una delle trappole per animali rinvenute a Pordenone
Questo è l'interrogativo che ci poniamo, alla luce dei recenti fatti di cronaca, tra i quali il ritrovamento di cuccioli di gatto nei cassonetti, azioni di bracconaggio artigianali e sparizioni misteriose.
Apprendiamo con sgomento un fatto preoccupante ed inquietante accaduto nei giorni scorsi in città, il rinvenimento di vere e proprie trappole costruite artigianalmente con un filo di ferro, tali da arrecare dolore e danno tangibile all'animale, causandone anche la morte.
Le trappole sono state trovate tra via Cappuccini, via Candiani, via dello Stadio e Largo Cervignano.
A completamento di questo poco edificante quadro citiamo i già noti casi di ritrovamento di numerosi bocconi avvelenati contenenti psicofarmaci e lumachicida, e di polpette al cui interno sono state rinvenute schegge di vetro.
Con una panoramica come questa abbiamo davvero motivo di affermare che ci sia poco di cui rallegrarsi e di cui complimentarsi.
I quattro cuccioli di gatto, trovati giorni fa nel cassonetto di via Interna, sono stati strappati alla morte da una persona che si sta amorevolmente prendendo cura di loro; ma quanti sono gli altri, meno fortunati, di cui non sapremo mai nulla?
Centinaia sono i gatti abbandonati ogni anno (in particolar modo nel periodo estivo) nella città di Pordenone: molti di essi possono contare solo sul senso civico e sull'impegno dei pochi privati cittadini e referenti delle colonie feline che dedicano, anche in forma anonima, il loro tempo e le loro risorse nella cura di questi sfortunati animali.
Ci chiediamo però quanti possano farsi personalmente carico di gestire una cucciolata di gattini neonati bisognosi di cure attente e continuative, che comportano un impegno costante sia a livello di tempo che da un punto di vista economico.
Quanto, in questi casi, sono realmente vicine le istituzioni a queste persone e, in primis, agli animali?
Il lavoro svolto da parte dell'Amministrazione Comunale relativamente alla gestione del randagismo canino è, ci preme ricordarlo, frutto del recepimento di norme nazionali, ovvero la legge 281/91. Per quanto riguarda invece la questione del randagismo felino la nostra sensazione è che non sia fatto abbastanza, e i fatti sono qui a dimostrarlo.
Questa serie di gravi episodi accaduti in città ci da un'idea dell'inciviltà e della generale mancanza di sensibilità sia nei confronti del gatto come animale libero che nei riguardi delle persone che lo accudiscono.
In questi giorni possiamo vedere a Pordenone una bella campagna promozionale di Estate in Città, con libretti informativi distribuiti in tutti i locali; ci pare che una parte, anche piccola, delle risorse ivi impiegate sarebbe potuta essere destinata a una campagna di informazione, prevenzione ed educazione della cittadinanza nei riguardi della questione felina. Si può fare, e si può certamente fare di più.
Non resta che concordare con quanto scritto nell'ultimo paragrafo. Forse un giorno Pordenone diverrà Città Amica degli Animali
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