"Il Comune non ha i mezzi legali per impedire l'attendamento del Circo": si tratta di una dichiarazione ricorrente da alcuni mesi a questa parte, ossia da quando il Tar Friuli Venezia Giulia ha cassato l'articolo del Regolamento Comunale che vietava l'attendamento dei circhi a Pordenone.
Da tempo ci chiediamo se le cose stiano esattamente così.
Siamo certi che la questione dell'utilizzo di animali negli spettacoli circensi sia, oggi più che mai (anche alla luce dell'aggressione subita dai cinque attivisti a Pordenone) seria e urgente, non certo esauribile in una resa "a norma di legge".
Pur nell'impossibilità di impedire l'attendamento di un circo (il prossimo in arrivo è quello di Moira Orfei, presente in città dall'11 al 16 settembre p.v.) un Primo Cittadino può, infatti, muoversi in questo senso tramite strumenti parimenti efficaci, prendendo in primis una posizione chiara e pubblica-onde fugare ogni dubbio a riguardo- sui circhi con animali.
E' questo l'appello che, come cittadini, da tempo rivolgiamo al Sindaco Pedrotti; un appello che rinnoviamo anche in questa occasione, convinti di come il Comune da egli rappresentato possa davvero fare la differenza.
Alla luce di quanto esposto e in previsione dell'ormai imminente arrivo di un circo con animali in città, desideriamo, con il presente comunicato, avanzare tre specifiche richieste al Sindaco Pedrotti:
- una dichiarazione pubblica, a mezzo stampa o video, che chiarisca la propria posizione morale in merito agli spettacoli circensi con animali
- qualora il Primo Cittadino si esprimesse in favore di un circo senza animali, gli chiediamo l'impegno a inoltrare una lettera pubblica al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sollecitando una modifica alla legge Nazionale sui
circhi
-la promozione a cura dell'Amministrazione, attraverso l'utilizzo delle plance comunali destinate alle affissioni, di una campagna di sensibilizzazione atta informare la cittadinanza sulla realtà dei circhi con animali
Nell'augurarci che questo appello non resti inascoltato, desideriamo porre l'attenzione sul caso specifico dell'attendamento del circo di Moira Orfei: apprendiamo dagli organi di stampa che il Comune di Pordenone, nella figura dell'assessore Romor, ha chiesto di incontrare il Prefetto e il Questore di Pordenone. "L'obiettivo è valutare una strategia che eviti il contatto diretto tra i circensi e gli animalisti come invece era accaduto l'altra volta con tanto di pestaggio".
Inutile dire che noi, per primi, desidereremmo sentitamente evitare di essere nuovamente pestati; non vorremmo però ritrovarci a subire noi (gli aggrediti) le conseguenze di un episodio tanto brutale.
Se, come nel caso di Sacile, per motivi di sicurezza, ci dovesse essere imposto di manifestare lontano dal Circo, significherà che la violenza e la prevaricazione riservateci a marzo dagli addetti del circo avranno avuto la meglio.
In un paese che vuol raccontarsi civile e democratico tutto questo non dovrebbe mai accadere.
Ci auguriamo davvero che il Comune di Pordenone non voglia contribuire a creare le condizioni affinché -di fatto- siano "premiati" i violenti, chiedendo l'allontanamento dei manifestanti in occasione dell'attendamento del circo di Moira Orfei.
Quanto accaduto nelle giornate successive all'aggressione, quando, durante il Consiglio Comunale della città di Pordenone, il Sindaco ha espresso un "sostegno con riserva" agli aggrediti, sollevando (con l'appoggio di alcuni consiglieri comunali) dubbi sulla condotta dei manifestanti, è stato un fatto già abbastanza grave.
Ricordiamo che se l'opinione pubblica può talvolta essere condizionata da dichiarazioni diffamatorie, un sindaco ha non solo la possibilità, bensì il dovere di informarsi presso le Forze dell'Ordine (presenti durante tutti i presìdi e durante l'aggressione) su come si siano realmente svolti i fatti e su quale sia stata la condotta dei manifestanti.