Pochi giorni fa la legge è diventata attuativa: dal 28 maggio la Scozia è il primo paese del Regno Unito ad aver abolito l’utilizzo degli animali selvatici nei circhi.
E mentre in Europa 18 paesi hanno già vietato o ristretto l’utilizzo di animali nei circhi, in Italia se ne è semplicemente discusso solo a fine dell’anno scorso.
Nel novembre 2017 il parlamento italiano ha approvato il nuovo Codice dello Spettacolo che tra le altre cose impone un “graduale superamento” dell’utilizzo degli animali per attività circensi e spettacoli viaggianti.
Purtroppo non ci è dato sapere quanto ancora dovremo aspettare per far sì che le cose cambino concretamente.
Nel frattempo la provincia di Pordenone vede, nei prossimi giorni, l'attendamento di un altro circo con animali.
Da sempre crediamo nell'importanza del portare all'attenzione di opinione pubblica e istituzioni questo tema così complesso e delicato, avvertendo oggi più che mai l'urgenza di una condanna etica di questi spettacoli,
che deve essere ferma ed inequivocabile, un imperativo morale in una società che si definisce civile.
Ogni qual volta mettiamo in discussione un evento che prevede l’utilizzo di animali, la replica a cui maggiormente ricorrono gli organizzatori è quella del "benessere" degli animali impiegati,
unita al diniego di qualsivoglia forma maltrattamento e alla rassicurazione su quanto gli animali siano amati e bene accuditi ("sono nati in cattività, non soffrono").
Occorrerebbe fare una volta per tutte chiarezza su cosa sia il benessere di un animale e su cosa si intenda per maltrattamento: una prigione dorata non sarà mai accettabile né compatibile con il concetto di "rispetto", né tanto meno con quello di benessere.
La condizione di detenzione mai potrà sostituire un ambiente naturale che è stato arbitrariamente ed aprioristicamente negato.
Non ci sono- in assoluto- le condizioni per poter parlare di benessere, se non attraverso una visione che vuole l’animale e i suoi bisogni in funzione dei desideri dell’uomo.
Il circo di David Orfei rappresenta, in Italia, l'ennesimo esempio di utilizzo di animali a scopo ludico.
Negli ultimi anni l’uso degli animali negli spettacoli circensi è posto sotto accusa dalla crescente sensibilità di cittadini che li considerano una manifestazione di coercizione proprio per la presenza degli animali,
costretti per la loro intera esistenza in gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi a loro incomprensibili, per soddisfare la curiosità del pubblico pagante.
Le associazioni Animalisti FVG, LAV e META Pordenone hanno organizzato due presidii allo scopo di sensibilizzare e informare i cittadini sullo sfruttamento degli animali nei circhi.
I presidii avranno luogo domenica 3 giugno dalle 15:15 alle 16:30 e domenica 10 giugno dalle 17:30 alle 19 a Fiume Veneto , nei pressi della zona commerciale (rotonda Moro).
Non si vuole contestare lo spettacolo circense in sé, bensì l’uso di animali che vengono destinati ad una vita miserabile, forzati in condizioni completamente diverse da quelle che avrebbero avuto in natura e sottoposti a spostamenti continui
ed estenuanti nonché ad addestramenti atti a privarli della libertà e della dignità.
con cortese preghiera di pubblicazione
Animalisti FVG
LAV Lega Anti Vivisezione
META Movimento Etico Tutela Animali - Pordenone
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