domenica 24 agosto 2014

Il circo del futuro e il coraggio di scelte veramente etiche

Trapeze artists -1899

E' attendato a Trieste (dal 20 agosto al 1° settembre) il Magnifico Acquatico. Si tratta, per quanti ancora non lo conoscessero, della "risposta Europea al Cirque du Soleil" che "si basa sulla bravura atletica degli artisti e non usa animali dal vivo" (il virgolettato è tratto dal sito ufficiale del Magnifico Acquatico: www.circoacquatico.net ).
Ci sarebbe davvero da tirare un sospiro di sollievo: finalmente un circo di successo che, per scelta, non utilizza animali nei propri spettacoli.
In un mese (settembre) che vedrà, a Pordenone, l'attendamento del circo di Moira Orfei, ci avrebbe fatto davvero piacere poter promuovere con entusiasmo l'esempio virtuoso di un circo senza animali, formula non solo possibile ma anche gradita a un vasto ed eterogeneo pubblico. 

Ritenevamo questo un segnale incoraggiante verso un circo del futuro, pienamente rispettoso di ogni essere vivente. 

Tuttavia, e con grande rammarico, ad oggi non ci sentiamo di poter promuovere ad esempio positivo questo circo per i motivi che qui vi spieghiamo :

appresa la notizia dell'arrivo del Magnifico Acquatico in regione e desiderosi di saperne di più, ci siamo informati, venendo a conoscenza di un risvolto che ci lascia alquanto perplessi.
In occasione dell'attendamento del 2011 a Pescara, la sede provinciale LAV esprimeva, in un comunicato stampa, un più che comprensibile apprezzamento per questa realtà senza sfruttamento di animali.

Citiamo, dal comunicato stampa LAV:  
“Auspichiamo che questa scelta, di cui siamo estremamente felici – dichiara Antonella Agostini, responsabile provinciale della LAV di Pescara – sia l’espressione del desiderio dell’Amministrazione di prendere una posizione chiara nei confronti del circo che ancora utilizza animali e che venga approvata, in tempi brevi, l’ordinanza proposta dalla LAV che regolamenta l’attendamento dei circhi sul territorio del Comune”.  

Questo il servizio realizzato all'epoca da un'emittente televisiva abruzzese. 


Dal minuto 1:14 le dichiarazioni di Ivan Eotvos del Magnifico Aquatico. Riportiamo la più significativa : "(...)il circo come sinonimo di circo con animali o addirittura di animali in genere, questo penso che sia un pregiudizio sbagliato, nel senso che il circo deve essere, è sempre stato e deve continuare ad essere sinonimo di spettacolo. Con animali, senza animali, parliamo sempre di spettacolo."  


Non si fa attendere la reazione dell'Ente Nazionale Circhi.
Questa volta però, alla voce del presidente Antonio Buccioni si unisce quella della direzione del Circo Acquatico Zoppis (Magnifico Acquatico), in un comunicato congiunto in cui si prendono le distanze dalla LAV e dagli animalisti. 

Il nostro spettacolo non si pone in alternativa e tanto meno in concorrenza con i circhi con animali, che in Italia rappresentano il 99,9% dei complessi in attività e che hanno la nostra piena condivisione e solidarietà. In Italia, dove la tradizione del circo classico è radicata, autorevole e rappresentata da complessi e artisti che sono prime stelle a livello internazionale (si pensi solo al Clown d’Oro ottenuto dall’ammaestratore in dolcezza Flavio Togni all’ultima edizione del Festival di Monte Carlo), gli spettacoli con animali, nel rispetto delle normative vigenti, è giusto che continuino ad esistere ed anzi le organizzazioni animaliste farebbero bene a deporre le armi e ad avviare un confronto sereno per il bene degli animali. (...) Il circo Acquatico ha scelto la strada di non utilizzare gli animali, senza con ciò esprimere alcun giudizio di valore sugli spettacoli con animali, ma solo per seguire una esperienza artistica nuova e diversa, che in Italia deve poter convivere al fianco dei circhi con animali”

A queste dichiarazioni segue la risposta della LAV.


Ci auguriamo che che la posizione così netta del Magnifico Acquatico sulla questione circhi con animali (non distante da quella, assai deludente, del Cirque du Soleil) sia negli anni mutata, lasciando spazio a una consapevolezza che solamente una scelta etica (e non meramente artistica) è in grado di generare.

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