immagine: Animal Abuse by Llamathetragon |
A pochi giorni dall'arrivo del Circo di Moira Orfei (a Pordenone dall'11 al 16 settembre) apprendiamo dagli organi di stampa che manca ancora tutta la documentazione relativa alla domanda di attendamento; documentazione che, in base a quanto previsto dallo stesso Comune di Pordenone, dovrebbe essere consegnata entro e non oltre 30 giorni antecedenti l'inizio degli spettacoli.
Le norme relative alla dichiarazione di agibilità di aree e/o locali per l'effettuazione di pubblico spettacolo (riferimento normativo Art. 80 T.U.L.P.S. -R.D. 18/06/1931, n. 773), così come riportate anche sul portale del Comune, prevedono infatti che:
la domanda sia inviata al Sindaco o consegnata all'Ufficio Relazione con il Pubblico, e che la documentazione richiesta sia inoltrata alla Prefettura per il necessario parere, che verrà emesso dalla commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (CPVLPS) con le prescrizioni relative alla sicurezza per i locali cinematografici, teatrali, spettacoli viaggianti, con capienza superiore a 1.300 spettatori (il Circo di Moira Orfei, come dichiarato ufficialmente, può accogliere fino a 2100 spettatori.
Il termine di presentazione è fissato a 30 giorni prima dell'iniziativa.
A questo punto le alternative sono due:
1) il circo di Moira Orfei non ha fatto pervenire la documentazione nei tempi previsti (30 giorni) causando, tra le altre cose, lo slittamento del tavolo fra Comune, Questura e Prefettura (in programma lo scorso 28 agosto).
In tal caso prendiamo atto che da parte dell'Amministrazione (che dichiara l'impossibilità di intervento causa la mancanza di appigli legali atti a impedire l'arrivo di circhi con animali) non vi sia una reale volontà di ostacolarne l'attendamento. La scelta di non applicare quello che dovrebbe essere, fino a prova contraria, un obbligo di legge, non lascia dubbi.
Questa sarebbe, tuttavia, una notizia che non suscita stupore: anche in occasione dell'attendamento del circo dei fratelli Coda Prim (occasione in cui 5 manifestanti erano stati brutalmente aggrediti senza che il Sindaco di Pordenone prendesse una posizione chiara e netta per condannare l'accaduto), le documentazioni complete sarebbero infatti pervenute addirittura quando il circo si era ormai insediato.
2) l'alternativa a quanto sopra esposto è che Comune, Prefetto e Questore siano a conoscenza di tutte le informazioni utili a stabilire come gestire la "patata bollente" dei presidi animalisti, scegliendo di lasciarci nell'incertezza sino all'ultimo momento (come di recente è accaduto in occasione della Sagra dei Osei di Sacile) per poter temporeggiare e, forse, nella speranza di poterci stabilizzare.
Per ora non ci è dato sapere quale tra le due alternative risponda alla realtà dei fatti; certo è che le reputiamo entrambe inaccettabili.
Non ci resta che augurarci che, in aggiunta, non si scelga di adottare nuovamente il "modello Sacile".
Se, come in questo recente caso, per motivi di sicurezza, ci dovesse essere imposto di manifestare lontano dal Circo, significherà che la violenza e la prevaricazione riservateci a marzo dagli addetti del circo avranno avuto la meglio. Oltre il danno la beffa. Non è ammissibile che, per tutelare l'incolumità di chi manifesta pacificamente (in base a un diritto costituzionale) si scelga di "zittirlo".
Considerato che, in tutta questa sconsolante situazione, il Primo Cittadino di Pordenone preferisce non rispondere al nostro appello, cogliamo l'occasione per anticipare che, unitamente al presidio al circo Moira Orfei, organizzeremo un sit-in sotto il Comune di Pordenone per esprimere la delusione nei confronti di un'Amministrazione che, nel tempo, si è dimostrata capace solo di rilasciare dichiarazioni di intenti, sempre disattese nei fatti.
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