sabato 19 dicembre 2015

Campagna di sensibilizzazione contro i botti di fine anno


Ogni anno a capodanno assistiamo impotenti al consueto bollettino di guerra con centinaia di feriti, alcuni dei quali dovranno subire amputazioni di mani e dita e perdita della vista, e con le forze dell’ordine come sempre impegnate nel sequestro di botti illegali.
Ma sono ancora una volta gli animali a dover pagare il prezzo più alto di una tradizione che sarebbe doveroso vietare una volta per tutte.
L’uomo dispone di un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz.
Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
Agli animali oltretutto non è dato comprendere cosa stia accadendo e la paura, o per meglio dire il terrore, può avere risvolti drammatici.
Le tragiche conseguenze dei botti di capodanno non coinvolgono solo gli animali domestici bensì tutti gli animali, compresi quelli selvatici.
La loro agonia e morte a causa di questa assurda consuetudine non possono e non devono lasciarci indifferenti.

Pordenone è un Comune dotato-da anni- di una norma che vieta l’uso di botti, petardi, mortaretti e simili nelle aree pubbliche.
Dal "Regolamento Comunale di Igiene" del Comune di Pordenone,
articolo 38-comma 9:
"Sparo di petardi, mortaretti, e simili in luogo pubblico o aperto al pubblico:
è vietato lungo le strade, piazze e aree pubbliche e aperte al pubblico, il lancio o lo scoppio di petardi, mortaretti o simili, in particolare nel periodo delle festività natalizie, di capodanno, Epifania e carnevale"

Nonostante ciò la sensazione è che, ad oggi, gran parte della cittadinanza non sia pienamente al corrente di questo divieto, e che ad esso non sia data la dovuta visibilità.
Animalisti FVG si è, in questi anni, appellata al Sindaco di Pordenone Dott. Claudio Pedrotti, chiedendo all'Amministrazione di avviare una campagna di sensibilizzazione e di informazione circa il divieto in oggetto,
diretta alla cittadinanza e realizzata attraverso una serie di pubbliche affissioni su plance comunali, ritenendo queste ultime un prezioso strumento per la promozione di un messaggio di civiltà
contro l'utilizzo di botti e petardi in città.
Per il Comune, oltretutto, questa campagna non avrebbe comportato costi aggiuntivi se non quelli comunemente sostenuti per la promozione delle varie iniziative in corso durante l'anno.

L'appello è tuttavia rimasto inascoltato e l'associazione, nel prendere atto del silenzio del primo cittadino di Pordenone, si è fatta anche quest'anno promotrice
della campagna di sensibilizzazione “NO AI BOTTI”, attraverso la distribuzione -per tutto il mese di dicembre- di locandine e centinaia di volantini a Pordenone e provincia.



Non riusciamo a comprendere le ragioni 
che spingono un’Amministrazione Comunale dotata di norme in materia di sicurezza, igiene e tutela animali, a lasciare che le stesse siano così palesemente disattese, mancando di informare e sensibilizzare in maniera adeguata ed efficace i suoi cittadini.


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