martedì 24 novembre 2015

Il "maiale da riciclo" messo all'asta: uno strano concetto di solidarietà


Non c'è dubbio, viviamo un tempo di crisi, non solo economica.
Parvenze di comunità, parvenze di solidarietà, sensibilità e attenzione. Quando ciò che conta è esibire la solidarietà, non essere-solidali, raccontarsi comunità senza esserlo nel quotidiano, mostrarsi persone attente agli sprechi, senza impegnarsi personalmente, quando non si ha più nulla da dire e condividere, non resta che appellarsi alle tradizioni violente. Delle tradizioni si prende il peggio.

Ed è così che una "comunità" (?) sceglie di celebrare la propria decadenza banchettando sulle spoglie di una povera vittima sacrificale, non compianta: il maiale, quel maiale.
"Tradizioni che si erano perse" ripristinate con l'augurio che possano diventare "prassi consolidate".
Consolidata di certo è la prassi di allevare figli - utili a un sistema fondato sullo sfruttamento - incapaci di distinguere un individuo da una macchina da riciclo.

Venerdì 27 novembre la comunità si riunirà vicino alla grande quercia, simbolo di vita, per celebrare la morte.
Niente lacrime per il maiale sacrificato - o, per essere precisi- per ciò che resta di lui, pezzi di carne. Solo grasse risate con il duo comico I Papu.


COMUNICATO STAMPA LAV e AFVG
L’asta di pezzi del corpo del maiale, che è stato per sei mesi allevato “amorevolmente” da scolari con i resti del cibo avanzato della mensa scolastica, è l’ultima tragica e macabra trovata sulla pelle di un povero maiale e di innocenti bambini.

L'iniziativa, avallata dai docenti locali, dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco di Prata di Pordenone in testa, è quanto di peggio possa venire da chi dovrebbe essere la migliore espressione cultural-amministrativa di una comunità.

Iniziativa tragica per ambedue i soggetti di riferimento della stessa: l’animale maiale, considerato non come essere vivente dotato di sensibilità bensì come pattumiera riciclante di resti di alimenti classificati rifiuti umidi; I bambini scolari, al culmine della loro educazione e formazione di futuri adulti, ai quali è stato presentato un essere vivente- il maiale appunto- nella classica visione antropocentrica, con il sicuro plauso anche del pievano di turno, della categoria allevatori zootecnici, della categoria macellai e della categoria cacciatori.

La comunità civile, sensibile al diritto all'esistenza ed al rispetto di tutti gli esseri viventi, ritiene inaccettabili simili riti dal macabro sapore medievale, portatori di sottocultura e violenza nei confronti del "diverso".


LAV di Pordenone e AFVG saranno presenti alla triste iniziativa di quest’asta di sangue.

1 commento:

  1. come sempre , apprezzo la vostra capacità di guardare oltre l'apparenza dell'ecologico "riciclo" e vedere la sostanza che , in questo caso, è solo "l'asta del disprezzo della vita altrui" : chi offre di più ? :-(

    RispondiElimina