giovedì 5 novembre 2015

ANTISPECISMO (E) QUEER - sabato 7 novembre a Pordenone


Che cosa c’entrano gli animali e la teoria queer?
L’antispecismo e i movimenti LGBT?

Se ne parlerà a Pordenone sabato 7 novembre, in occasione dell’incontro organizzato dall’associazione Animalisti Friuli Venezia Giulia presso la Biblioteca civica, incontro durante il quale verranno presentati due libri sul tema con la presenza dei curatori, Massimo Filippi e Marco Reggio.
Il primo dei due testi, "Manifesto Queer Vegan" di Rasmus Simonsen, intreccia i temi del pensiero gay e queer con la questione del veganismo, di chi rifiuta di mangiare animali e contesta così la violenza sui soggetti non umani. Il saggio di Simonsen si chiede che senso abbia il veganismo, oggi, come pratica destabilizzante, che legami abbia con l’omosessualità e con la critica dell’eterosessualità obbligatoria, e quali siano le prospettive di un’alleanza
fra soggetti queer e vegan.

Di recente uscita è invece la raccolta di saggi “Corpi che non contano. Judith Butler e gli animali”, che contiene un’intervista alla “filosofa del gender” e una postfazione di Federico Zappino.
E’ possibile – si chiedono i curatori – utilizzare gli strumenti butleriani per rendere più efficaci le armi concettuali della lotta allo sfruttamento animale?
E’ possibile, per esempio, rivendicare il lutto per gli animali come forma di presa di posizione politica antispecista?
Le vite precarie cui fa riferimento la filosofa parlando, per esempio, della condizione dei palestinesi sotto attacco permanente, sono solo umane?

E l’“Uomo”? È un dato di fatto o il frutto avvelenato di una ben precisa costruzione storica? Quali consuetudini lo hanno eretto? Qual è il fondale osceno da cui è emerso e che non smette di nascondere?
Da quali e quante morti ha preso vita? Chi ha colonizzato, incorporato, espropriato e appropriato? Chi è stato e continua a essere mangiato?

Questo libro utilizza alcuni degli strumenti filosofici di Judith Butler – vulnerabilità, lutto, vite precarie –, per esplorare insieme a lei, ma senza timori reverenziali, i processi di umanizzazione e di animalizzazione, per portare alla luce «un altro potere ancora che non ha bisogno di dirsi»: il potere che si occulta dietro la barra della dicotomia umano/animale, dicotomia gerarchizzante e violenta come tutte le altre, ma tuttora profondamente ignorata
in quanto considerata “naturale” e, come tale, immune al pensiero critico e ai processi politici trasformativi.

Che cosa accadrebbe se venisse intesa in tutta la sua portata l'affermazione secondo cui “chiedere la fine della crudeltà significa chiedere la distruzione delle istituzioni della crudeltà"?

Appuntamento Sabato 07 novembre 2015 - ore 17.30
 Sala Conferenze “Teresina Degan”
 Biblioteca Civica di Pordenone
   Piazza XX Settembre - 33170 Pordenone

Ingresso libero

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