COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
LAV Lega Anti Vivisezione ONLUS
LAC Lega Abolizione Caccia
Animalisti FVG
Un silenzio che pesa 740 anni
Volano i condor sulle trattative Comune/Animalisti
Una settimana alla Sagra dei Osei.
C'è chi inizia ad impilare le gabbiette per calcolare quante ne possono stare nel portabagagli della macchina.
Prove di canto, prove di chioccolo, prove di “quanti-canarini-posso-stipare-in-questa-gabbia”.
Una settimana per prepararsi a schierare la merce in piazza, merce pronta a cantare e mostrare le piume al migliore offerente.
Migliaia di uccellini, tartarughe, pesciolini esotici e qualsiasi altra cosa si muova.
Si chiama Tradizione, un concetto astratto che deve suonare vuoto alle orecchie degli animali che ne devono sopportare le amare conseguenze.
L'ombra lunga delle polemiche tra animalisti ed organizzazione, quest'anno ha oscurato la Sagra con largo anticipo. E non a caso.
Il 27 Luglio Animalisti FVG, LAC Lega Abolizione Caccia e LAV Lega Anti Vivisezione ONLUS, hanno organizzato una giornata di informazione per cercare di sollecitare le istituzioni al dialogo, e per concretizzare la protesta con fatti e documenti.
Le testimonianze portate dall'Europarlamentare Andrea Zanoni, da Andrea Rutigliano, attivista del CABS (Committee Against Bird Slaughter) e Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio Zoomafie LAV, hanno ben illustrato quanto sia incredibilmente difficile controllare (e quanto possano estendersi in tutta l'Europa e oltre) i traffici illeciti del bracconaggio.
Nel pomeriggio si è tenuta la conferenza stampa, durante la quale le buone intenzioni si sono sprecate con rassicuranti strette di mano e dichiarazioni di apertura alle “trattative”.
Nel giro di due settimane le porte, che sembravano spalancate, si sono chiuse a doppia mandata dopo le dichiarazioni del Vicesindaco Salvador – che pure era presente in piazza – e del Sindaco Ceraolo per i quali l'autonomia della Pro Sacile andrebbe addirittura aumentata e la Sagra rafforzata.
“La cosa disarmante – dichiara Guido Iemmi, LAV Onlus – è che in queste dichiarazioni si parli di tutto tranne che di benessere e diritti degli animali, punto che fino a prova contraria
è il fulcro di tutta la discussione.
È la questione del benessere e dei diritti animali a sollevare domande che di anno in anno abbiamo riproposto e che sono sempre rimaste senza risposta”.
Queste due settimane sarebbero dovute servire a creare un inizio di confronto.
Due settimane che sono andate sprecate, durante le quali i commenti sui Social Network sono serviti solo a radicalizzare le posizioni per lasciare spazio a quell'atteggiamento di “speriamo non accada nulla”. Le posizioni di molti Sacilesi DOC hanno piroettato tra “le nostre tradizioni non si toccano”, “i panni sporchi ce li laviamo in casa nostra” e “in effetti la sagra andrebbe rinnovata, gli animali soffrono”.
“Si invoca un rinnovamento – continua Iemmi – basta che non si tocchino le fondamenta, altrimenti il palazzo della Tradizione crolla miseramente.
E le fondamenta sono quei sottili tubi di acciaio intrecciati a formare quella che, da ogni parte la si guardi, rimane una prigione, e si chiama 'gabbia'.”
”Le istituzioni – continua – si aspettano che in qualche modo l'organizzazione della Sagra sia in grado di auto-regolamentarsi senza la sgradita intromissione degli Animalisti, ma si trascura un dato che pesa come un macigno: senza le proteste degli animalisti, la Sagra sarebbe esattamente com'era trenta anni fa, ovvero... ancora peggio di oggi.
È ovvio che la triste prospettiva che abbiamo davanti, sono altri 740 anni di discussioni su quanto grande debba essere una gabbia, che poi è come discutere su quanto debba essere comodo il cuscino della sedia elettrica.
E noi speriamo sinceramente che tra 740 anni, nel 2752 certe questioni siano state superate da un po' di secoli e vengano viste come una sorta di preistoria della ragione.”
“Gli animali non possono più aspettare l'edizione 741 – dichiara Daniela Galeota di Animalisti FVG – di fronte al muro di silenzio alzato dalle istituzioni, le Associazioni animaliste rilanciano l'azione di protesta il 18 Agosto.
Visto che quello che c'era da dire è stato detto (ed è rimasto inascoltato), questa sarà una protesta silenziosa ma non certo muta come molti vorrebbero:
l'impatto visivo di qualcosa che sarà impossibile fingere di ignorare, ricorderà anche quest'anno a visitatori, espositori e promotori, che dentro a quelle prigioni c'è un qualcosa che il Trattato di Lisbona del 2007, ratificato dal Governo Italiano il 2 agosto 2008, definisce un essere senziente.”
LAV Lega Anti Vivisezione ONLUS
LAC Lega Abolizione Caccia
Animalisti FVG
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