foto: © Nemesi Animale
La questione circhi con animali è, oggi più che mai, al centro di un delicato dibattito anche a livello internazionale.
In questi giorni essa ci tocca da vicino e, ancor più, tocca da vicino il Comune di Pordenone, che si trova a dover prendere una decisione in merito al ricorso da parte di un circo (Millenium) desideroso di attendarsi in città.
Per quanti non ne fossero a conoscenza riassumiamo brevemente l'antefatto: dieci anni fa (2003) il Comune di Pordenone dava vita a un Regolamento di tutela animali molto articolato e all'avanguardia per quei tempi (lo è tutt'ora, sebbene le associazioni animaliste abbiano più volte denunciato la mancata applicazione di alcuni suoi punti in occasione di eventi come Amici Animali in Fiera, il Campionato Ornitologico e-ultimo ma non meno importante- il Country Christmas)
L'articolo 19 del Regolamento pone, di fatto, il divieto di spettacoli con utilizzo di animali. In virtù di questo divieto, dal 2003 nessun circo con animali attenda a Pordenone.
Chi ha redatto il regolamento è però al corrente (come chi scrive, d'altronde) del fatto che un divieto tout court come questo sia impugnabile, ma evidentemente per quasi dieci anni si è deciso di correre ugualmente il rischio, valutando solo in un secondo tempo- e con l'avvicendarsi dell'attuale Amministrazione Comunale- un'eventuale modifica/sostituzione dell'articolo 19 con qualcosa di più complesso (sull'impronta di quanto già in vigore in altri comuni italiani).
La necessità di studiare un modello diverso di regolamento (non più un divieto bensì un corpus di restrizioni conformi alla normativa CITES) dovrebbe nascere infatti proprio dal desiderio di assicurare a Pordenone un futuro di città senza circhi con animali; questo sforzo viene apprezzato e accolto in prima istanza dalle associazioni animaliste presenti sul territorio, che dal 2012 partecipano, a tale scopo, a un tavolo di concertazione con il Comune.
Il 2012 è infatti l'anno in cui il vento sembra cambiare: un circo con animali si fa avanti e contatta il Comune, manifestando l'intenzione di attendare in un futuro non troppo lontano. Già in quella occasione, a quanto pare, il circo lancia un avvertimento: il regolamento è impugnabile.
Trascorrono mesi in cui si va studiando una bozza che possa in tempi brevi (questo il nostro augurio di allora) sostituire il divieto all'Art.19.
Le associazioni ultimano la bozza esattamente un anno fa e la sottopongono al Comune a fine 2012 (dicembre, per la precisione).
Seguono mesi di attesa che ci portano ad oggi: il circo Millenium impugna l'articolo 19 e fa ricorso al TAR.
Tutto come da programma -o meglio- nulla di inatteso. In tutta questa vicenda c'è però un elemento sorprendente che nessuno forse aveva preso in considerazione: apprendiamo che i titolari del circo Millenium avevano fatto richiesta di attendamento per il periodo marzo-aprile 2014 dopo aver ottenuto (il 10 luglio 2013) autorizzazione all’occupazione dell’area dal presidente di Pordenone Fiere.
Considerato questo elemento non trascurabile e, a nostro avviso, decisivo per il ricorso presentato dal circo, riteniamo utile riportare la dichiarazione di Pordenone Fiere, apparsa di recente sulla stampa locale.
Essa risale a Sabato 19 ottobre 2013:
"Come detto verbalmente e per iscritto all’organizzatore del circo - spiega Cardin - con mail del 4 luglio e lettera firmata del 10 dello stesso mese, inviata anche al Comune, avevamo fatto presente, che devono essere rispettate le norme comunali relativamente agli spettacoli con gli animali. La stipula della scrittura privata per regolare l’occupazione dell’area poteva avvenire solo dopo aver esibito tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento dell’iniziativa, nel rispetto delle normative del municipio.
Per dovere di cronaca - continua Cardin - una nostra collaboratrice aveva avvertito verbalmente l’organizzatore che il regolamento di tutela degli animali del Comune è molto stringente."
"Explain it to me like I'm a two-year-old. " (spiegamelo come se avessi due anni) : è una celebre battuta tratta da una altrettanto celebre pellicola (Philadelphia, 1993).
Con queste esatte parole uno dei protagonisti si rivolge al proprio interlocutore, nel desiderio di un chiarimento.
Animati dallo stesso desiderio giriamo la domanda al presidente Cardin, poiché (sempre citando la pellicola) "c'è un elemento in tutto questo che proprio non entra nella nostra testa dura".
Considerato l'Articolo 19 (Regolamento tutela animali del Comune di Pordenone), che cita (comma 1):
"È vietata, su tutto il territorio comunale, qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato, effettuato a scopo di lucro, che contempli, in maniera totale oppure parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche"
chiediamo al presidente di Pordenone Fiere di spiegarci-con parole sue e come se avessimo due anni-per mezzo di quale straordinario gioco di prestigio possa, un circo con animali, attendare a Pordenone nel rispetto delle norme comunali relativamente agli spettacoli con gli animali, o ancora, esibire autorizzazioni "nel rispetto delle normative del municipio".
Questa noncuranza (o svista, a voler essere indulgenti) è per altro un déjà vu: la Fiera di Pordenone ci pare aver voluto dare, in più occasioni, una molto originale e del tutto personale interpretazione del Regolamento:
Campionato Italiano di Ornitologia
Amici Animali in fiera
Country Cristmas
In attesa di delucidazioni sull'effettivo ruolo della Fiera in questa vicenda è nostro desiderio rivolgerci al Comune di Pordenone, che sta in queste ore decidendo sul da farsi:
qualora si dovesse optare per la cosiddetta "resistenza" (la scelta di non cedere ai circensi e andare avanti attendendo il pronunciamento del TAR), si dovrà a nostro avviso tenere ben presente l'eventualità di una parziale sconfitta; è già accaduto a Ferrara ed Alessandria, sulle cui ordinanze il TAR si è pronunciato accogliendo il ricorso dei circhi.
Naturalmente il nostro auspicio è che Pordenone continui ad essere città vietata ai circhi con animali.
Ma a tale scopo potrebbe risultare necessario (se non indispensabile) andare oltre la sentenza del TAR (laddove sfavorevole), appellandosi al Consiglio di Stato, come sta avvenendo a Brindisi.
Se, come sembra, Il Comune di Pordenone desidera ribadire la propria contrarietà ai circhi con sfruttamento di animali (onorando un Regolamento in vigore dal 2003 che ne ha contribuito a fare un comune virtuoso in questo senso), riteniamo sia più che mai il momento di andare fino in fondo e senza ripensamenti, con coraggio.
I circensi da tempo fanno rete nel contrastare i regolamenti che impediscono loro di attendare in numerose città; non si capisce per quale motivo Pordenone non faccia lo stesso, prendendo contatto con Comuni come Brindisi per un prezioso confronto e scambio di esperienze, con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani e, ancor più importante, con la Regione Friuli Venezia Giulia, segnalando l'urgenza di un intervento sul tema.
Non si tratta di ipotesi fantascientifiche o utopistiche ma di mero buon senso e lungimiranza; ci auguriamo che l'Amministrazione possa prendere seriamente in considerazione questo appello, per un vero, concreto e urgente piano d'azione.
Il tempo a disposizione sta per scadere, o forse è già scaduto.
intervista a Mimmo Consales
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