Il circo a Pordenone - marzo 2014 |
Al ministro degli interni
Dr. Angelino Alfano
Lettera aperta
Gent. Ministro,
a proposito dei recenti fatti di Pordenone, che hanno visto l’incredibile attacco da parte di circensi del circo Millennium contro alcune persone, donne e uomini, ree di manifestare del tutto pacificamente contro l’uso e l’abuso degli animali nel circo, non entro nel merito della necessità che tali atti di violenza siano debitamente stigmatizzati, perché non ho alcun dubbio che la giustizia farà il suo corso.
Né voglio aggiungere informazioni a quelle che di certo Lei ha già in suo possesso: vale a dire che gli spettacoli circensi sono quanto viene offerto al pubblico, mentre vengono tenuti nascosti, se mai conosciuti solo grazie a filmati in genere clandestini, gli orridi metodi per ridurre all’obbedienza animali nati per essere liberi, metodi che si servono di piastre infuocate, fruste, indebolimento attraverso la non erogazione di cibo e acqua, e avanti con una casistica degna del miglior film dell’orrore.
Mi permetto invece di esprimermi solo in merito a quanto è di mia competenza quale psicologa: vale a dire che la sottomissione degli animali all’uomo, evidente negli spettacoli circensi, l’esibizione di fruste, le immagini di animali esotici ridotti ad obbedire come soldatini agli ordini del padrone, in un fracasso per loro inaccettabile di suoni e urla, è assolutamente e indiscutibilmente antieducativo.
L’educazione deve avere alla propria base prima di ogni altro elemento il rispetto per l’altro, tanto più doveroso quanto l’altro è più debole, non in grado di ribellarsi.
E non è certo un caso se, oltre un secolo, fa deputati italiani quali Giuseppe Zanardelli e Filippo Torrigiani si esprimevano con chiarezza sui rischi che l’esposizione alle crudeltà sugli animali comportava per l’educazione e ritenevano di conseguenza da premiare gli insegnanti attenti ad un’istruzione che tenesse conto della necessità di proteggere gli animali.
Oltre un secolo dopo siamo noi psicologi ad esprimerci nella stessa direzione: in allegato Le inoltro un documento, da me scritto e sottoscritto da oltre 650 colleghi, tra cui grandi personalità della cultura psicologica contemporanea, che affermano le valenze antipedagogiche di spettacoli quali circhi, zoo, sagre che utilizzino gli animali, in quanto portatori di una cultura antitetica a quella dell’empatia.
Mi auguro davvero che gli incresciosi fatti di questi giorni siano da stimolo a rivolgere l’attenzione alla necessità, da tanto e da tanti sostenuta, di porre finalmente fine all’abuso degli animali nei circhi, sulla scia di quanto altri paesi, in Europa e fuori, hanno già deciso, nel rifiuto di avere un posto da retroguardia in questa che è una battaglia di civiltà : nell’interesse degli animali e degli umani.
La ringrazio per l’attenzione e resto a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Dr. Annamaria Manzoni
(NdR) Annamaria Manzoni, psicologa, psicoterapeuta, grafoanalista, accreditata presso l’Ordine degli Psicologi della Lombardia come psicologa Clinica e dell’Età Evolutiva e in Psicologia Giuridica, ha collaborato per anni con il Tribunale per i Minorenni di Milano ed è attualmente consulente presso il Tribunale di Monza. Ha pubblicato diversi articoli professionali inerenti le problematiche psicologiche del rapporto uomo-animali. Ha pubblicato inoltre due saggi che affrontano dal punto di vista psicologico il tema della violenza sugli animali: Noi abbiamo un sogno, Bompiani 2006 e In direzione contraria, Sonda 2009. Il suo ultimo lavoro è Tra cuccioli ci si intende-bambini e animali (Graphe edizioni, 2014). E’ promotrice di un documento, sottoscritto da oltre 600 psicologi, sulle valenze antieducative e antipedagogiche di spettacoli e contesti che usano gli animali, quali zoo, circhi, sagre.
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