ali negli uccelli per impedire loro di volare.
Di conseguenza inserire le forbici nell'immagine rimanda ad un atto violento prettamente umano. Ho scelto il cardellino come specie simbolo: un uccellino dall'indole particolarmente paurosa, nello stato libero in via di estinzione, piccolo di dimensioni e fragile.
La Sagra dei Osei di Sacile la conosco perché molto radicata nella tradizione e perché, come grafica e illustratrice, vedo che le immagini dei manifesti che la pubblicizzano sono ogni anno molto belle anche se non rispecchiano quello che ho potuto vedere nei video su internet. Non ci sono mai stata perché è una forma di intrattenimento che non mi interessa né diverte. Non mi piace l'idea di sfruttamento non solo degli animali ma degli esseri viventi in generale. "


Giulia Spanghero ha lavorato per Disney Italia e Trudi. Da qualche anno è grafica e illustratrice freelance e ha collaborato sia in Friuli che fuori Regione nella progettazione di immagini promozionali per eventi, loghi e immagini coordinate. Ha collaborato con RCS Mediagroup. Nel 2015 è uscita per Paragrafo Blu una bookapp dal titolo "Auschwitz: una storia di vento" con le sue illustrazioni. Questo lavoro è stato selezionato tra i dieci finalisti del premio internazionale Digital Award nel corso della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna ed ha ricevuto l' "Editor's Choice for Excellence in Design 2015" da parte della rivista statunitense Children's Technology Review.
Giulia Spanghero è presente come autrice nell'Annual degli Illustratori Italiani 2015, a cura dell'Associazione Autori di Immagini. Fa parte del collettivo Hybrida di cui è tra i curatori della grafica e delle performance di lightshow.


Per rappresentare il vero volto della Sagra dei osei di sacile non serve essere un attivista per la liberazione animale: chiunque si dichiari contro ogni forma di schiavitù, dominio e oppressione, senza operare dei distinguo, non potrà che considerarsi un compagno di lotta pronto a dire nosagraosei, mettendoci la faccia e il proprio impegno.


affissione del Contromanifesto 2015 a Pordenone
Via Montereale (parcheggio Ospedale)


Nessun commento:

Posta un commento