venerdì 8 novembre 2013

Food & Love, ma senza amore



"Cinque giorni di passione eno-food nel cuore del Friuli Venezia Giulia. Dall’8 al 12 novembre torna per il terzo anno Pordenone Wine & Food Love, la rassegna del gusto dedicata alle produzioni autoctone della regione. Ospiti illustri, laboratori per bambini, degustazioni guidate, seminari per professionisti e tante altre iniziative"

Così viene proposta l'iniziativa, in corso questo fine settimana a Pordenone. Proviamo solo per un momento a soffermarci sul binomio "Food-Love" e a chiederci da dove provenga l'amore per il cibo proposto in kermesse come questa.

L'uomo può arbitrariamente e comodamente scegliere di non vedere, di non sapere e di continuare a immaginare la realtà come più lo aggrada; è già accaduto innumerevoli volte nel corso della storia, con il perpetrarsi di ingiustizie e atrocità nella pressoché totale indifferenza di molti (troppi), di coloro che hanno preferito la salvaguardia della propria tranquillità ad una onesta seppur dolorosa ricerca della verità e alla spinta verso una piena giustizia sociale.

Ma l'accostamento di parole come Food (cibo) e Love (amore) non può- in alcuni contesti- che apparire tragicamente paradossale. Ci chiediamo dove sia tutto questo amore nel preciso istante in cui gli animali (cibo, per l'appunto) arrivano al capolinea di un mattatoio, a fine corsa di una vita che è tutto fuorché vita. 

Eppure cibo e amore coesistono, in iniziative come questa, laddove per amore non si intenda altro che la mera soddisfazione dei piaceri del palato o il desiderio di promuovere un territorio attraverso piatti che sono costati vite.  

La nostra non è meraviglia né indignazione; ci è assolutamente chiaro come si voglia, in queste occasioni, dare importanza-sopra ogni cosa- al ritorno economico di tali iniziative e, in uguale misura, alla soddisfazione di un piacere sensoriale. Dovrebbe, tuttavia, essere usata quanto meno la decenza di evitare di parlare di amore.

Dalla recente mega grigliata in Piazza xx Settembre ad ogni altro appuntamento gastronomico in città (con soddisfazione anche per gli entomofagi), gli animali non umani sono sempre e comunque oggetto, mai soggetto. La rimozione delle loro vite, sostituite da prosciutti, baccalà e quant'altro, è una tappa obbligata e socialmente accettata.

Ci chiediamo se mai verrà in mente a qualcuno che è possibile organizzare un evento gastronomico senza crudeltà. Non è difficile immaginarlo e neppure realizzarlo: basterebbe un po di amore vero.



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