All’interno degli spazi della fiera saranno esposte decine di migliaia di gabbie contenenti uccelli di ogni genere e vari altri animali.
Una manifestazione che, in nome di una tradizione poco edificante, continua ad utilizzare gli animali come fossero fenomeni da baraccone.
Uno spettacolo altamente diseducativo che, non a caso, affonda le sue radici nel medioevo, ed ancora oggi costringe in condizioni di estrema sofferenza migliaia di uccelli, costretti a vivere rinchiusi in una gabbia fino alla morte.
Spesso, inoltre, le fiere ornitologico – venatorie costituiscono un paravento per il mercato illecito degli uccelli da richiamo utilizzati nella caccia da appostamento.
I richiami vengono sottoposti ad un trattamento che stravolge il loro ciclo biologico, allo scopo di farli cantare in autunno, quando è aperta la stagione di caccia e non in primavera come farebbero naturalmente.
Diventano così delle vere e proprie esche per i loro simili che, attirati dal canto, finiscono uccisi dal piombo dei cacciatori.
Anche quest’anno le associazioni di tutela degli animali e dell’ambiente: Animalisti FVG, Animalisti Italiani, LAV, LAC, OIPA, ENPA, Associazione Vittime della Caccia, Associazione Venus in Fur, Veganzi, Zedan Ranch-Rifugio del Cavallo prenderanno parte ad un presidio di protesta contro la Sagra dei Osei, che avrà luogo nel cuore della sagra stessa, dalle ore 08.30 alle ore 12.30, in piazza del Popolo a Sacile (PN).
Maggiori dettagli ed approfondimenti sono disponibili al sito www.nosagraosei.org
La sensibilità dell’opinione pubblica, nei confronti della sofferenza degli animali, è in continua espansione, gran parte dei cittadini sanno che anche gli uccelli esposti nelle sagre costituiscono gli insostituibili anelli di una catena della quale anche noi umani facciamo parte.
Una volta rinchiusi in gabbia (e ciò vale sia per gli esemplari da cattura che per quelli di allevamento), la catena viene irrimediabilmente spezzata, non c’è più alcun vincolo e alcun legame con la natura, l’uccello diventa un mero oggetto a servizio dell’egoismo di chi lo detiene.
“La Sagra dei Osei di Sacile (PN) rappresenta il residuo di un’epoca nella quale nessuno di noi vorrebbe vivere – commentano le associazioni – riteniamo sia quindi giunto il momento di abbassare definitivamente il sipario su questa manifestazione anacronistica e violenta.”
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