25 aprile 2013
Si è appena conclusa la 32° edizione della Fiera degli uccelli di Arzignano (VI) e, per la prima volta, il Parco dello Sport è stato anche lo scenario della manifestazione di protesta degli animalisti. Vi hanno preso parte numerose Associazioni e oltre settanta attivisti provenienti sia dal Veneto che dal Friuli Venezia Giulia; un numero, questo, destinato a crescere negli anni, al pari dell'indignazione verso tutte le tradizioni che prevedono sfruttamento, reclusione e sofferenza degli animali.
L'ironia di questa fiera degli uccelli è che essa ha luogo il 25 aprile, giorno della Liberazione. Come tutte le fiere ornitologico venatorie, viene promossa come festa per famiglie e occasione per avvicinarsi alla natura; una natura artificiale, ingabbiata, privata di dignità e ridotta a merce da esporre e da vendere.
Dietro questa patina di allegria si cela la misera prigionia di centinaia di esseri innocenti, involontari protagonisti di una realtà legata a doppio filo con un mondo venatorio che utilizza simili eventi per sdoganare i propri "valori" e avvicinare le nuove generazioni.
La protesta ha avuto l'importante sostegno dell'eurodeputato On. Andrea Zanoni, da anni in prima linea nel denunciare la tragicità di queste fiere, portatrici di una anacronistica visione dell'animale quale mero oggetto ad uso e consumo umano.
Non sono mancate le aggressioni verbali riservate ai manifestanti, con episodi che non lasciano dubbi circa l'atteggiamento ostile da parte di allevatori e sostenitori di queste fiere degli uccelli.
E' il caso di dire che la lezione di dignità, autocontrollo ed educazione la hanno data gli animalisti presenti al presidio, manifestando senza raccogliere provocazioni e con la solidarietà di diversi visitatori, che hanno preso le distanze da quella che credevano una festa della natura ma che, nella realtà dei fatti, si rivela solo un triste mercato di animali.