sabato 12 gennaio 2013

ENTRO O NON ENTRO? LEGGE REGIONALE FVG E ACCESSO DEGLI ANIMALI AI LOCALI PUBBLICI, COSA (NON) E' CAMBIATO



Solo pochi mesi fa era stata salutata come la legge regionale più evoluta d'Italia, legge che avrebbe garantito l'accesso dei cani a tutti gli esercizi pubblici e privati, nonché a parchi e giardini comunali del Friuli Venezia Giulia.
Un cambiamento epocale per gli animali domestici, con nuove e più avanzate regole di convivenza uomo-animale dettate dal buon senso, dal riconoscimento di diritti basilari e da uno spirito di accoglienza che sono già realtà in molti paesi europei.
"Il libero ingresso è la regola e il divieto diventa l'eccezione" è stato lo slogan maggiormente riportato dagli organi di stampa locali e nazionali, certamente con grande soddisfazione di quanti chiedevano da anni un cambiamento in questo senso.
A rafforzare ulteriormente il messaggio aveva poi pensato l'on. Brambilla in occasione della conferenza stampa di presentazione della legge Regionale a Udine, dichiarando che  
"Si rende dunque più semplice la vita ai tantissimi cittadini che convivono con un animale domestico e lo considerano un vero e proprio componente della famiglia. Ordinanze dei sindaci e regolamenti comunali difformi vengono superati di un balzo. E, con essi, tante inutili polemiche".

Come è andata a finire? Se lo chiedono ancora in molti e, a quanto pare, l'entusiasmo 
sta lasciando spazio al disincanto e alla delusione.

Trascorsi i tempi tecnici necessari alla pubblicazione della nuova legge sul B.U.R. (Bollettino Ufficiale della Regione) si è passati all'attesa dell'emanazione delle norme attuative. Infatti l'art. 36 della legge prevede che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore sia emanato il regolamento di esecuzione della medesima, previo parere della commissione consiliare competente.
Pare che l'iter sia ancora in corso, la scadenza dei termini per l'approvazione del regolamento attuativo dovrebbe essere fissata al 2 febbraio 2013. 

Nel lasso di tempo che intercorre tra l'entrata in vigore della legge e la pubblicazione del regolamento ci si trova, alquanto smarriti, a doversi muovere fra vecchie e nuove normative, in una piccola giungla urbana di cartelli di divieto d'accesso non a norma, fra esercenti improvvisamente allergici a ogni sorta di pelo animale (tranne quello delle pellicce di affezionate clienti) e con rare e piacevoli eccezioni costituite da locali aperti anche ai nostri compagni a quattro zampe.

Cerchiamo di fare un po di chiarezza.

La Legge Regionale n. 20  "Norme per il benessere e la tutela degli animali d'affezione" (approvata dal Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia il 25 settembre 2012), 
all'articolo 20 prevede quanto segue : 

(Accesso negli esercizi pubblici, commerciali e nei locali e uffici aperti al pubblico)

1.I cani, accompagnati dal detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali, nonché ai locali e uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale.

2.I detentori che conducono i cani negli esercizi, locali e uffici di cui al comma 1, sono tenuti a usare sia guinzaglio che museruola, qualora prevista dalla normativa statale, avendo cura che i cani non sporchino e non creino disturbo o danno alcuno.

3.Il regolamento di cui all’articolo 36 definisce le misure generali di sicurezza e le forme di promozione dell’accessibilità.

4.Il responsabile degli esercizi pubblici e commerciali, nonché dei locali e degli uffici aperti al pubblico può adottare misure limitative all'accesso, previa comunicazione al Sindaco.

Ed è qui, precisamente al comma 4, che sta tutta la questione. 
Questo comma permette all'esercente (o al responsabile di locali e uffici aperti al pubblico) di vietare l'accesso ai cani, esattamente come prima dell'approvazione della nuova legge.

Anche la Circolare Regione FVG - precisazioni sull'accesso degli animali d'affezione negli esercizi pubblici, commerciali e nei locali e negli uffici aperti al pubblico nella Regione Friuli Venezia Giulia, L.R. 20/2012 aggiunge, a integrazione, quanto segue:
"Per quanto riguarda il comma 4 dell’art. 20 si precisa che il titolare di un esercizio pubblico e commerciale nel caso intenda limitare l’accesso degli animali  nello stesso, potrà comunicare la propria intenzione al Sindaco mediante lettera raccomandata, fax o posta certificata e sarà tenuto ad esporre la suddetta nota all’entrata dell’esercizio in modo bene visibile."

Per riassumere: con una comunicazione scritta al primo cittadino, senza obbligo di motivare le ragioni del divieto, la vecchia segnaletica ("noi non possiamo entrare" et similia) viene rimpiazzata con quella nuova (a norma di legge) e il gioco è fatto.

Paradossale come un articolo di legge possa concedere un diritto e, poche righe dopo, fornire gli strumenti per negarlo.


Ci saremmo aspettati quanto meno l'obbligo di motivare le ragioni delle richieste di divieto. Ma così non è, per cui i divieti resteranno tali, frutto di scelte personali e arbitrarie, e i cani continueranno a "restare fuori", alla stregua di untori di manzoniana memoria.


Un nulla di fatto anche per quanto riguarda l'accesso a parchi e giardini pubblici, ma questa è un'altra storia che non mancheremo di approfondire. 



4 commenti:

  1. Eppure mi scontro ogni giorno con gestori cocciuti di esercizi commerciali di tutta la città... a chi rivolgersi per far valere la mancata attuazione della vigente normativa e la conseguente illegittimità dei divieti?
    Grazie a chiunque mi sappia rispondere, dato che pochi giorni fa, con la temperatura prossima allo zero e in piena bora la mia cagnetta (legata tra le porte delle Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli di Roiano-Trieste) è stata cacciata in malo modo da un dipendente del punto vendita! Ed era solo assicurata ad una tubatura posta tra le porte...

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    1. un episodio davvero indecente e spiacevole per la tua cagnetta...e non è il solo caso in regione, purtroppo. La cosa da fare di prassi, in questi casi, sarebbe chiamare la polizia comunale. E se non ottieni riscontro puoi fare come abbiamo fatto noi, scrivendo ai consiglieri regionali firmatari della legge per segnalare il tuo caso.
      giorgio.venierromano@regione.fvg.it
      roberto.novelli@regione.fvg.it
      franco.codega@regione.fvg.it
      federico.razzini@regione.fvg.it

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    2. Grazie mille, provvederò immediatamente ad inoltare un esposto agli indirizzi mail che gentilmente mi avete indicato! Meglio andare direttamente alla fonte....
      Vi renderò comunque partecipi dell'esito!
      A presto...spero con buone notizie!

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    3. grazie a te, e tienici aggiornati :-)
      non esitare a contattarci ad animalistifvg@gmail.com
      ciao!

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