Pordenone, 04 maggio 2012
Apprendiamo dagli organi di stampa, con sorpresa e grande delusione, che l'Assessore Comunale alle Politiche Sociali Vincenzo Romor annuncia sostanziali modifiche al Regolamento Comunale sulla tutela degli animali attualmente in vigore (redatto dal precedente Assessore Gianni Zanolin).
Le modifiche prevederebbero misure meno restrittive nei confronti di manifestazioni con esposizione di uccelli (fiere ornitologico venatorie e campionati di ornitologia)
e, di fatto, il ritorno dei circhi con animali in città.
Pordenone da anni, e proprio grazie al Regolamento che ora si andrebbe a modificare, rientra fra i numerosi Comuni italiani "virtuosi" che hanno detto NO a spettacoli con animali, in primis i circhi.
I tempi sono maturi per una sempre più diffusa eliminazione degli animali dai circhi; leggi in questo senso sono state recentemente emanate in Austria, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Bolivia, e sono in discussione in altri paesi (Norvegia, Perù, Colombia, Brasile).
Sebbene un'ordinanza anti-circo possa essere impugnata, l'Assessore Romor è certamente a conoscenza del fatto che esistono efficaci strumenti per impedire l'attendamento di circhi con animali; un esempio fra tutti è quello del Comune di Alessandria, dotato di un'ordinanza fra le più avanzate in Italia: essa non vieta l'attendamento, ma lo regolamenta ponendo norme inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare nel trattamento degli animali selvatici.
I circhi, non essendo in grado di rispettare queste norme, non possono dunque attendarsi e fare il proprio spettacolo con animali. Se fanno ricorso al TAR (il tribunale regionale), perdono, perché l'ordinanza è perfettamente in regola.
Un Comune a cui sta realmente a cuore il benessere degli animali lavora e si impegna in questo senso, anche in collaborazione con le Associazioni animaliste, che si sono sempre dimostrate disponibili al dialogo e al supporto.
Ci domandiamo se il Comune di Pordenone desidera ancora seguire questa tendenza o se, al contrario, sceglierà di fare un clamoroso passo indietro.
Ce lo domandiamo poiché ci pare che l'unica preoccupazione dell'Amministrazione sia quella di non dare dispiacere alla famiglia Orfei e alla lobby dei circensi.
Citando il titolo dell'articolo apparso oggi sul Gazzettino ("Circo, nuove regole per aiutare Dumbo") desideriamo ricordare all'Assessore Romor e all'Amministrazione Comunale che l'unico vero modo per aiutare "Dumbo" e tutte le creature prigioniere nei circhi è quello di promuovere una cultura del rispetto verso tutti gli esseri viventi, scoraggiando, tramite regolamenti di tutela come quello di cui Pordenone è dotata da anni, l'attendamento di circhi che sfruttano animali.
Le parole del Regolamento non lasciano spazio ad interpretazioni e dovrebbero servire da monito: "Il Comune di Pordenone, in accordo con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi e con la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 1987, riconosce alle specie animali non umane diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche."
Il circo uccide la dignità, la libertà e l'equilibrio mentale di animali tenuti prigionieri a vita.
Apprendiamo dagli organi di stampa, con sorpresa e grande delusione, che l'Assessore Comunale alle Politiche Sociali Vincenzo Romor annuncia sostanziali modifiche al Regolamento Comunale sulla tutela degli animali attualmente in vigore (redatto dal precedente Assessore Gianni Zanolin).
Le modifiche prevederebbero misure meno restrittive nei confronti di manifestazioni con esposizione di uccelli (fiere ornitologico venatorie e campionati di ornitologia)
e, di fatto, il ritorno dei circhi con animali in città.
Pordenone da anni, e proprio grazie al Regolamento che ora si andrebbe a modificare, rientra fra i numerosi Comuni italiani "virtuosi" che hanno detto NO a spettacoli con animali, in primis i circhi.
I tempi sono maturi per una sempre più diffusa eliminazione degli animali dai circhi; leggi in questo senso sono state recentemente emanate in Austria, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Bolivia, e sono in discussione in altri paesi (Norvegia, Perù, Colombia, Brasile).
Sebbene un'ordinanza anti-circo possa essere impugnata, l'Assessore Romor è certamente a conoscenza del fatto che esistono efficaci strumenti per impedire l'attendamento di circhi con animali; un esempio fra tutti è quello del Comune di Alessandria, dotato di un'ordinanza fra le più avanzate in Italia: essa non vieta l'attendamento, ma lo regolamenta ponendo norme inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare nel trattamento degli animali selvatici.
I circhi, non essendo in grado di rispettare queste norme, non possono dunque attendarsi e fare il proprio spettacolo con animali. Se fanno ricorso al TAR (il tribunale regionale), perdono, perché l'ordinanza è perfettamente in regola.
Un Comune a cui sta realmente a cuore il benessere degli animali lavora e si impegna in questo senso, anche in collaborazione con le Associazioni animaliste, che si sono sempre dimostrate disponibili al dialogo e al supporto.
Ci domandiamo se il Comune di Pordenone desidera ancora seguire questa tendenza o se, al contrario, sceglierà di fare un clamoroso passo indietro.
Ce lo domandiamo poiché ci pare che l'unica preoccupazione dell'Amministrazione sia quella di non dare dispiacere alla famiglia Orfei e alla lobby dei circensi.
Citando il titolo dell'articolo apparso oggi sul Gazzettino ("Circo, nuove regole per aiutare Dumbo") desideriamo ricordare all'Assessore Romor e all'Amministrazione Comunale che l'unico vero modo per aiutare "Dumbo" e tutte le creature prigioniere nei circhi è quello di promuovere una cultura del rispetto verso tutti gli esseri viventi, scoraggiando, tramite regolamenti di tutela come quello di cui Pordenone è dotata da anni, l'attendamento di circhi che sfruttano animali.
Le parole del Regolamento non lasciano spazio ad interpretazioni e dovrebbero servire da monito: "Il Comune di Pordenone, in accordo con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi e con la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 1987, riconosce alle specie animali non umane diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche."
Il circo uccide la dignità, la libertà e l'equilibrio mentale di animali tenuti prigionieri a vita.
Nessun commento:
Posta un commento