lunedì 13 agosto 2012

COMUNICATO STAMPA - LA 110° EDIZIONE DELLA CORSA DEGLI ASINI A PORCIA


Anche quest'anno andrà in scena, nella cornice della Sagra dell'Assunta, la corsa degli asini di Porcia, giunta alla sua 110°edizione.
Edizione che ci auguriamo possa davvero essere l'ultima, portando questa sagra paesana ad affrancarsi da spettacoli così tristemente anacronistici e a guardare, finalmente, a un diverso modo di onorare le tradizioni locali.

In Italia purtroppo si convive ancora con spettacoli nei quali gli animali vengono sfruttati dall'uomo a scopo ludico.
Per chi li promuove, l'argomentazione con con cui mettere a tacere qualsiasi istanza è l'appello alla tradizione.
Sembrerebbe, per questi signori, che rinunciare a corse con animali sia come tradire l'identità culturale del Paese.
Come se l'identità culturale di un paese fosse nelle mani (o, in questo caso, nelle "zampe") di alcuni asinelli costretti a correre con in groppa un fantino.

Non di una "gara" si tratta - così sostiene uno degli organizzatori della corsa degli asini di Porcia - bensì di una "semplice passerella".
E chi organizza va sempre sottolineando con gran dovizia la legalità di eventi come questo, l'assenza di maltrattamenti, aggiungendo che gli asini non sono sfruttati perché provengono da piccoli allevamenti a gestione familiare.

Ma il punto è un altro e desideriamo ribadirlo con chiarezza anche quest'anno, poiché né il Parroco di Porcia né gli organizzatori della corsa intendono prenderlo in considerazione. 
Ciò che dovrebbe divertire adulti e bambini provoca sofferenza psicologica e stress fisico agli animali, e il modello educativo che traspare rispecchia la prevaricazione del più forte sul più debole. Non c'è nulla, a nostro avviso, che giustifichi tutto questo, né regolamento che possa sostituirsi al concetto di empatia nei confronti di esseri che appartengono a una specie diversa dalla nostra. Nulla ci da il diritto di sottomettere gli animali per il nostro divertimento.

E se la legge consente ancora di farlo, ci dovrebbe essere, per chi organizza e sostiene la corsa di Porcia, un imperativo morale ed etico tale da far riconoscere negli animali un soggetto e non un oggetto.

Chiediamo a Porcia di cambiare, come è avvenuto in altri Comuni italiani.

Un esempio recente al quale ispirarsi è quello del Comune di Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto, dove da due anni si è scelto di celebrare il Palio di San Lorenzo senza l’utilizzo di animali.
Già l’anno scorso infatti, al posto della tradizionale corsa degli asini, si sono disputati giochi popolani eseguiti interamente dagli abitanti, con grande divertimento ed apprezzamento da parte del pubblico e della LAV Grosseto che premiò il Comune di Monterotondo Marittimo per il suo senso etico e la sua sensibilità.

per approfondimento sul palio senza animali del Comune di Monterotondo Marittimo : http://www.ilgiunco.net/2012/08/09/a-monterotondo-e-di-scena-il-palio-senza-animali/
si allega immagine di una delle passate edizioni della Corsa degli asini di Porcia

Inserto pubblicitario sulla corsa degli asini di Porcia, pubblicato il 28 luglio 2012 sul Messaggero Veneto Edizione di Pordenone




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