La città di Pordenone, in particolar modo nelle vie centrali, risulta da giorni tappezzata di locandine pubblicitarie del Circo di Viviana Orfei;
è facilmente riscontrabile accertare che le locandine sono posizionate in siti verosimilmente non autorizzati e che le stesse sono prive di apposito timbro previsto dalla normativa vigente.
Se è vero che la legge è uguale per tutti ci auguriamo che ciò valga anche per il circo di Viviana Orfei, che sta inondando le vie della città di materiale promozionale e locandine prive di timbri.
Chiediamo alle Autorità competenti che siano effettuate le dovute verifiche e messe in atto tutte le procedure idonee a far rispettare le norme vigenti in materia di affissioni.
Chiediamo inoltre che, nei casi di affissioni abusive, siano applicate le sanzioni previste, ricordando che dall'Art. 19 del Regolamento per l'applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni del Comune di Pordenone:
“Nel caso di esposizione di materiale pubblicitario abusivo di cui al presente articolo, si applicano, oltre alle sanzioni amministrative, anche quelle tributarie. (...)”
Animalisti FVG, assieme a LAV Pordenone, esprime la ferma condanna nei confronti dello sfruttamento degli animali nei circhi;
dopo dieci anni Pordenone vede l'attendamento del circo di Viviana Orfei, che rappresenta l'ennesimo esempio di utilizzo di animali a scopo ludico.
Di fronte a tutto questo (possibile in virtù della recente sentenza del T.A.R.) e in un momento come questo- che rappresenta un vero e proprio passo indietro per una città che si fregia del titolo di "amica degli animali"- riteniamo doveroso non restare in silenzio.
Il Comune di Pordenone, più volte invitato a fare una dichiarazione pubblica sulla questione prendendo le distanze dalla sofferenza degli animali nei circhi, non ha voluto cogliere il nostro appello;
con grande delusione e rammarico desideriamo ricordare che la recente sentenza del T.A.R. non sposta di una virgola la condanna etica di questi spettacoli, che deve essere forte ed inequivocabile, un imperativo morale in una società che si definisce civile.
A partire da giovedì 20 marzo e per tutta la durata della permanenza del Circo a Pordenone sono organizzati presìdi di protesta atti a manifestare con chiarezza il dissenso dei cittadini civili- animalisti e non- allo sfruttamento e alla sofferenza degli animali costretti ad esibirsi nel circuito del business circense. Tutti i dettagli su date e orari dei presìdi sono disponibili sull'evento Facebook
Negli ultimi anni l’uso degli animali negli spettacoli circensi è posto sotto accusa da una crescente sensibilità di cittadini che la considerano una manifestazione di violenza proprio per la presenza degli animali, costretti per la loro intera esistenza in gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi contrari alla loro natura.
Gli animali dei circhi non hanno nulla in comune con i loro simili che vivono in natura: sottoposti a lunghi e frequenti spostamenti, privati di ogni forma di rispetto delle esigenze etologiche e biologiche, essi sono ridotti a meri automi e ridicolizzati per il divertimento del pubblico.
Tutto questo è, come se non bastasse, sovvenzionato con denaro pubblico, grazie al Fondo Unico dello Spettacolo: Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con Decreto del 10/07/2013, ha stanziato per l'anno 2013 ben 5.447.081,86 euro da destinare alle attività circensi.
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