dalla pagina Facebook di Pordenonelegge |
Pubblichiamo il Comunicato Stampa del 16 settembre sulla presenza degli asini in occasione della rassegna letteraria Pordenonelegge, edizione 2017
Da qualche anno, in occasione di Pordenonelegge, è nata la consuetudine di utilizzare degli asini per trasportare una qualche sorta di biblioteca mobile.
Questa edizione, che nel manifesto espone il volto di un asino di una locale cooperativa sociale, ha offerto una notevole spinta per alimentare quella che sta diventando una vera e propria tradizione.
Consapevoli di questo rischio abbiamo, nelle scorse settimane, rivolto un appello al direttivo della fondazione Pordenonelegge, affinché non assoldassero quelli che vengono in gergo chiamati "asinari". O, se ne fossero arrivati spontaneamente, che non fosse loro dato spazio mediatico.
Abbiamo ricevuto una mail di rassicurazioni: la fondazione non ha mai ingaggiato animali e non intende farlo. Nonostante questa rassicurazione ci avesse dato l'impressione, neppure tanto vaga, di essere stati velocemente liquidati, ci siamo mostrati fiduciosi. Sbagliando.
Non solo gli asini sono stati portati in piazza da una cooperativa - a portata di selfie e a portata di mano di chiunque volesse toccarli- ma le immagini e le scene sono state utilizzate dai canali ufficiali dell'evento, i cui promotori si sono dimostrati ben pronti a "cavalcare" l'asino.
In una di queste condivisioni leggiamo "tanti asini, tanti libri, tanta gente, tanto tanto amore".
Meno male che non si voleva mostrare il fianco ai luoghi comuni!
Desideriamo ribadire alla direzione di Pordenonelegge che dare spazio e sfruttare il ritorno d'immagine degli asini equivale, dal punto di vista degli asini stessi, ad aver pagato qualcuno che li portasse in piazza.
Tra l'altro molte persone da noi interpellate hanno inteso la presenza degli asini come parte integrante della manifestazione. Questo a riprova che sarebbe stata doverosa
una presa di posizione da parte dell'organizzazione. Ma perché prendere posizione quando si può trarne un beneficio?
Non è finita. In un articolo apparso ieri sulla stampa si favoleggiava sui veri e propri provini per il materiale promozionale, ai quali sono stati fatti partecipare 6/7 asini.
Riteniamo a questo punto doveroso pronunciarci anche su questa ulteriore forma di sfruttamento, sulla quale avevamo inizialmente sorvolato.
A nostro avviso sarebbe importante per un evento che si fa portatore di cultura, come lo è Pordenonelegge, non dover poi mostrarsi così impermeabile a importanti questioni di etica animale. Questioni che invece dovrebbero essere prioritarie nel momento in cui si decide di avvicinarsi a una soggettività animale, ferma restando la nostra contrarietà a ogni loro utilizzo per qualsivoglia destinazione d'uso.
Purtroppo anche quest'anno la volontà degli asini è rimasta inascoltata. Anche quest'anno forte e chiaro è stato lanciato il messaggio che gli animali possono essere usati come mezzo pubblicitario, come diversivo, come palliativo e contorno alle manifestazioni umane.
Chiediamo, quantomeno, che durante i rimanenti giorni di questa rassegna non siano più usati foto e video degli asini sui social.
Un invito che ci auguriamo non venga cestinato e in risposta al quale
non vorremmo essere -ancora una volta- vanamente rassicurati.
Qui sotto, per dovere di completezza, l'appello inviato a Pordenonelegge a inizio settembre (sottoscritto dalla nostra associazione assieme a LAV, Learning Animals
e diverse altre firme di cittadini, scrittori, filosofi e docenti di zooantropologia:
Gentile direzione di pordenonelegge.it, tra poche settimane inizierà l’edizione 2017 della manifestazione.
Vi scriviamo per scongiurare quello che negli ultimi anni è diventato un fenomeno sempre più presente in moltissime manifestazioni, ovvero la partecipazione di Cooperative Sociali, Onlus, proprietari o allevatori che portano uno o più asini utilizzandoli al fine di offrire i più disparati servizi per lo svago di bambini e adulti. Recentemente si sono visti questi animali usati come biblioteca ambulante, usati per passeggiate, per il traino di calessi e carrozze, per l’avvicinamento dei bambini all’equitazione. In ogni caso, asini usati.
Il cartellone pordenonelegge.it di quest’anno raffigura proprio un asino.
Probabilmente non è in programma nessuna loro prestazione – cosa che speriamo vivamente – ma avendo assistito a un incremento vertiginoso dell’uso di asini in moltissimi eventi, abbiamo ritenuto doveroso scrivervi. In primo luogo per salvaguardare gli asini, ma anche con l’intento di portare un nostro contribuito ad una manifestazione che nasce come invito alla lettura, alla conoscenza e all’immaginazione, una manifestazione che non dovrebbe lasciare spazio a momenti dallo scarsissimo valore esperienziale. Anzi, con un valore esperienziale sostanzialmente negativo per tutte le parti in gioco.
Vogliamo evidenziare che in nessun modo l’impiego degli asini rappresenterà un momento culturale di crescita, né per gli adulti, né per i bambini ma tanto meno per gli asini stessi, che subiranno la folla e le centinaia di richieste performative come un vero e proprio abuso. Un abuso silenzioso e poco visibile, ma certamente molto, molto impattante.
Sicuramente verrà detto che sono abituati a “lavorare”: ebbene, il fatto che siano abituati ad essere oggettificati, non cancella il problema, anzi lo rende ancora più grave.
Sicuramente verrà anche detto che avvicinare i bambini a questi animali servirà a far crescere in loro il rispetto per l’animale: riteniamo che non sia così.
L’esibizione di animali non può essere considerata come una condivisione di vita vissuta, poiché rappresenta per l’asino solo l’ennesima situazione in cui gli verrà negata la scelta se interagire o meno con l’umano; e per i bambini un precedente culturale deleterio nel proprio delicato punto di vista sull’animalità. Un punto di vista che andrebbe il più possibile preservato, ma che a causa di questi ripetuti e superficiali contatti viene smantellato in favore di una visione dell’animale spesso veicolata dalle aspettative degli adulti e inquinata dai concetti di fruizione e utilità.
Riteniamo che negare oggi lo spazio che pretenderanno questi personaggi, sarà un momento importante di crescita, una presa di posizione decisiva affinché uno dei più importanti appuntamenti della nostra città possa indirettamente prendersi cura anche dell’animalità, mantenendo alta la qualità e i contenuti della manifestazione, il cui focus rimarrà l’incontro con gli autori e gli editori e non l’offerta di discutibili attività ricreative per famiglie e bambini.
Abbiamo rivolto questo invito direttamente a voi in quanto organizzatori dell’evento, ma allo stesso tempo siamo consapevoli del fatto che qualcuno potrebbe partecipare con gli asini a titolo personale, con la sola autorizzazione del Comune di Pordenone. Tuttavia, proprio per l’importanza e la complessità dell’organizzazione di una manifestazione così imponente, immaginiamo che qualsiasi richiesta di occupazione di suolo pubblico nell’area adibita all’evento vi verrà comunicata da parte del Comune. Quello che vi chiediamo, anche in questo caso, è di non concedere loro lo spazio che richiedono.
Vi ringraziamo per l’attenzione e confidiamo in una collaborazione in tal senso. Siamo disponibili per qualsiasi chiarimento in merito e restiamo in attesa di un vostro cortese riscontro.
Un grazie speciale ad Andrea Gaspardo per aver promosso e curato questo appello.
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