sabato 15 luglio 2017

Strage di uccelli per richiami vivi: storie di connivenza e di omertà

foto: Vicenza Today


Pubblichiamo e diffondiamo il Comunicato stampa del Coordinamento Protezionista Veneto 

9/07/2017

A SEGUITO DELL’OPERAZIONE DEI CARABINIERI/FORESTALI CHE HA MESSO IN LUCE UN TRAFFICO ILLEGALE DI NIDIACEI NEL VICENTINO IL C.P.V. RINGRAZIA LE FORZE DELL’ORDINE PER LA BRILLANTE OPERAZIONE MA CHIEDE ANCHE UN INTERVENTO ALLA QUESTURA E ALL’ORDINE DEI VETERINARI.

A seguito di quanto emerso ed ai gravi fatti di cui sono accusati i due veterinari di Pove Del Grappa, il C.P.V. ha scritto una nota circostanziata all’ordine dei Medici Veterinari di via Fiume a Vicenza, nella quale chiede di  sospendere in via cautelare i due professionisti, arrivando alla radiazione nel caso in cui le responsabilità personali venissero confermate; all’uopo, va ricordato quanto prevede il codice deontologico ove il medico veterinario presta Giuramento <Art. 11- Doveri di probità, dignità e decoro - il Medico Veterinario deve ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità ovvero onestà morale, dignità e decoro nell’esercizio della professione. Il Medico Veterinario deve svolgere la sua attività con lealtà e correttezza nei confronti degli utenti, dei Colleghi e degli animali, e della società.>   

La richiesta è pertinente visto che il quadro accusatorio è pesante, crediamo non si possano tenere in attività dei medici che anziché curare i pazienti, si prestavano a tagliare l’addome a questi poveri “pullus”per verificarne il sesso, pur sapendo di commettere dei reati penali.  

Va ricordato che per legge la fauna selvatica è “patrimonio indisponibile dello Stato,” per cui i gravi fatti di cui sono accusati i due professionisti, riguardano tutti i cittadini, che avendo subito appunto un danno, potrebbero costituirsi parte civile richiedendo tutti un rimborso, nel caso in cui il gruppetto venga rinviato a giudizio.

Per quanto riguarda i tre cacciatori/bracconieri, il C.P.V. visto che anche in questo caso il quadro accusatorio è abbastanza chiaro, ha richiesto alla Questura di Vicenza responsabile del rilascio del porto d’armi per la caccia, il blocco immediato della licenza ai tre soggetti i quali da quanto è emerso non avrebbero esitato per mero profitto a compiere alcuni reati penali gravi, come il prelievo di pullus dai nidi, la richiesta di sessaggio, quindi il taglio dell’addome ai piccoli e l’uccisione delle femmine perché inservibile alla caccia.

“Purtroppo questa non è che la conferma di quanto noi continuiamo a dire da decenni,” ha esordito il portavoce Renzo Rizzi, “ e per quello che mi riguarda non mi ha sorpreso affatto leggere che i due veterinari si siano messi in mezzo a questo giro, mettendo a rischio la loro carriera e il loro buon nome; il prelevamento di uccelli in natura in varie forme per farne richiami, è un'attività illegale legata alla caccia più becera e muove in Veneto cifre da capogiro paragonabili solo al mercato della droga, le nostre stime parlano di cinque/sei milioni di euro”  

Per fermare questa piaga coperta da una omertà che non ha pari manco nella organizzazioni mafiose,  oramai è chiaro che non vi è che un metodo, basta richiami vivi per la caccia, ma con quello che succede in Veneto può anche essere che non si faccia; la Regione risulta  legata a filo doppio alla lobby venatoria più estremista  che non pensa minimamente al rispetto delle regole e alla salvaguardia della biodiversità ma semplicemente ad un tornaconto di interessi corporativi o personali, davvero una  vergognosa figura per la Giunta Zaia.”

“Provato dal fatto stesso  che tanti altri cittadini Veneti, che cercano esclusivamente il rispetto delle regole e la correttezza, siano costantemente costretti a richiedere l’intervento del governo di Roma o dell’Europa per fare rispettare in Veneto le leggi di questo paese, nel settore della salvaguardia degli animali selvatici della biodiversità e dell’ambiente.”

domenica 2 luglio 2017

Un uccello in gabbia non è libero di volare

744 anni di prigionia alla Sagra dei Osei di Sacile


<<Sagra dei Osei di Sacile, anno 2017, un'edizione all'insegna della svolta e del rinnovamento. Questo l'annuncio della presidente della Pro Sacile Franca Busetto. Nuovo e rivoluzionario anche il tema del manifesto "Uccelli Liberi", voluto per dare il senso della festa della natura che mette assieme l'ambiente e i suoi abitanti, liberi di volare>>.

Parole che oseremmo definire emozionanti, se non si stesse parlando di una fiera ornitologico venatoria, voluta e sostenuta da cacciatori, allevatori, commercianti e politici conniventi;
se non fosse che già da anni la signora Franca Busetto, alla vigilia della sempre più criticata Sagra dei Osei, se ne esce con simili annunci nel tentativo di ammansire un'opinione pubblica sempre più consapevole e critica.
Quest'anno però si è passati da un'utile furba menzogna ad una sfrontatezza che rasenta l'indecenza. E sfidiamo chiunque a diffidarci dall'usare simili termini, dal momento che l'unico fatto certo è che un uccello in gabbia non è libero di volare, e che anche quest'anno, come ogni anno, nonostante i tanto sbandierati annunci, Sacile si trasformerà in una distesa di gabbie dalle cui sbarre gli uccelli osserveranno una folla affaccendata e triste, noncurante della loro condizione: condizione di prigionia.



Ci teniamo a far notare che "Uccelli Liberi" è uno degli slogan utilizzati dagli attivisti che ogni anno manifestano contro questa crudele tradizione, mentre "Volare" è il libro pubblicato lo scorso anno dalla nostra associazione con il fine di rivelare il vero volto della Sagra dei Osei. L'utilizzo di questi termini per promuovere la sagra è un paradosso. Dissonanza cognitiva o disonestà intellettuale?



Quest'anno Animalisti FVG non organizzerà alcun presidio e non uscirà con alcun contromanifesto, come presa di distanza assoluta da qualsiasi tentativo di strumentalizzarci o, ancor peggio, di inglobarci.

Non si sentano però sollevati gli organizzatori della sagra della gabbietta: continueremo a dire forte e chiaro NO alla Sagra dei Osei di Sacile - ora, sempre, 360 giorni l'anno - sino a quando il cambiamento non sarà solo annunciato bensì reale.

Invitiamo cittadini, associazioni, singoli attivisti, politici e tutti coloro che considerano ogni forma di sopruso, sfruttamento e messa in schiavitù, intollerabile nei confronti di qualsiasi vita, a far sentire forte la propria voce senza nascondersi dietro la voce di altri.

"La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato"    cit. - Elie Wiesel