domenica 4 gennaio 2015

Circhi con animali e divieti internazionali: l'Italia resta a guardare?

Immagine di Animal Defenders International


Da poco più di un anno Pordenone ha nuovamente aperto le porte ai circhi con animali. I dieci anni di divieto di attendamento sono, come è noto, stati cancellati con un prevedibile e annunciato colpo di spugna a seguito della sentenza del Tar (giunta a fine 2013) con cui veniva annullato il divieto.
Da allora abbiamo dovuto fare i conti con lo stato delle cose: un'Amministrazione "con le mani legate" di fronte alla sentenza favorevole ai circensi, una città consegnata su un piatto d'argento alla prepotente presenza del primo circo attendato dopo dieci anni (due settimane di spettacoli, continuati anche dopo il pestaggio ai danni dei cinque attivisti da parte degli addetti del circo), la levata di scudi della Libreria Editrice Vaticana a favore dell'arte circense con animali, atta a battezzare Pordenone "capitale del circo" (circo la cui assenza in città per ben due lustri non ha scandalizzato nessuno, Lev compresa).
Di questo poco esaltante stato delle cose ha fatto e ancora fa parte (a Pordenone come in tutta Italia) un forte e diffuso sentimento di indifferenza: l'indifferenza manifestata da parte delle istituzioni, dei media, dei visitatori di questi spettacoli e dell'opinione pubblica nei confronti della schiavitù e della sofferenza degli animali prigionieri nei circhi. Ci troviamo di fronte al muro di gomma del disinteresse, quasi che la questione circhi con animali fosse un capriccio, un puntiglio, lo stravagante passatempo dei soliti animalisti.
Ma- ci chiediamo- questo tema ancora così poco sentito è davvero marginale come si vuol far credere?  

Se consideriamo come l'argomento sia ad oggi affrontato al di là dei confini nazionali, risulta palese quanto l'Italia (e in primis la classe politica che la rappresenta) sia rimasta indietro, ancorata a un passato di "tradizioni" cruente e per nulla incline ad un vero cambiamento.
La legge n.337 sul circo, risalente al 1968, riconosce infatti alle imprese circensi una “funzione sociale” e tale status porta- è evidente alla luce dei recenti pronunciamenti dei Tar- una serie di benefici (anche economici).

Per quanto riguarda gli altri paesi, incrociando i dati riportati da ADI (Animal Defenders international) e LAV (Lega Anti Vivisezione) otteniamo la seguente panoramica :

Argentina (divieto dell’utilizzo di animali esotici in 20 città inclusa Buenos Aires)
Australia (divieto totale o parziale all’utilizzo di tutti gli animali in svariate città)
Austria (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Belgio (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici, fatta eccezione per pappagalli e camelidi, che vengono da questo paese classificati come animali domestici)
Bolivia (divieto nazionale dell’utilizzo di tutti gli animali)
Bosnia and Herzegovina (divieto nazionale dell’utilizzo di tutti gli animali)
Brasile (divieto dell’utilizzo di animali esotici in numerosi distretti, tra cui quelli di Rio de Janeiro e Sao Paulo)
Bulgaria (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Canada (divieto totale o parziale in 28 giurisdizioni municipali)
Repubblica Ceca (divieto nazionale dell’utilizzo di alcune specie di animali esotici)
Cile (divieto dell’utilizzo di animali esotici e domestici nella città di Santiago)
Cipro (divieto nazionale dell’utilizzo di tutti gli animali)
Colombia (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici, rappresentazioni con animali vietate a Bogota)
Costa Rica (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Croazia (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Danimarca (divieto nazionale dell’utilizzo di alcune specie di animali)
Ecuador (divieto nazionale dell’utilizzo animali animali selvatici autoctoni, restrizioni sull'impiego di animali esotici, divieto d'importazione di animali esotici e autoctoni per i circhi)
El Salvador (divieto nazionale di "uso o abuso di specie selvatiche in tutti i generi di intrattenimento")
Estonia (divieto nazionale dell’utilizzo animali catturati in natura)
Finlandia  (divieto nazionale dell’utilizzo di alcune specie di animali)
Germania (la licenza viene concessa ai circhi che dimostrino di poter ricoverare in luoghi adatti gli animali nel corso dell’inverno)
Grecia (divieto nazionale dell’utilizzo di tutti gli animali)
India (divieto nazionale dell’utilizzo di alcune specie di animali)
Iran (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)

Irlanda (divieto dell’utilizzo di animali esotici in 10 città)
Israele (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Lettonia (divieto nazionale dell’utilizzo di animali non domestici per i circhi viaggianti)
Malta (divieto nazionale dell’utilizzo di tutti gli animali)
Messico (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Norvegia (divieto locale dell’utilizzo di animali esotici nella municipalità di Tromsø)
Paesi Bassi (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Panama (divieto nazionale di importazione di specie selvatiche per impiego in circhi e spettacoli stanziali o itineranti)
Paraguay (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Peru (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Polonia (divieto nazionale dell’utilizzo animali catturati in natura)
Portogallo (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Regno Unito (l’autorizzazione ai circhi d’utilizzare animali non domestici viene demandata alle pubbliche amministrazioni locali, le quali possono rifiutare l’accampamento ai circhi che impieghino animali selvatici. Oltre 200 giurisdizioni municipali hanno divieti ai circhi con animali. E' in corso un acceso dibattito nazionale per una legge che vieti l'impiego degli animali esotici nei circhi)
Singapore (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Slovacchia (divieto nazionale dell’utilizzo di animali elencati nel CITES)
Slovenia (divieto nazionale dell’utilizzo di animali esotici)
Spagna (divieto dell’utilizzo degli animali esotici in svariate città, tra cui Barcellona e Blanes)
Svezia (divieto nazionale dell’utilizzo di alcune specie di animali)
Taiwan (divieto di importazione ed esportazione di fauna protetta per impiego nei circhi)
Ungheria (proibisce l’uso di animali selvatici catturati in natura, l’acquisto e l’addestramento di primati ed elefanti, nonché l’impiego delle specie indicate nell’appendice I della CITES)
USA (46 divieti parziali o totali dell'impiego di animali nelle giurisdizioni municipali di 21 stati)

Di fronte a dati come questi siamo così certi che le ragioni del NO al circo con animali siano risibili farneticazioni di una minoranza di persone, come vogliono fare intendere i circensi?
Oggi più che mai una legge nazionale di divieto dell'impiego di animali nei circhi porterebbe il nostro paese ad operare una svolta del tutto in linea con quanto sta accadendo nel resto del mondo, garantendo la fine di una pratica (allevamento, detenzione, addestramento, esibizioni) penosa e crudele cui sono sottoposti, ogni giorno della loro vita, gli animali prigionieri nei circhi.

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