martedì 29 gennaio 2013

15 FEBBRAIO, CHIUSURA DELLA RACCOLTA FIRME PER DIRE NO ALLO STABULARIO TRIESTINO




Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato di liberi cittadini per la difesa degli animali di Trieste

Il "Comitato di liberi cittadini per la difesa degli animali" ringrazia ed è grato a tutte le persone che hanno collaborato con la propria attività personale a questa iniziativa civile di raccolta firme per dire "NO allo stabulario dell'Università di Trieste".

Chi avesse ancora delle firme da spedire può mandare una mail all'indirizzo: noallostabulariots@gmail.com
dove si può richiedere l'indirizzo al quale inviarle entro il 15 febbraio 2013.


Da quasi un anno è in corso la PETIZIONE POPOLARE CONTRO LO STABULARIO dell'Università di Trieste, iniziata il 12 marzo 2012 ed indetta da un gruppo di cittadini indipendenti, dove si chiede che i fondi (quasi tutti pubblici, previsti per la ristrutturazione dello stabulario dell'Università di Trieste - 459 mila Euro), invece di sovvenzionare un vergognoso lager, siano investiti per convertirlo in un vero luogo di ricerca e per un'istruzione che stia al passo con i tempi adeguandosi alle nuove tecnologie, come lo sviluppo di metodi di ricerca già esistenti che non fanno ricorso alla sperimentazione animale o ai dati animali (in base alla legge 413 del 12 ottobre 1993 - la legge sull'obiezione di coscienza alla vivisezione pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 16/10/1993 - legge che dovrebbe essere come un faro per le nuove generazioni di scienziati che abbandonano metodi arcaici e medioevali per essere protagonisti di vero progresso ed innovazione). Perché Trieste possa essere definita con reale ed effettivo riscontro "la città della Scienza".

Si chiede da molti fronti lo sviluppo e la crescita e si deve prendere atto che siamo in un momento storico, dove l'attenzione sul tema vivisezione è alta e coinvolge scienziati, intellettuali, economisti, politici, semplici cittadini, che chiedono una rivoluzione scientifica che è davvero realizzabile.
Consideriamo opportuno che si riesca a cogliere questa occasione per dare alla città di Trieste una spinta per un cambiamento epocale, di innovazione culturale, sviluppo economico, riconoscimento e stima, come fu all'epoca, per la psichiatria, la riforma Basaglia che permise a Trieste di essere la prima città ad aprire i manicomi, procurandole prestigio in tutto il mondo. 


L’Università ha diritto/dovere di dotarsi di metodologie sostitutive e di tenere vivo un libero dibattito scientifico da tutto il mondo. 
L’Italia è l’unica ad avere la legge 413/93, che dovrebbe tradursi da tempo in numerose Cattedre in materia di metodologie sostitutive.
Non è mai troppo tardi e confidiamo nella volontà di questo cambiamento da parte di tutti, Università in primis.

In questo sito ci si può informare sull'attività svolta in questi mesi; il 7 maggio 2012 il Comune di Trieste ha votato in notevole maggioranza, a favore della mozione urgente (presentata dai consiglieri Menis, Andolina, Lobianco, Ferrara) con cui si chiede la conversione del finanziamento destinato allo stabulario dell’Università di Trieste in una ricerca che non faccia utilizzo di animali, dando inoltre piena applicazione alla legge 413/1993 sull’obiezione di coscienza.


Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alla grande attenzione sul tema da parte dell'opinione pubblica (basilare in temi rilevanti) che ha consentito di informare i consiglieri comunali sull'argomento vivisezione attraverso la conferenza - dibattito "Sperimentazione animale: vera o falsa scienza?" avvenuta il giorno 23 aprile 2012, prima della votazione finale della mozione urgente.

Ringraziamo tutti per la collaborazione
Comitato di liberi cittadini per la difesa degli animali

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