martedì 18 dicembre 2012
SOLO CHI E’ CONSAPEVOLE PUO’ COMPIERE SCELTE LIBERE
Ringraziamo di cuore Paola Doretto per le riflessioni che ha voluto condividere con noi a seguito dell'incontro con Melanie Joy (a Pordenone lo scorso 18 novembre), al quale era presente fra il pubblico.
Pubblichiamo questa sua lettera con vero piacere.
UN APPELLO ALLA CONSAPEVOLEZZA
(SOLO CHI E’ CONSAPEVOLE PUO’ COMPIERE SCELTE LIBERE)
Partiamo da questo bel sottotitolo, che è il miglior prologo che si potesse trovare per iniziare a scrivere quello di cui voglio scrivere.
L’importanza della consapevolezza dunque, per arrivare ad essa occorrono due ingredienti, importanti in modo uguale:
il desiderio di verità (che è un desiderio intimo, personale, che investe molte altre sfere della nostra vita) e poi i dati di realtà, le osservazioni, necessariamente mutuati dall’informazione.
Il nostro gesto di mangiare la carne degli animali (di certi animali, e qui ci si potrebbe già dilungare in altre considerazioni) è un gesto apparentemente ovvio, quotidiano e condiviso.
Confezionata, pesata, “mondata” in modo da allontanare da noi il più possibile l’immagine reale dell’animale da cui proviene, viene offerta in quantità incredibili da macellerie, supermercati, sagre, mercatini, ecc.
La troviamo in ogni supermercato, basta passare il reparto della frutta verdura ed il lungo banco frigo, illuminato dai neon studiati apposta per renderla sempre più rosso-rosea, si staglia davanti a noi, un semplice gesto e finisce nel nostro carrello, fino alla nostra tavola, come fosse un gesto innocuo e banale. Ma così non è.
Al massimo, se capita che ci pensiamo, le risposte che ci diamo sono più o meno queste: è Normale, lo fanno tutti, Necessario, il corpo nostro ne ha bisogno, Naturale, la carne si è sempre mangiata e poi gli animali stessi si mangiano l’uno con l’altro no?
Rispondendo così a queste domande, sembriamo quasi quasi consapevoli, ma non lo siamo affatto perché per esserlo, abbiamo detto occorrono quei due ingredienti importanti e forse sarebbe bene chiederci “se li abbiamo in dispensa…”
Mi capita a volte di essere in macchina e di sorpassare grandi camion per il trasporto di “animali vivi”, ho sempre provato una stretta di angoscia vedendoli, loro sono lì, diretti all’ultimo viaggio, stipati, impauriti, privati della libertà, della dignità, della pietà.
Quanti di noi si soffermano su questa immagine? Non lo so, ma di solito si corre avanti, i pensieri si spostano, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto neghiamo a noi stessi di aver visto qualche cosa di orribile perché vogliamo andare avanti, verso le nostre cose, i nostri piaceri o dispiaceri, la nostra vita, che sarà mai quella di un po’ di maiali o di polli?
Già qui noi operiamo col pensiero contro la Consapevolezza: non vogliamo guardare bene, sapere, riflettere, approfondire, già qui dimostriamo di non amare poi così tanto la verità.
Sono sempre molto grata agli animalisti (in particolare qui, nella nostra realtà, agli Animalisti Friuli Venezia Giulia- AFVG) per il lavoro instancabile e appassionato di mostrare, informare, denunciare, sempre pacificamente, una realtà che si preferisce nascondere.
Ed è infatti grazie a loro che ho potuto vedere un video, “rubato” in alcuni mattatoi e che è stato reso pubblico durante la conferenza della psicologa Melanie Joy qualche tempo fa.
Dico “rubato” perché come in ogni vero lager, riguardi esso animali o uomini, non c’è possibilità di accesso se non agli “addetti ai lavori”. L’orrore non si può mostrare, nel caso dell’animale questo deve trasformarsi in fettine, cubetti, rotoli ecc.. dentro milioni di vaschette di polistirolo, magari con sull’etichetta il disegnino di un’allegra fattoria.
Ma nel video c’è ben altro e vi garantisco che non è stato per nulla facile guardarlo fino in fondo e che a molte delle persone in sala il pianto è salito in gola senza poter essere trattenuto, la pietà, esiste mi sono detta, esiste ancora.
Solo qualche immagine, non mi sarebbe possibile raccontarlo tutto: ci sono i reparti più avanzati e tecnologici dove ad esempio i tacchini vengono montati su una catena di montaggio che li decapita al ritmo di una macchina per tappare le bottiglie, stessa cosa per la scelta dei pulcini maschi destinati all’eliminazione, dalle femmine, che diventeranno produttrici di uova.
Non so dire a chi vada meglio, in una stanza piena di schizzi di sangue e feci un uomo strappa a vivo i genitali ai piccoli maiali, altri, cuccioli, vengono uccisi scaraventandoli a terra.
Da un’altra parte ai più “fortunati”, uno sull’altro, stipati, terrorizzati dall’odore della morte che satura l’ambiente si spara all’istante coi fucili ad aria compressa, uno cade riverso sull’altro ancora vivo per qualche secondo ancora.
Questo video non era fiction, ma la realtà e per avere un’idea forse più precisa ci sono anche i numeri: 124.000 animali uccisi ogni minuto, 75.000 miliardi in un anno.
Credo che nessun Superquark ce lo mostrerà mai, per effetto della Negazione, noi procediamo negando ciò che non ci piace sapere e vedere. Ma questo non fa bene alla nostra anima, questo non ci rende degni di essere chiamati uomini.
E infine tutto questo non è Normale, perché l’orrore non dovrebbe far parte della nostra idea di normalità, non è Necessario, molti sono gli esempi di persone vegetariane dalla nascita che hanno vissuto e vivono a lungo ed in salute, non è infine nemmeno Naturale, perché l’uomo pur facendo parte della Natura ha a disposizione l’intelligenza che gli permette di procurarsi il cibo in mille modi diversi, di ragionare, di scegliere, di provare pietà, di innalzarsi spiritualmente. Se noi neghiamo queste caratteristiche dell’uomo di che cosa potremo vantarci? Ricordiamoci infine le parole di Buddha: in ciascuno di noi ci sono semi buoni e semi cattivi, cerchiamo di innaffiare solo quelli buoni.
Buon Natale a tutti noi, esseri viventi sulla stessa Terra, che è madre di ciascuno così da renderci tutti fratelli.
Paola Doretto
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